Felsenstein Lee

Tratto da EduEDA
Jump to: navigation, search
Questo articolo è solo un abbozzo (stub). Se puoi contribuisci adesso a migliorarlo. - Per l'elenco completo degli stub, vedi la relativa categoria

Personaggio o gruppo:

Lee Felsenstein

Biografia:

Figura storica dell'hackeraggio hardware nella Bay Area di San Francisco, Felsenstein rappresenta il prototipo dell'ingegnere nerd, schivo e un po' impacciato, due occhialoni da primo della classe e una passione smodata per l'elettronica e per i computer, alla cui realizzazione ha dedicato un'intera vita. Eppure, se si scava un po' nella sua vicenda personale, ci si accorge che l'immagine dell'hacker pazzoide e solitario è in realtà soltanto uno stereotipo. E che Lee, come molti altri hacker della sua generazione, ha sempre "messo le mani sulle macchine" per sperimentarne i limiti ed espanderne le possibilità, ma senza mai considerare questo approccio come fine a se stesso. Al contrario, la seconda generazione di hacker, cui Felsenstein appartiene, ha sempre creduto che i computer fossero dei potenti veicoli di trasformazione sociale e che per questo "dovessero andare incontro al popolo", cioè essere impiegati nel modo più semplice possibile. Nato nel 1945 a Philadelphia, Lee Felsenstein è stato subito attratto, sin da ragazzo, da tutto ciò che avesse a che vedere con i circuiti elettronici, che progettava e sperimentava continuamente in un laboratorio sotterraneo allestito nello scantinato di casa. Al punto che all'età di tredici anni viene premiato per un modellino di satellite spaziale, il Felsnik. Dopo il diploma si iscrive alla facoltà di ingegneria elettrotecnica di Berkeley, da cui passa, con un incarico di lavoro, al Flight Reasearch Center della Nasa nella base dell'Air Force di Edwards. Dopo due mesi però viene espulso, in base al "modulo per la sicurezza 398" perchè figlio di iscritti al Partito Comunista. Nel 1964 torna a Berkeley e decide di unirsi al Free Speech Movement. Nel 1968 entra a far parte come "redattore militare" del giornale underground Berkeley Barb. In quegli anni scriveva: "La rivoluzione non puo' essere fatta da un manipolo di cospiratori che mormorano intorno a una candela in un seminterrato distrutto. Essa richiede infiniti approvvigionamenti, macchine ed armi moderne...e deve esserci lealta'...e un'organizzazione superlativa" Nell'agosto del 1973 fonda il Community Memory project, con cui realizza il primo terminale pubblico di accesso alla rete. L'idea di fondo è quella di realizzare una macchina con componenti di recupero accessibile a tutti, sia nei costi che nelle modalità d'uso. Inizia inoltre a curare la rubrica sull'hardware per la "People's computer company", rivista fondata da Bob Albrecht, nata nel 1972 con il programma di usare il computer per "liberare la gente, invece di controllarla", e di proporre una concezione alternativa a quella dell'IBM, incentrata in quegli anni su macchine aziendali grandi, care e difficili da usare (i cosiddetti "mainframes"). Nel 1974 inizia a lavorare al progetto di un terminale che rendesse accessibile il computer alla gente comune: il Tom Swift Terminal. Questo progetto non fu mai portato a termine, perche' nel frattempo altri progetti simili furono realizzati. Rimane pero' la concezione del terminale di Felsenstein, una macchina realizzata con componenti di recupero accessibili a tutti e su cui tutti avrebbero potuto metterci le mani.. Nel 1975, dopo aver approntato il progetto di un nuovo terminale, il Tom Swift Terminal, entra nell'Homebrew Computer Club, gruppo di hacker appassionati di computer auto-costruiti, che inizia a diffondere l'idea del personal computer. In quell’anno scrive sul "Journal of Community Communication" che i "computer da tavolo sarebbero stati creati e usati dalla gente nella vita di tutti i giorni in quanto membri di una comunità". Nel 1976 realizza insieme ad altri compagni dell'Homebrew Computer Club il Sol, uno dei primi personal computer con monitor e tastiera. Il Sol, spiega, "è stato progettato partendo da un bidone della spazzatura, in parte perché quello è il mio punto di partenza, ma soprattutto perché non ho fiducia negli industriali: loro potrebbero decidere di sopprimere i diversi come noi e negarci le parti di cui abbiamo bisogno". Nel 1977 progetta per la Osborne il primo computer portatile, l'Osborne1. Gran parte di ciò che riesce a guadagnare lo impegna per rilanciare il progetto del Community memory, anche se il rapido fallimento della casa informatica manda in fumo i profitti accumulati. All’alba dei cinquant'anni, l’esistenza personale di Lee si è più stabilizzata ma rimane appassionatamente attaccato all’ideale del cambiamento sociale attraverso i computer; ha covato per lungo tempo l’idea di formare un gruppo di boy scout digitali (non di un solo sesso) chiamandolo Hacker's League, un organizzazione transgenerazionale di esploratori tecnologici, fondata, che testimonia che è ancora possibile "mettere le mani" sugli strumenti della civiltà del futuro inoltre Lee crede ancora che il Community memory, una volta entrato in rete, potrebbe ancora avere un forte impatto sul mondo. Insomma Lee e' un personaggio che ha iniziato tanto tempo fa a pensare alle tematiche a cui molti di noi oggi si appassionano, mantenendo un'eccezionale coerenza in tutti questi anni.

