Zajec Edward

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Titolo

Zajec Edward


Biografia

Edward Zajec è fra i pionieri dell’arte con il computer, e più di recente è professore di computer graphics alla School of Art and Design at Syracuse University. Nasce a Trieste nel 1938, studia pittura in Slovenia e Grecia. Pittore e printmaker di formazione (Minimalismo, 1967-1968), Zajec inizia a lavorare con il computer nel 1968 mentre insegna Pittura, Disegno Figurativo e Litografia al Carleton College a Northfield, Minnesota. Nel 1970 ritorna nella sua città natale, Trieste e vive in Italia per dieci anni. La maggior parte del lavoro prodotto in questi anni è stato fatto al Computer Center dell’Università di Trieste in collaborazione con Matjaz Hmeljak (a cui si deve la realizzazione tecnica). Nel 1980 arriva alla Syracuse University nel 1980 dove rifondò il Computer Graphics Program, ne scrisse il programma ed organizzò il laboratorio. È stato attivamente coinvolto ed ha partecipato a molti eventi internazionali circa il computer e le Media Arts fin dal 1968. Il suo lavoro è stato esibito al Cleveland Museum of Art, il Museum of Modern Art, New York, il Centre Georges Pompidou, Parigi, e in altre sedi in tutto il mondo, ha partecipato molto spesso al WRO Mesia Art Biennal, il Locarno Video Art Festival, Ars Electronica, ISEA, SIGGRAPH e altre conferenze internazionali.

Sito web

Poetica

Dal 1968 il suo obiettivo sono state le opere in tempo reale originate nei suoi dipinti, tramite la ripetizione e la ridondanza, e poi sviluppate attraverso l’uso del computer. Mentre i suoi film hanno delle aspirazioni in comune con quelli di John Whitney Sr., il punto di partenza è l’uso del computer in tempo reale e degli algoritmi. L’artista vede l’importanza del computer nella sua attività, nell’effetto che ha nello spostare la sua attenzione dagli oggetti d’arte stessi alle procedure mentali coinvolte nella creazione d’arte. È particolarmente interessato alla libertà del computer, alle sue caratteristiche generali (TVC, LMC), alle possibilità della sua comunicazione bidirezionale (INFORMATRIX), e per ultimo, alla dimensione temporale del colore elettronico (Orphics).


Opere

  • SMF3, 1977 (Scherzo for Matrix and Figures/INFORMATRIX 1970-1996)
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Nella sua iniziale, realizzazione lineare, SMF I (1970-75) fu sviluppato con lo scopo di preparare un processo di composizione della figura sul piano che sarebbe strutturato per essere significativo ed aprirsi per permettere un largo margine d’imprevedibilità. In una seconda fase (1977-1978), il programma fu raffinato ed ampliato per includere le relazioni di ordine delle figure in situazioni di sovrapposizione parziale. Una prima versione di SMF nella forma di libro interattivo intitolata Informatrix fu sviluppato nel 1972. L’utente è incoraggiato ad usare il libro, non solo per la produzione di ritratti ma anche per la scoperta ed invenzione di una delle proprie regole e procedure composizionali. Nella sua ultima incarnazione Informatrix è stato ristrutturato ed è stato messo sul web nel 1996. In questo palcoscenico, InforMatrix prepara una situazione nella quale le certe preferenze stilistiche personali possono essere rivelate ad un partecipante attraverso un dialogo visuale ed interattivo.










  • 6 frames da Orphics: Sonatine, Digital Video, 5’00, 1994
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Questa composizione, basato sulla Sonata di Maurice Ravel, marca una direzione nuova nell’artista. È il primo lavoro che traduce una composizione musicale nella sua trasposizione visuale, non attraversa la libera forma messa arbitrariamente o temi matematici, ma secondo regole predefinite per la lettura dei risultati musicali. Stabilendo una corrispondenza biunivoca di unità di tempo e spazio, l’azione si svolge mantenendo uno spazio piuttosto che seguendo una traiettoria.















Bibliografia

Webliografia