Van der Cruijsen Walter

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Personaggio o Gruppo:

Walter Van Der Cruijsen

Biografia essenziale:

Artista, teorico e curatore. Ha collaborato fin dall'inizio degli anni novanta ad alcune delle realta' piu' interessanti ed innovative che sono nate in rete come The thing di Amsterdam, Next 5 Minutes e Desk.nl. Ha lavorato per diversi anni allo ZKM di Karlsruhe per il quale ha curato nel 1999 la mostra "net_condition". E' fondatore, insieme a Vuk Cosic e Luka Frelih, dell'Ascii Art Ensemble, diventato celebre per aver realizzato una versione interamente in ascii del famoso film porno degli anni settanta "Gola Profonda".

WALTER VAN DER CRUIJSEN, è nato ad Hank (Olanda) nel 1968. Ha studiato Storia a KUN Nimegen e Belle Arti all’HDK Arnhem. Nel 1993 è stato co-fondatore della città digitale (DDS) e ha avviato il Desk media lab nel 1994, entrambe ad Amsterdam. Dal 1995 ha realizzato molti progetti artistici “netbased‿ al Centro per le Arti e i Media (ZKM) a Karlsruhe. Ha curato il World Wide Video Festival nel 1998 e la mostra "net_condition" allo ZKM nel 1999 e nel 2000. E' fondatore, insieme a Vuk Cosic e Luka Frelih, dell'Ascii Art Ensemble. Ha collaborato fin dall'inizio degli anni novanta ad alcune delle realta' piu' interessanti ed innovative che sono nate in rete come The Thing di Amsterdam, Next 5 Minutes e Desk. Dall'autunno 2000 ha cominciato a viaggiare e a organizzare attività legate alla cultura dei media e alla Rete, principalmente in Europa centrale e orientale. Ha lavorato a Ljudmila a Lubiana (Slovenia) e con Mama a Zagabria (Croazia) per costruire, insieme a vari rappresentanti dei diversi media lab della zona, una nuova rete e un database distribuito che possa aiutare le organizzazioni minori a condividere persone e risorse, a realizzare applicazioni congiunte, a migliorare programmi, eccetera. I luoghi geografici in cui opera e ha operato sono l’Olanda e in particolare Amsterdam, la Germania e più recentemente la Slovenia e la Croazia.

Sito web

http://www.desk.org http://yggdrasil.desk.nl/nl/

Poetica:

Dalla metà degli anni Ottanta, la sua attività principale è stata creare spazi che avrebbero poi gestito gli stessi artisti. Creava infrastrutture, invitava la gente ad entrare e a farsi coinvolgere. Inizialmente anche se utilizzava la Rete, ad esempio per la posta elettronica, non la considerava adatta per fare arte. Il suo primo vero incontro con Internet è stato nel 1993, all’Hacking at the End of the Universe, un campeggio utilizzato da migliaia di hackers entusiasti delle reti informatiche, che affrontavano temi oggi considerati all'ordine del giorno, ma che allora erano innovatori e suggestivi.

  • Tematiche principali trattate:

Il tema principale affrontato è soprattutto l’universo in trasformazione della net art, argomento su cui scrive anche un articolo specifico inserito originariamente su settime, dove invita gli artisti a scoprire le numerose opportunità che Internet può offrire loro in quanto è un ambiente aperto, libero per definizione e privo di organismi di controllo. Internet deve diventare per gli artisti uno strumento per creare nuove forme d’arte e non solo per mostrare quelle tradizionali. Per realizzare tutto questo è indispensabile la cooperazione di più persone con una continua possibilità di espansione. Il web diviene quindi il mezzo, la tecnica e il luogo di presentazione; è tutto ciò che non può essere trasferito su un altro supporto che non sia la rete, dando vita a processi culturali, collettivi e cooperativi. Lo stesso Walter Van Der Cruijsen afferma “Internet è risultata essere molto più di un nuovo mezzo di comunicazione: la Rete è una rete sociale che mette in connessione le persone. Anzi, Internet si è trasformata nel simbolo di una nuova generazione, di un nuovo stile di vita e di alcuni nuovi media liberi. Ora sappiamo come funziona, abbiamo imparato molto. La fase successiva verso cui ci dirigiamo sarà quella di una tecnologia più intelligente che possa imparare da noi, da chi la usa.‿ (http://www.d-i-n-a.net/txt/wvdc_p.html)

  • Assunti teorici:

L’influenza della sua formazione classica in belle arti lo porta a pensare che per creare e presentare un'arte che fosse sua, avrebbe dovuto creare un suo proprio ambiente. Per lui anche la presentazione mette in connessione l'opera d'arte, l'artista e il pubblico. Per questo la sua attività principale è stata creare spazi che avrebbero poi gestito gli stessi artisti; creare un'infrastruttura, invitare la gente ad entrare e a farsi coinvolgere, in modo da potersi introdurre e lasciare il proprio granello di sabbia nel dominio pubblico. Fondamentale è la cooperazione; due persone conoscono e vogliono di più di una persona sola. Secondo W. Van Der Cruijsen da quando l’artista non deve solo produrre l’arte come un oggetto, prende anche il controllo sopra l’immagine e il contenuto attuale. Assume il controllo sul contesto; il dove e il come, il quando e il perché l’opera è posizionata nel contesto dell’arte. Ogni opera d’arte non può esistere o essere vista senza un contesto artistico. Da solo su un isola, uno o può essere interessato all’arte, poiché non può condividere le esperienze, le idee e le percezioni con altre persone. Infatti nel linguaggio Balinese non c’è una parola che significa arte. Sulla sabbiosa costa di Bali, ogni anno l’artigiano crea fantastiche sculture di sabbia cancellate dal mare. Talvolta il contesto è arte.

