Teoria matematica dell'informazione
== Argomento== Modello della comunicazione di Shannon e Weaver
Descrizione
È nel 1949 che gli ingegneri della Bell Laboratories, Shannon Claude e Warren Weaver, mettono a punto la prima teoria dell’informazione di origine matematica. Scopo di tale teoria era quello di individuare gli elementi necessari per realizzare una massima efficienza dei canali di comunicazione. Esplicano la loro teoria applicandola ad una conversazione telefonica in cui chi avvia la comunicazione effettuando la chiamata viene indicato come mittente o sorgente della comunicazione, ha quindi il ruolo di destinatario chi la chiamata la riceve. Ha il ruolo di codificatore il telefono del mittente che trasforma le onde sonore in corrente elettrica e quello di decodificatore il telefono del destinatario che ritrasforma la corrente elettrica in onde sonore. Viene indicato canale la rete di cavi telefonici che fanno arrivare il messaggio codificato in corrente elettrica da un telefono e l’altro ed è detto segnale le variazioni di tensione. La frase del mittente costituisce il messaggio della comunicazione. Sono inoltre considerato rumore tutti gli elementi di disturbo, sia sulla linea telefonica che all’interno dello spazio fisico in cui i due interlocutori si trovano.
Qui la comunicazione è considerata come una cosa immateriale non più legata a mezzi di trasporto o ad alcun supporto materiale, viene anzi considerata comunicazione il passaggio di un’informazione tra due punti. Possiede dei limiti in quanto non vi è alcun feedback da parte del ricevente, non vi è infatti la costituzione di un circuito nel quale il ricevente possa prendere parte in maniera attiva alla comunicazione. L’eccessiva schematizzazione dei suoi elementi, inoltre, non tiene conto di molteplici aspetti dell’emittente e del ricevente che possono caratterizzare la comunicazione in sè. Tale teoria non è pertanto applicabile all’interno di una comunicazione online, poichè le potenzialità date da una struttura ipertestuale e le interazioni comunicative rendono il ricevente sempre più attivo, presente non solo nell’atto di ricezione, ma anche nella formulazione del messaggio stesso. Questa comunque pone le basi della Teoria di comunicazione di R. Jakobson.
Bibliografia:
Sara Peticca, (2005), Il giornalismo online e la società della conoscenza, Catanzaro, Rubettino
Webliografia:
A Mathematical Theory of Communication direttamente dal sito della Bell [[1]]