Incisione
Argomento:
Incisione
Descrizione:
L’opera d’arte comincia a diventare riproducibile già da quando vengono inventate le tecniche dell’incisione. L’incisione infatti, è la prima forma d’arte che rende moltiplicabile l’opera. Attraverso le varie tecniche (la punta secca, l’acquaforte, litografia) si arriva ad un altissimo livello di copie e l’originale pur mantenendo il proprio valore come matrice, perde la sua unicità.
In tutta la storia dell’arte fino all’invenzione dell’incisione, l’opera ha sempre avuto un’imprescindibile natura materiale. L’ “aura�?, così denominata da Benjamin, consiste nell’hic et nunc, cioè nel qui e ora, in cui esiste l’opera. Essa è cioè presente in un luogo determinato in uno specifico quantum temporale.
Con l'incisione l’opera d’arte si svincola sia dallo spazio che dal tempo, e cosa più importante, essa può coesistere in scenari spazio-temporali diversi. Volendo fare un semplice esempio proprio con l’incisione, una copia può essere esposta ad una parete mentre contemporaneamente l’artista ne sta stampando un’altra dalla matrice, e un’altra ancora può essere ormai logorata perché conservata male, e così via. Quindi la medesima opera, riproducibile, esiste materialmente in luoghi e tempi diversi.
Breve storia dell’incisione:
L’incisione è una tecnica molto antica che ritrova le sue origini già nell’età preistorica. Se ne hanno esempi sulle incisioni rupestri della pietra, sulle ceramiche a crudo e a secco dell’età classica, nelle figure nere delle ceramiche greche, fino ad arrivare al rinascimento dove l’incisione diventa una applicazione specifica per la stampa.
Incerte sono le origini della stampa calcografica, che sembra essere nata in Germania verso il 1430, quando si può supporre fosse conosciuto l'uso del torchio a cilindri in sostituzione del torchio verticale fino allora usato per la xilografia. A Basilea dal 1430 al 1445 operò un incisore noto come: il Maestro delle carte da gioco ed a lui sono attribuite le prime stampe calcografiche reperibili.
Il Vasari attribuisce a Maso da Finiguerra (1426-1464) la scoperta dell'incisione, asserendo che con un processo di stampa calcografico questi trasferiva su carta l'impronta dei suoi nielli per giudicarne lo stato di finitura e forse per conservarne l'immagine. Certo è che a Firenze questa tecnica trovò un terreno assai fertile data la presenza in quell'epoca di maestri quali Botticelli, Verrocchio, Lippi e altri che ispirarono con le loro opere il lavoro di molti bulinisti.
Agli inizi del XVI secolo l'incisione tedesca raggiunge il suo massimo splendore con l'opera di Dürer. Affermatosi come disegnatore di legni per xilografia (che sembra non abbia mai inciso personalmente) passò ben presto al metallo sul quale pare sia stato uno dei primi ad usare l'acquaforte, insieme a Daniele Hopfer, mentre il Parmigianino (1508-1540) è considerato il primo artista che, capite le possibilità dell'acquaforte, l'abbia utilizzata come mezzo espressivo.
Il diffondersi delle tecniche dell'acquaforte libera gli artisti dalla mediazione dell'artigiano che al bulino ricopiava le loro opere. Con l'acquaforte possono loro stessi disegnare la lastra e la qualità dell'opera ne guadagna in freschezza e spontaneità . La figura dell'artista e dell'incisore si fondono così in una sola persona.
Anno dopo anno vengono scoperte nuove tecniche che mettono a disposizione degli artisti sempre più possibilità espressive. Nel 1768 in Francia, viene perfezionata la tecnica della acquatinta.
Verso la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo è la volta di un altro grande genio dell'incisione: Francisco Goya (1746-1828) immediato nel segno, geniale nella utilizzazione delle acquetinte, dimostra le enormi possibilità pittoriche del mezzo tecnico da lui utilizzato con tanta naturalezza.
Dall'Ottocento fino ai giorni nostri l'incisione fa parte della esperienza di ogni artista e il numero dei pittori che creano con questa tecnica delle opere d'arte è così elevato da rendere difficile, se non impossibile, la scelta dei nomi da menzionare.
Tecnica di incisione:
La tecnica dell’incisione si basa sul principio del bianco-nero, ovvero sull’uso dell’inchiostro nero, che stampa, impressiona la carta bianca. Questo processo di creazione dà forma all’opera: attraverso il nero vengono riprodotti i segni, le linee o le ombre che si sono incise; con il bianco, gli spazi infinti e le atmosfere.
Questa tecnica porta poi l’artista a concepire e a pensare l’opera d’arte in modo diverso rispetto per esempio alla creazione di una opera pittorica, in quanto la lavorazione e la tecnica si applicano su una lastra di metallo e non su una tela, e la stampa sulla carta diventa quindi un passaggio finale; l’immagine che viene stampata è quindi il frutto di un processo logico e di studio dell’artista, che deve essere concluso prima di portare a termine l’opera.
L’artista deve seguire in modo costante la propria matrice, tutti i vari passaggi di lavorazione, che porteranno alla creazione di un’opera unica; la riuscita o meno di una tecnica o il raggiungimento di un buon lavoro, si ottengono solo grazie ad innumerevoli prove e con grande passione, seguendo scrupolosamente ogni passaggio dalla lavorazione della matrice alla fase finale della stampa.