Cult of Dead Cow
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Personaggio o gruppo:
Cult of the dead cow (Oxblood Ruffin, Grandmaster Ratte, Peiter Zatko, Dildog, Sir Dystic, Deth Vegetable, Drunkfux)
Biografia:
Il progresso impone una sempre maggiore distanza tra il mezzo tecnologico ed i suoi utenti, si moltiplicano sempre di più coloro che vogliono abolire questa distanza. Sono moltissimi, in rete, i siti anonimi, e nel 1985 nasce anche “Cult of the dead cow"?, un gruppo che dedica l’attività del suo sito allo scambio di informazioni e di "trucchi" tra gli Hacker. I primi hacker smontavano i propri computer, i telefoni e si procuravano mappe dei tracciati telefonici per capire come ed in che modo si potevano sfruttare le risorse della rete senza pagare una bolletta troppo salata. Nel loro sito (http://www.cultdeadcow.com) invece, raccontano il manuale dell'hacker, e sono on-line alcuni dei trucchi degli hacker statunitensi, che l'autore mette a disposizione di tutti secondo l'idea, tipica degli hackers, di condividere le conoscenze. I Cult of the Dead Cow sono diventati celebri per “Back Orifice"?, che se installato da un hacker, ha la capacità di assegnare a un aggressore remoto privilegi completi da amministratore al vostro sistema. Può anche 'sniffare' le password e dati confidenziali e inviarli silenziosamente a un sito remoto. Back Orifice è un programma ampliabile - i programmatori possono modificarlo e "migliorarlo" nel tempo. Secondo l’hacker "Oxblood Ruffin", portavoce del Cult of the dead cow presente dal 1985 nel cyberspazio, il software che è ormai quasi pronto per essere rilasciato, consentirà agli utenti di bypassare i server Internet locali che bloccano l'accesso a determinati siti web. Stando alle dichiarazioni alla stampa di Ruffin, il software può risiedere su un singolo floppy disk e verrà distribuito da una organizzazione internazionale che si occupa di diritti umani, sarebbe però irresponsabile distribuire ora il software, che ha bisogno di funzionare in maniera tale da non attirare alcuna forza di controllo. Ruffin, che dichiara “non stiamo facendo niente di illegale"?, ha spiegato che il "motore" dell'iniziativa di Cult of the Dead Cow è la Dichiarazione universale dei diritti dell'Uomo.
Poetica:
Negli ultimi anni il movimento haker canadese, Cult of dead Cow, ha discusso sull’Hacktivism definendolo come “uso della tecnologia mirato alla difesa dei diritti umani attraverso il medium elettronico"?. Dal loro punto di vista è considerato una forza positiva ogni atto creativo e come negativa ogni atto che vada nella direzione opposta.
Opere:
- Cult of Dead Cow
- Annualmente organizzano la “HoHoCon Hacker Convention"?.
- Nel 1996, I Cult of the Dead Cow annunciano la nascita di “ Ninja Strike Force"?
- Back Orifice, un programma sviluppato che non è un virus; è un tool di gestione remota che potrebbe essere potenzialmente utilizzato impropriamente in modo dannoso.
- Nel 2000 fu presentato ad un convegno a Las Vegas il programma “NBName"?.
- Nel 2001 tornano sulla scena come gruppo composto da anonimi smanettoni e hackers conosciuti che ora dicono di aver sviluppato un software chiamato “Peekabooty"?, un software anti-censura capace di "liberare" Internet nei paesi in cui viene censurato, come accade in Cina, in alcuni paesi arabi, a Cuba e via dicendo.
- Nel 2002 alla H2k2, gli hackers di Planet Earth 2002, presentano il tanto atteso software “Camera/Shy"? per lo scambio di contenuti proibiti attraverso il web applicando tecniche steganografiche.
Bibliografia:
Tommaso Tozzi e Arturo di Corinto “Hacktivism"? la libertà nelle maglie della rete, 2002, Manifesto Edizioni.
Sito web:
Webliografia:
http://www.rotten.com/library/culture/cDc/
http://www.networkworld.com/newsletters/sec/0712sec2.html