Gruppo 70
Gruppo 70 si costituisce a Firenze nel 1963 ed è formato da giovani artisti e letterati che esprimono un approccio critico nei confronti dei comportamenti passivi indotti dai massmedia. Il metodo sperimentale e di ricerca utilizzato ha come caratteristica fondante in pieno spirito neoavanguardistico, l'interartisticità ossia lo scambio e la collaborazione fra artisti e critici con provenienza e formazione differente.
Contents
- 1 Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:
- 2 Biografia:
- 3 Sito web:
- 4 Poetica:
- 5 Opere:
- 6 Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):
- 7 File multimediali:
- 8 Augmented reality:
- 9 Bibliografia:
- 10 Webliografia:
- 11 Note:
- 12 Tipo di scheda:
- 13 Soggetto (categoria) da Thesaurus Pico Cultura Italia:
- 14 Soggetto (categoria, tags) a testo libero:
- 15 Voci correlate:
Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:
Gruppo 70
Biografia:
Il Gruppo 70 nasce nel 1963 a Firenze, preceduto da due importanti convegni al Forte di Belvedere, "Arte e Comunicazione" e "Arte e tecnologia", che ne anticipano le linee direttive, nei quali si discute di interdisciplinarità, di interartisticità, cioè di quelle pratiche in atto nelle arti, caratterizzate da operazioni multicodice o mixed-media, operazioni che si potevano classificare come "poesia totale", attuata, cioè, con la più vasta sinestesia, includendo negli spettacoli suoni e rumori, gesti e azioni, materiali più disparati, giornali e riviste e perfino profumo e vivande.
Il Guppo 70 raggruppa musicisti, poeti ed artisti d’avanguardia nel nome di una nuova forma espressiva che prende il nome di poesia visiva: ne sono i fondatori Eugenio Miccini, che ha alle spalle studi filosofici e teologici (sua l'invenzione del termine "poesia visiva"), Lamberto Pignotti, semiologo e teorico della pubblicità, Lucia Marcucci, Luciano Ori. In seguito si sono aggiunti Giuseppe Chiari, Sergio Salvi, Ketty La Rocca, i pittori Antonio Bueno e Silvio Loffredo, mentre nel campo più specificatamente letterario i nomi principali sono quelli di Luciano Anceschi, Battisti, Mauro Bortolotto, Gillo Dorfles, Umberto Eco, Scalia, Roman Vlad.
Sito web:
Poetica:
Lo spirito del gruppo è marcatamente interdisciplinare, volto a potenziare il linguaggio artistico attraverso il sinergismo di diversi codici espressivi per raggiungere la stessa immediatezza ed efficacia comunicativa della lingua parlata e della moderna pubblicità. La poesia visiva sperimenta la possibilità di instaurare rapporti tra la cultura e la comunicazione di massa attraverso una sintesi, in forma di collage, fra parola ed immagine, fra scrittura e pittura, che acquisiscono così nuovi significati simbolici, codificando un nuovo sistema complesso ed eterogeneo, sia logico-verbale che iconico, derivato dall'intreccio di vari sub-sistemi e veicolato da "un condotto comunicativo ipostatico rispetto ai valori ideolessicali degli ingredienti, e deviante rispetto alle suture della loro coesione"(Luigi Ballerini). La contaminazione lessicale tra scrittura ed immagine, l'interscambio tra grafia e grafismo, già presente nelle tavole parolibere del Futurismo, trasforma la parola in segno visivo, immagine, colore, luce e superficie, permettendo ai due linguaggi, la letteratura e la pittura, di potenziarsi reciprocamente e facendo sì che la poesia venga fruita come un quadro e viceversa, secondo un'idea di arte totale presente in molti movimenti degli anni '60/'70 (Fluxus, Arte sinestetica ecc.)
Come la Pop Art, seppure con una posizione più marcatamente concettuale ed ideologica in opposizione al sistema, il movimento si pone in posizione critica nei confronti della massificazione culturale operata dai media, con l'intenzione di attivare anche nel pubblico la stessa capacità di critica su una comunicazione usurata, convenzionale e banalizzata.
Nella pittura, che ricorre anche alla trasformazione ed alla deformazione tipografica dei caratteri alfabetici per risultati grafici puramente visivi, la tecnica preferenzialmente usata è il collage, che unisce ritagli soprattutto fotografici sia di scritti che di immagini, ricomposti in composizioni complesse, sovrapposte, nelle quali immagine e parola, pur trasmettendo messaggi indipendenti o contradditori tra loro, formano alla fine un'opera unitaria ed indipendente costruita su più livelli di informazione, che punta il suo significato sul processo narrativo e trasformativo dei singoli elementi, lasciando molto spazio all'immaginazione ed alla sensibilità interpretativa dell'osservatore.
Opere:
- Homo tecnologicus (1964)
- Preistoria contemporanea (1965)
Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):
File multimediali:
Video:
Audio:
Altro:
Augmented reality:
Latitudine:
Longitudine:
Link verso portali di augmented reality
Bibliografia:
- 2004, Stefanelli Stefania, Il Gruppo 70 tra parola e immagine, Società editrice fiorentina, Firenze.
Webliografia:
Note:
Tipo di scheda:
InteractiveResource
Soggetto (categoria) da Thesaurus Pico Cultura Italia:
Artisti, Opere d'arte visiva, Poesia, Performance (performance art), Arte, Arti visive, Performance art, Età contemporanea, sec. XX, decennio 1960
Soggetto (categoria, tags) a testo libero:
arte sperimentale, poesia visiva, interdisciplinarità, interartisticità, arte totale
Voci correlate:
Convegno Arte e Tecnologia, Convegno Arte e Comunicazione, Lamberto Pignotti, poesia visiva,[[Giuseppe Chiari, Umberto Eco