Studio Azzurro
Studio Azzurro
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Biografia
Studio Azzurro è stato fondato nel 1982 da Fabio Cirifino (fotografia), Paolo Rosa (arti visive e cinema) e Leonardo Sangiorgi (grafica e animazione). Nel 1995 si è unito al gruppo Stefano Roveda, esperto in sistemi interattivi. Inoltre vi collaborano: Antonio Augugliaro, Marco Barsottini, Alberto Bernocchi Missaglia, Reiner Bumke, Mario Coccimiglio, Ornella Costanzo, Laura D’Amore, Anna De Benedittis, Daniele De Palma, Laura Gatta, Elisa Giardina Papa, Tommaso Leddi, Silvia Pellizari, Lorenzo Sarti, Emanuele Siboni,Delphine Tonglet. Le origini di tale gruppo-progetto sono da ricercarsi nel "Laboratorio di comunicazione militante" cui aveva preso parte Paolo Rosa, tra i fondatori del gruppo. La prima tranche di lavori di "Studio Azzurro" è quella delle video-ambientazioni, dal 1982 al 1993, in cui l'impiego di monitor televisivi instaura una dialettica minimale con l’ambiente. In una successiva fase di ricerca, iniziata nel 1995 e tuttora in corso (quella degli ambienti sensibili, cioè videoinstallazioni animate con l’intervento degli spettatori), scompaiono i monitor televisivi e l’immagine video-proiettata dilaga nell’ambiente, adattandosi ai materiali più diversi. Un’altra peculiarità del metodo di lavoro di Studio Azzurro consiste nella commistione di codici espressivi adottati da discipline diverse: dalle scienze alle arti alla filosofia. Attraverso i videoambienti, ambienti sensibili e interattivi, performance teatrali e film, ha segnato un percorso che è riconosciuto in tutto il mondo, da numerose e importanti manifestazioni artistiche e teatrali. Oltre che in opere sperimentali, l’attività del gruppo si lega ad esperienze più divulgative come la progettazione di musei e di esposizioni tematiche. In entrambi i casi, ha tentato di costruire un contesto comunicativo che veda una attiva e significativa partecipazione dello spettatore all’interno di un impianto narrativo, ispirato a una multitestualità e ad una continua oscillazione tra elementi reali e virtuali. Rilevante sulla scena della videoarte europea è la produzione collettiva di Studio Azzurro, a partire dalle videoambientazioni degli anni Ottanta ("Luci di inganni", "Il nuotatore", "Veduta", il ciclo "Osservazioni sulla natura"). L’invenzione di sistemi di immagini audiovisuali che si modificano al tocco esterno (passaggio di dita o di piedi, batter di mani, voci ecc.) risale agli anni Novanta. Nascono così grandi ambientazioni interattive: "Tavoli" (1995) "Totale della battaglia" (1996), "Il soffio sull’angelo" (1997). Nel 1996 è stata realizzata una videoinstallazione permanente nel Museo New Metropolis di Amsterdam, "Il giardino delle anime". Il gruppo è impegnato anche in esperienze interdisciplinari di teatro, musica, danza. La ricerca di Studio Azzurro abbraccia anche il mondo del corto e del lungometraggio, in uno spirito di continua sperimentazione.
Il Gruppo
Fabio Cirifino
nato a Milano nel 1949, si forma come fotografo nello studio di Aldo Ballo. Dopo otto anni di collaborazione nel 1972 avvia un proprio studio fotografico e nel 1978 fonda lo Studio Azzurro Fotografia assieme a sei ex assistenti dello studio di A. Ballo. In questi anni sviluppa la sua attività nel campo della fotografia d'architettura e di design e di documentazione artistica collaborando con importanti riviste di settore come Domus, Gran Bazar, Interni. Nel 1982 è tra i promotori dello Studio Azzurro Produzioni dove sviluppa la propria professionalità occupandosi della creazione di immagini e della direzione della fotografia per le videoambientazioni, le produzioni video e le produzioni cinematografiche.
