Raqs Media Collective

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Personaggio o Gruppo:

Raqs Media Collective

Biografia

Il gruppo indiano Raqs Media Collective è stato fondato a New Dehli nel 1991 da Monica Narula, Jeebesh Bagchi e Shuddhabrata Sengupta. I tre collaboratori vivono e lavorano nella città di Dehli. Il gruppo attraverso le proprie esposizioni affrontano problemi economici e sociali che si stanno verificando nei paesi in via di sviluppo. Gli artisti che appartengono al gruppo sono teorici dei Media, e sono i co-fondatori del "Sarai", centro di ricerca dei Media della città di New Dehli. Il progetto “Sarai? prende il suo nome dalle caravane della Dehli medievale, che erano degli alloggi in cui i viaggiatori trovavano rifugio. “Sarai? è dunque uno spazio pubblico aperto, dove intellettuali, artisti e attivisti trovano uno spazio di espressione, uno spazio di incontri e soprattutto di scambio di idee sulla cultura urbana, sui nuovi media o più generalmente sugli interventi culturali. L’obiettivo prefissato dall’équipe fondatrice era quello di trovare un terreno comune a quei temi concernenti le nuove tecnologie. Attualmente "Sarai" integra: la storia del cinema, le culture urbane, le teorie dei nuovi media e le arti digitali. Nei loro lavori, regolarmente presentati nei più grandi ritrovi per discutere su argomenti riguardanti i media, essi manipolano le nuove tecnologie e teorizzano concetti sullo spazio urbano e sulla net- cultura. Per quanto riguarda la cultura di Internet, i tre artisti optano per il libero accesso alle risorse culturali. Infatti far pagare le persone per accedere alla cultura è umiliante per la popolazione. L’ India si è adattata molto velocemente alle nuove tecnologie e ai nuovi media. Internet è utilizzato come risorsa di informazione, di educazione ma per molte persone è anche molto utile per lavorare.

Musei

Sito Web

http://www.raqsmediacollective.net [1]


Poetica

"Raqs Media Collective" attraverso le proprie opere e soprattutto grazie all’ideazione della piattaforma "Opus" mostra di aver tentato di creare una cultura digitale fondata sul principio della condivisione delle informazioni, tutto ciò preservando la creatività individuale di ciascuno. Infatti "Opus" permette di vedere, creare ed esporre oggetti mediatici come video, audio, immagini, html, testo e di modificare il lavoro effettuato dalle altre persone che vi hanno partecipato. Questo principio segue la logica dell'intelligenza collettiva del filosofo Pierre Lévy. La cultura telematica amplifica le potenzialità soggettive per creare un'esperienza intensa che consente l'interazione tra diverse menti, sistemi di pensieri, di idee che circolano su un unico canale che unisce differenze culturali, geografiche, sociali ed individuali. La struttura connettiva della rete è caratterizzata da una orizzontalità che esclude ogni tipo di gerarchia. La piattaforma "Opus" segue inoltre l'idea di opera aperta rilanciata da Umberto Eco in quanto è un progetto modificabile, soggetto ad alterazioni introdotte dagli utenti. La logica dei collaboratori segue le regole del software libero che concerne la libertà di vedere, di modificare e distribuire. Il codice sorgente è il video, l’immagine, il suono, il testo. La cultura hacker in India, come altrove, è un tema importante dell’universo digitale, in quanto essa rende possibile l’accesso alle risorse culturali e mette a portata di tutti la strada della creatività e dell’ingegnosità. La cultura pirata ha fatto molto per la diffusione delle conoscenze in confronto al sistema proprietario.


Opere

  • Opus (2001)
  • Progetti di installazioni (2005): concepiti per la Biennale veneziana in occasione della mostra "Icon: India Contemporary,"organizzata da Peter Nagy, Julie Evans e Gordon Knox. La poetica dell’autore e la scelta di differenti mezzi espressivi rispecchiano la complessità della società indiana, che si presenta ai nostri occhi come un’insieme articolato di realtà culturali che suscita il desiderio di proteggere la propria individualità e allo stesso tempo il sentimento di appartenere ad una società unita nelle sue diverse sfaccettature.


Webibliografia

http://www.ecn.org/wikiartpedia/index.php/Opus

http://www.flashartonline.it/Archivio/riv_253/news6.htm

http://www.fluctuat.net/tourdumonde/intw_2.htm - 37k - 6 feb 2006

http://www.artfacts.net/index.php/pageType/artistInfo/artist/23348