Merz Mario
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==Personaggio== Mario Merz
Biografia:
La ricerca artistica di Mario Merz inizia nei '50 nell'ambito dell'Informale.I suoi dipinti rappresentano forme organiche e naturali che ricollegano a principi psicologici. Presto si allontana dal contesto delle avanguardie post-belliche per trovare un suo personale orientamento che lo allontanerà dalla pittura. Alla metà degli anni sessanta le sue indagini si spostano sul piano della realtà tridimensionale,portando il suo centrale contributo all'interno del gruppo di Arte Povera appena costituitosi a Torino. Le nuove opere prevedono la presenza di "Object Trouvè" trafitti col neon,dove il flusso di luce distrugge l'idea di oggetto creando una nuova categoria semantica,una smaterializzazione che nega l'identità. L'attenzione si sposta dall'oggetto al Processo,ovvero ad una costruzione tridimensionale che scavalca l'ostacolo della fissità sensoriale e diventa Trasformazione temporale.
Nel procedere della sua ricerca Merz è riuscito ad inventare un suo vocabolario personale di forme e figure che gli ha permesso di porre le sue opere in una combinazione dinamica attraversando tutti i generi di classificazione artistica,in una sorta di sintesi fra pittura,scultura,architettura ed installazione che mette in risalto le possibilità combinatorie,le qualità dualistiche. Attraverso gli Igloo,le spirali,le serie numeriche Merz si approccia fenomenologicamente col mondo,con l'esperienza diretta del vivere. Le sue opere descrivono si descrivono nel fare. Il lavoro inizia da una forma primaria(semisfera,spirale)al tempo stesso supporto e struttura dell'opera,e che si definisce all'interno del contesto in cui viene realizzata ed in cui si ricostruisce,ogni volta,il suo valore poetico.
I materiali utilizzati sono dettati dalla sorte,dal luogo,dalla vicinanza di altri elementi etc..,creando un rapporto tra spazio e opera che sottolinea la trasformazione del primo spogliato e de-funzionalizzato dalla forza originaria e nomade dello sguardo di Merz. Le opere di Merz verso la fine dei sessanta risentono dei cambiamenti politici e sociali in seno alla società mondiale,la guerra in Vietnam e le contestazioni studentesche in primis. E' il momento in cui le sua opere si fanno carico di una valenza politico/poetica che trasporta nelle gallerie attraverso l'utilizzo dei tubolari al neon,le scritte e gli slogan delle manifestazioni.Ancora una volta l'interesse è rivolto verso i valori esistenziali delle frasi,contestualizzate all'interno della forma semisferica(igloo),catalizzatore arcano e mitico delle nuove/vecchie energie umane/terrestri.
Opere:
Nella poetica si Merz la semisfera dell'Igloo rappresenta al tempo stesso "mondo" e "piccola casa" in una concezione contemporaneamente fisica e mente di uno spazio personale che offre protezione dalle "realtà minacciose".
Una forma(organica) che traduce fisicamente nel suo essere metà,un dialogo tra virtuale e reale,tra inconscio e conscio,tra rimosso e vissuto;ciò che è visibile è eterno dialogo con ciò che non lo è. Da qui nascono i rapporti tra oggetti reali e processi astratti,l'Igloo diventa la struttura artistica che attraversa sensi e concetti per trasformarsi in una forma archetipica che racconta il mondo. L'aspetto che risalta nelle opere di Merz è quello del nomadismo,ovvero la transitorietà della sua arte,che come principio esistenziale si definisce in relazione al contesto in cui interviene,rifiutando l'oggettualità fine a se stessa e cercando sempre i rapporti che legano lo spazio all'opera e tutti e due alla trasformazione dell'energia vitale.
Nel 1970 entra a far parte del lavoro di Merz la serie numerica di Fibonacci,un sistema numerico che "prevede una progressione esponenziale di numeri derivati da un principio biologico che vede nella somma di due numeri precedenti il successivo",sistema graficamente rappresentato con la forma della spirale. La proliferazione nella sua variante grafica e numerica è la sublimazione astratta del principio di accumulazione esplorato da Merz nei suoi Igloo e rafforza la sua caratteristica di rivelazione delle forme non evidenti e della spazialità infinita che penetra e ricostruisce gli spazi umani in funzione di una legge superiore,quella della crescita organica.