Leonardo Sangiorgi
nato a Parma nel 1949, Dopo aver conseguito il diploma di belle arti all’Accademia di Brera nel 1972 inizia la sua attività a Milano come grafico e illustratore per importanti case editrici come la Fabbri Editori. la Sonzogno e la Rusconi e realizza immagini per campagne pubblicitarie per note agenzie di pubblicità, negli stessi anni come indipendente realizza filmati sperimentali di animazione e brevi documentari di ricerca. Il disegno, il cinema e la comunicazione visiva con sistemi ad alta tecnologia sono i principali temi di interesse della sua attività. Recentemente si è occupato per alcune reti televisive nazionali e internazionali della realizzazione di programmi video dedicati al rapporto tra immagini e musica, in particolare quella classica. Al suo lavoro con lo Studio Azzurro alterna, da alcuni anni, attività educative sul mare, in barca a vela, con i bambini.
Paolo Rosa
dopo varie esperienze nell’ambito del cinema sperimentale e delle arti visive, tra cui una Biennale di Venezia nel 1976 e una Mostra Internazionale del cinema del 1980, inizia l’esperienza con Studio Azzurro nel 1982. In questo ambito produttivo avvia insieme a Fabio Cirifino e Leonardo Sangiorgi, e successivamente Stefano Roveda, un’attività di ricerca orientata verso la realizzazione di videoambientazioni, di film e spettacoli teatrali. Dal 1994, si interessa alle questioni dell’interattività e del multimediale applicate all’ambito dell’arte e dello spettacolo, progettando e dirigendo un gran numero di opere. Ha partecipato a varie manifestazioni tra cui Documenta 8 di Kassel, Biennale Architettura di Venezia, Biennale di Nagoya, Biennale ICC e conseguito significativi premi. Sul percorso di Studio Azzurro ha scritto tre libri editi da Electa e Silvanaeditoriale. Insegna nel Dipartimento di Arte e Media dell’Accademia di Brera a Milano.
Stefano Roveda
nato a Milano nel 1959, segue un percorso personale di ricerca artistica utilizzando diversi media (fotografia, computer, video fotocopiatrice, fax) praticando ready-made trash-art e copy-art per approdare alla produzione di installazioni d’arte ad alto contenuto tecnologico. Sviluppa la sua attività come fotografo, operatore di ripresa, video engineer, animatore 3D e programmatore software. Dal 1983, si occupa della progettazione e sviluppo di sistemi video interattivi per la diretta televisiva. Fonda nel 1991 lo studio Pigreco dove si occupa della ricerca e dello sviluppo di sistemi di realtà virtuale immersivi ed ibridi, di interfacce avanzate e di linguaggio post-simbolico, di sistemi multimediali interattivi e di computer grafica. Dal 1995 si è unito allo Studio Azzurro dove cura la progettazione informatica e degli impianti audio-video per le installazioni interattive.
Opere
Teatro
Nell’ambito del teatro, la tecnologia mette a confronto la natura fisica dei corpi da una parte e la natura immateriale del video dall'altra . L'impiego del video permette allo spettacolo di travalicare i tradizionali limiti spaziali e temporali della rappresentazione e di costituire una forma specifica di drammaturgia.
- La camera astratta 1987
- Primo Scavo 1988
- Delfi 1990
- Striaz 1996
- The Cenci 1997
Cinema
La ricerca di Studio Azzurro abbraccia anche il mondo del corto e del lungometraggio, in uno spirito di continua sperimentazione.
- Facce di festa 1981
- Lato D 1982
- La variabile Felsen 1988
- Dov'e' Yankel? 1994
- Il Mnemonista 2000
Video Installazioni
Le video installazioni (Videoambienti) associano un dispositivo elettronico ad uno spazio fisico, componendo racconti che si estendono nel tempo in frammenti indipendenti, la cui unità è ricostruita dalla visionarietà dello spettatore, disponibile a farsi coinvolgere dall'opera. Le installazioni sono luoghi in cui avviene qualcosa, eventi più che opere.1982 - 1992
- Luci di inganni 1982
- Due piramidi 1984
- Il Nuotatore 1984
- Vedute 1985
- Storie per corse 1989
- Traiettorie celesti 1990
- Visit to Pompei 1991
- Il viaggio 1993
- Ultima forma di liberta 1993.