==Poetica:== Lee Felsenstein può esser definito come un ingegnere informatico illuminato, che ha deciso di dedicare le proprie capacità e conoscenze, per divulgare e rendere maggiormente accessibile la tecnologia a chiunque desideri conoscerla ed utilizzarla. In questa opera di evangelizzazione, una delle fonti primarie d’ispirazione, come egli stesso afferma, fu il testo di Ivan Illich intitolato Tools for Convivialiy. Questo libro tratta della fortunata proliferazione della radio, grazie anche alla prospera attività dei radio amatori. Infatti, attorno a questa tecnologia si sviluppò una vera e propria comunità di persone, che scambiandosi informazioni ed interagendo fra loro, contribuirono notevolmente allo sviluppo tecnico del mezzo. La convivialità alla base di questo scambio fece nascere in Felsenstein l’idea di creare un tale tipo di comunità anche attorno al computer. Egli era convinto che solo con la nascita di un club, tale tecnologia avrebbe potuto trarre linfa vitale per la sua crescita e diffusione a livello sociale. Fu così che parlandone con alcuni colleghi, mossi dallo stesso desiderio, prese vita l’Homebrew Computer Club. Ha sempre creduto che i computer fossero dei potenti veicoli di trasformazione sociale e che per questo, dovessero andare incontro al popolo, cioè essere impiegati nel modo più semplice possibile.

Opere:

  • 1959, in qualità di ingegnere capo, entra a far parte dell’High School Computer Club, fondato dal fratello maggiore Joe, alla scuola superiore di Philadelphia. Suo primo compito è nientemeno che la costruzione di un computer.
  • 1965, lavora con la Free Student Union a Berkely.
  • 1967, abbandona l’università a causa di una crisi depressiva.
  • 1968, comincia la sua collaborazione con la Special Products Division della Ampex Corporation.
  • 1970, lavora come MPD (Maintenance of Product Design) per la progettazione del design del Pyramid System Project (a large-scale audio-visual instructional system), sempre presso la Ampex.
  • 1971, entra in contatto con il Computer Group One, un’associazione non-profit che cerca d’estendere la conoscenza del computer ai gruppi sociali d’ogni tipo, dove collabora come ingegnere capo. Con il gruppo si dedica alla progettazione di un information retrieval system, che porta alla produzione di un codice finale chiamato ROGIRS (Resource One Genaralized Information Retrieval System). Si profila l’idea di utilizzarlo per la realizzazione di un terminale (database) pubblico a Berkeley.
  • 1972, si laurea in ingegneria.
  • 1973, realizzazione del terminale, che viene posizionato presso il Leopold’s Record a Berkeley. Contemporaneamente comincia a pensare alla possibilità di costruire un modem meno costoso di quello della Omnitech, utilizzato per il terminale, di cui realizza il design e che successivamente verrà chiamato Pennywhistle modem. Nello stesso periodo il padre gli spedisce il libro di Illich, Tools for Conviviality, che lo influenzerà profondamente. Con alcuni suoi colleghi parla della possibilità di far diventare il computer una tecnologia di tipo conviviale attraverso la nascita di un club.Nel 1973 fonda il Community Memory project.
  • 1975, 5 marzo, primo meeting dell’Homebrew Computer Club (che a quel tempo non aveva ancora assunto tale denominazione) nel garage di Gordon French, insieme ad una trentina di altri amici e colleghi. Il meeting viene organizzato a distanza di pochi mesi dall’uscita dell’Altair.
  • Nel 1976 realizza insieme ad altri compagni dell'Homebrew Computer Club il Sol, uno dei primi personal computer con monitor e tastiera. Commercializzazione del Pennywhistle modem.
  • Nel 1977 progetta per la Osborne il primo computer portatile.

Bibliografia:

  • The Commons of Information, ( Dr. Dobb’s Journal, May 1993).
  • The Inside Story, ( ROM Magazine, July 1997).
  • How We Trapped the Dinosaurs, ( Creative Computing, November 1984).
  • Deminig Innovations, ( Journal of Mine Action, issue 4.1, 1999).

Sito web:

Webliografia:

http://www.repubblica.it/online/internet/hacker/hacker1/hacker1.html

http://mediafilter.org/sj/Conf/Conf_Email/May.1.1998.08.00.03

http://www.dbit.com

http://www.bambi.net

http://www.frc.ri.cmu.edu

http://www-db.stanford.edu

http://homepage.mac.com/pasmug/

http://www.mos.org

http://www.chac.org

http://www.fourmilab.to/minerats

http://opencollector.org/history/homebrew