Haraway J. Donna
Donna Jeanne Haraway
Biografia
nasce a Denver, Colorado, nel 1944 da famiglia cattolica di origine irlandese. Si laurea in biologia: allieva del filosofo francese Georges Canguilhelm, segue le sue lezioni a Parigi mentre attende agli studi di filosofia dell’evoluzione. Haraway è, inoltre, un'accorta lettrice di Michel Foucault e in questi ultimi anni si è avvicinata molto al pensiero di Bruno Latour. Nel 1971 tiene il suo primo corso su donne e scienza all'Università di Honolulu. Si trasferisce all'Università di Baltimora ed entra in un gruppo femminista socialista cominciando a sviluppare il suo pensiero critico delle applicazioni di elettronica, chimica e biologia dell'industria bellica. Nel 1980 si trasferisce all'Università della California a Santa Cruz per insegnare teoria femminista ed inizia a lavorare sul cyborg: Il frutto dei suoi studi è pubblicato in una raccolta di scritti intitolata: Simians, Cyborgs and Women: The Reinvention of Nature, Routledge, New York 1991. Attualmente insegna teoria femminista, studi femministi e cultura e storia della scienza e della tecnologia nel dipartimento di Storia della Coscienza all'Università della California a Santa Cruz.
Sito web
Poetica
La Haraway si colloca alle origini del“cyber femminismo": il pensiero dell’autrice, radicalmente pro-tecnologico e visceralmente femminista, esorta ad acquisire nuove competenze in campo tecnologico, sviluppando un’inedita familiarità con l'universo elettronico, biotecnologico, visivo e virtuale che ormai costituisce il nostro orizzonte più immediato. In questa ottica, l’autrice si stacca dalle linee dominanti del femminismo occidentale, attestato su posizioni di grande scetticismo nei confronti della tecnologia: la Haraway, infatti, propone di concepire la donna, storicamente legata ai concetti di naturalità, di maternità come una commistione di umano e tecnologico, come nuovo soggetto sociale, sia a livello fisiologico sia a livello cerebrale, capace di instaurare un inedito rapporto con la società e con le tecnologie della comunicazione. Tra le sue opere, un posto i rilievo deve essere assegnato al Manifesto cyborg : donne, tecnologie e biopolitiche del corpo. Nel 1985 D. Haraway in un suo testo afferma che “la microelettronica è la base tecnica del simulacro; che è copia senza originale”.
Opere
Bibliografia
Crystals, fabrics and fields: metaphors of organicism in twentieth-century developmental biology, New Haven, 1976. Simians,cyborgs and women: the reinvention of nature, London, 1991. Manifesto Cyborg: donne, tecnologie e biopolitiche del corpo, Milano, Feltrinelli, 1995. Primate vision : gender, race and nature in the world of modern science, New York, 1989. Come una foglia : Thyrza Nichols Goodeve intervista Donna J. Haraway, traduzione di Gina Maneri, Milano, 1999. Testimone-Modesta@: FemaleMan-incontra-OncoTopo : femminismo e tecnoscienza, a cura di Liana Borghi - Milano – 2000. Compagni di specie : affinità e diversita tra esseri umani e cani, Milano, Sansoni, 2003. The Haraway reader, New York and London, 2004.
Webliografia
http://www.asahi-net.or.jp/%7ERF6T-TYFK/haraway.html; http://www.egs.edu/faculty/haraway.html; http://www.egs.edu/faculty/donnaharaway.html; http://www.universitadelledonne.it/haraway.htm; http://www.accademiabellearti.com/site_old/progetti/frankenstain/libri_e_film/Relazioni/donna_j.htm.