- Dov'e' Yankel 1994
- Coro 1995
- il gorgo1998
- Landing talk1999
Video Installazioni interattive
Nelle installazioni interattive (Ambienti sensibili) la tecnologia si fonde con la narrazione e con lo spazio, dove gli effetti derivano dalle scelte e dalla presenza di più persone, dove accanto alla relazione uomo-dispositivo, rimane presente quella tra uomo e uomo. Gli ambienti interattivi sono supportati da “interfacce naturali‿, cioè dispositivi che reagiscono senza l’uso di protesi tecnologiche, ma attraverso l’utilizzo di modalità comunicative assai comuni e poco filtrate da valenze simboliche: toccare, calpestare, emettere suoni.
- Tavoli: perchè queste mani mi toccano? 1995
- Coro 1995
- Il gorgo 1998
- Landing talk 1999
- Il bosco 2000
- Tamburi 2001
Progetti
- Museo Trilussa 2000
- Museo d'Andrade 2000
- Festa Senzafiltro 2006
- Ad Hoc 2006
- Dove va tutta 'sta gente 2006
presso la Galleria Alberto Sordi di Roma. Per la IV edizione della Notte Bianca, l’associazione Moving Gallery, in collaborazione con il Comune di Roma, presenta per la prima volta nella capitale, una video installazione interattiva.
- IUAV, Convento delle Terese. Appuntamento che la Fondazione Bevilacqua La Masa dedica al tema della cultura digitale.
Galleria Paola Verrengia di Salerno
Casale della Cervelletta, collettiva di arti elettroniche. E' un evento ideato con l’intento di realizzare uno spazio collettivo in cui le opere di giovani artisti si incontrano e co-abitano con quelle di alcuni tra i maestri più affermati al mondo.
- doppio dvd+libro "Studio Azzurro - Videoambienti, ambienti sensibili e altre esperienze tra arte, cinema, teatro e musica" 2007
Video sincronizzati
I video sincronizzati sono composti da due o più programmi trasmessi simultaneamente. Sono disposti in modo da ricomporre la natura organica di ciò che appare. E' come procedere in un continuo dialogo, a volte parallelo, altre volte generando uno scambio o ancora un incontro per dare vita ad un unico scenario.
- Aleksander Nevskij 1989
- Trittico Marghera 2000
- Trittico di sale 2000
Bibliografia
Cirifino F., Rosa P., Roveda S., Sangiorgi L. (a cura di),
Studio Azzurro. Ambienti sensibili. Esperienze tra interattività e narrazione
Electa, Milano, 1999
Lissoni A. (a cura di),
Catalogo della mostra Caveau. Studio Azzurro,
Siena, Palazzo delle Papesse, 22 giugno-25 agosto 2002, ed. Gli Ori, Siena-Prato, 2002.
Studio Azzurro, Corsetti G.B.(a cura di),
La camera astratta. Tre spettacoli tra video e teatro
Valentini V. (a cura di),
Studio Azzurro. Percorsi fra video, cinema, teatro,
Electa, Milano 1995.
Sapienza, A.,
La tecnologia nella sperimentazione teatrale italiana degli anni ottanta. Tre esempi: G.B.Corsetti e Studio Azzurro, Falso Movimento di M. Martone e Krypton di G. Cauteruccio,
Dip. Studi Letterari e Linguistici dell'Occidente, Istituto Universitario Orientale, Napoli, 1999
Mattei M. G., (a cura di)
Interattività – Studio Azzurro opere tra partecipazione e osservazione
Progetto Tecnoarte 1998, Perugia, Fondazione Umbria Spettacolo, 1999.