  • Metodologie di lavoro:

Walter van der Cruijsen ha un retroscena come pittore e ha collaborato per anni negli spazi d’arte alternativi per tutta l’Olanda. Da quando si trasferisce a Amsterdam, il suo lavoro è rivolto più verso ambienti elettronici come terreno lavorativo e come una piattaforma comunicativa per la collaborazione degli artisti e il loro coinvolgimento virtuale condiviso. Creando dopo stanze e installazioni all’aperto come le composizioni mentali temporanee ('think-rooms'), il computer, datacommunication e le reti elettroniche aprono nuovi aspetti che sono ancora sconosciuti nell’arte contemporanea. Prende i suoi lavori come “situazioni‿ o “componenti adattivi‿, l’arte non può essere vista senza il contesto culturale: senza cioè avere un’idea su l’arte e su l’ambiente. Lentamente l’idea stessa crea il pezzo finale e l’opera d’arte è un elemento generico in un ambiente artistico instabile. L’ambiente artistico è il monitor e le periferiche del computer, ma soprattutto l’utente (il vecchio telespettatore) grazie alla sua partecipazione e interazione. Di conseguenza l’attuale opera d’arte diventa più difficile da definire, poiché è parte di una grande entità e non esiste come un oggetto stabile di arte pura esposta in templi culturali o per la decorazione per case private. Questo riflette gli attuali sviluppi nel mondo a tutti i livelli e si concentra su una interazione vitale tra tecnologia e arte. Questo permette inoltre la comunicazione diretta tra arte, artista e pubblico, che in effetti è sempre stata un’iniziativa prioritaria dell’artista. Ma con l’utilizzo del cyberspazio, di internet e degli ipertesti interattivi il suo orientamento slitta da locale a globale. L’artista è la figura di un nomade digitale che può rivelare in ogni momento, ma che, come gli ultimi romantici può nascondere e perdere se stesso, gli abissi dello spazio sociale.

  • Genere Artistico di Riferimento:

Walter Van Der Cruijsen, in un intervista sul sito http://www.cyberpoiesis.net/shortcuts/ afferma di essere coinvolto in "hybridizing occupations" perchè oltre che artista è anche autore, curatore e produttore. Risulta quindi difficile, far risalire i suoi numerosi progetti ad un unico genere artistico di riferimento. Alcune delle sue opere possono essere iscritte nel filone dell’Ascii art, infatti nel 1998 fonda con Vuk Cosic e Luka Frelih l’Ascii Art Ensemble, il cui scopo principale è quello di realizzare una rete basata su creazioni di caratteri in movimento. Comunque in tutti i suoi progetti ('De Digitale Stadt’, ‘The Flying Desk’, l’organizzazione della mostra ‘Net_condition’ ecc…) alla base c’è Internet che per Walter Van Der Cruijsen risultata essere molto più di un nuovo mezzo di comunicazione: la Rete è una rete sociale che mette in connessione le persone. Anzi, Internet si è trasformata nel simbolo di una nuova generazione, come un nuovo stile di vita preso a modello anche da alcuni nuovi media liberi.

Opere:


Musei:

Bibliografia

  • Projects on the net and self organisation (Walter van der Cruijsen 2002)
  • The art of being content (Bozza per P0es1s 2001)
  • Access for who to what? (Questo testo è stato pubblicato in d'Land e-culture a Settembre 28 nel 2000, un supplemento a Lëtzeburger Land in occasione del 'How does the artificial become real?' Simposio Internazionale dal 22 al 23 Settembre 2000 a Lussemburgo)
  • On net.art (originariamente inviato su nettime, e pubblicato nel 7. transmediale katalog, 1997)
  • Kunst, communicatietechnologie en de publieke ruimte, nederlands (Walter van der Cruijsen (1999). Deze tekst werd gepubliceerd in amp16:'what's new', katalin herzog (ed.) Groningen
  • The Working Condition Pubblicato in 'net_condition: art in global media', Peter Weibel und Tim Druckery (eds.), MITpress, 2001, ISBN026273138X
  • theLounge at net_condition, deutsch, nederlands (Walter van der Cruijsen (1999), come pubblicato su la brochure di net_condition)
  • Salon Digital Konzept, deutsch (Walter van der Cruijsen, 1996, 1997)


Webliografia

http://www.d-i-n-a.net/txt/wvdc_p.html

http://www.desk.org:8080/Desk/The+Digital+City

http://ova.zkm.de/

http://www.desk.org

http://www.naturkundemuseum-bw.de

http://www.wwvf.nl/16/program/eng/index.html

http://www.desk.org/a/a/e/first.html

http://salon-digital.zkm.de/~wvdc/

http://www.ljudmila.org/