Saggi
Punto e Caos (di Paolo Rosa)
Rapporto confidenziale su un'esperienza interattiva (di Paolo Rosa)
Virtuale a mano libera (di Paolo Rosa)
Sito web
sito ufficiale di Studio Azzurro
Poetica
Studio Azzurro è un luogo di produzione video e ricerca artistica, che si esprime con i linguaggi delle nuove tecnologie, improntati ad un recupero del legame tra arte, scienza e società che essi ritengono si sia rotto a partire dall’età post-rinascimentale. Studio Azzurro è figlio dei fermenti culturali degli anni Settanta, portando con sé l’insofferenza per i confini, per le differenze codificate tra le diverse forme d’arte. Infatti con l’uso del video hanno fatto teatro e musica, cinema e performance, e soprattutto le videoinstallazioni che loro preferiscono chiamare «videoambientazioni». Studio Azzurro rifiuta l’etichetta di "video-arte”, l’intenzione programmatica del gruppo milanese consiste piuttosto nel rilevare le trasformazioni in atto attraverso l’esplicitazione del più autentico significato del video come «sistema simbolico» della contemporaneità, capace in sé di riassumere il mutamento epocale. Studio Azzurro indaga le possibilità poetiche ed espressive dei mezzi elettronici che così tanto incidono nelle relazioni della nostra epoca. Il suo ambito di ricerca artistica si esprime quindi con i linguaggi delle nuove tecnologie, concentrando l’indagine sulle loro possibilità poetiche ed espressive. L’essere aperti a nuove possibilità linguistiche ha fatto sì che Studio Azzurro sviluppasse orientamenti molto particolari: l’integrazione tra immagine elettronica e ambiente e la «partecipazione» degli spettatori allo «spettacolo». I lavori di Studio Azzurro si caratterizzano per la presenza del pubblico in scena, questi diventa parte integrante del significato dell’opera. Alla ricerca utopica di un’arte diffusa che si serve di un rinnovato utilizzo creativo dei nuovi sistemi mediatici, il gruppo si è mosso in collegamento con le scuole, i centri sociali, i gruppi di emarginati, operando «con gli strumenti dell’arte, confrontati però con l’invadenza, fortemente avvertita, dei mezzi di comunicazione» (cfr. http://www.studioazzurro.com). Il loro obiettivo tende a riassumere il mutamento epocale, coinvolgente sia il pensiero dell’arte, sia l’universo della comunicazione, fino ad arrivare alle modalità percettive di base del singolo individuo. Coniugando lucida consapevolezza e forte sensibilità sociale, Studio Azzurro delinea fin dagli esordi quelle che possono essere considerate le linee guida del suo lavoro: carattere ambientale dell’opera, che si fa più propriamente «evento», situazione, luogo dove intrecciare liberi percorsi narrativi; ruolo centrale dello spettatore, inscritto com’è in un percorso narrativo meramente evocativo, che stimola il pieno investimento del suo immaginario e lo modella come componente costitutiva essenziale, capace di realizzare le potenzialità dell’opera; neutralizzazione dell’apparato tecnologico, per mettere in scena un complesso gioco di interscambio tra reale e virtuale. I Videoambienti associano un dispositivo elettronico ad uno spazio fisico, componendo racconti che si estendono nel tempo in frammenti indipendenti, la cui unità è ricostruita dalla visionarietà dello spettatore, disponibile a farsi coinvolgere dall'opera. Le installazioni sono luoghi in cui avviene qualcosa, eventi più che opere. Nelle installazioni interattive (Ambienti sensibili) la tecnologia si fonde con la narrazione e con lo spazio, dove gli effetti derivano dalle scelte e dalla presenza di più persone, dove accanto alla relazione uomo-dispositivo, rimane presente quella tra uomo e uomo. Gli ambienti interattivi sono supportati da “interfacce naturali”, cioè dispositivi che reagiscono senza l’uso di protesi tecnologiche, ma attraverso l’utilizzo di modalità comunicative assai comuni e poco filtrate da valenze simboliche: toccare, calpestare, emettere suoni. I video sincronizzati sono composti da due o più programmi trasmessi simultaneamente. Sono disposti in modo da ricomporre la natura organica di ciò che appare. E' come procedere in un continuo dialogo, a volte parallelo, altre volte generando uno scambio o ancora un incontro per dare vita ad un unico scenario.
Webliografia
http://www.italica.rai.it/galleria/ritratti/studio_azzurro.htm
http://www.noemalab.org/sections/specials/tetcm/2001-02/studio_azzurro/origini_poetica.html
http://sdz.aiap.it/notizie/7430
http://www.caffeeuropa.it/immagini/31imm-studio.html
http://www.comune.benevento.it/ComuneBN/ABC/artisti/azzurro.htm
http://www.exibart.it/profilo/autoriv2/persona_view.asp/id/1566
http://www.artstudio.it/titolo/art_2507.htm
http://www.mediamente.rai.it/home/tv2rete/mm9798/98011923/e980121.htm