Sterling Bruce

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Sterling Bruce



Biografia

Bruce Michael Sterling nasce nel 1954 a Brownsville, nel Texas, ma cresce ad Austin, dove la sua famiglia si trasferisce quando ha appena sei mesi.

Nel 1969 trasloca di nuovo, questa volta in India, dove il padre di Bruce ha trovato lavoro come progettista di fertilizzanti: dopo due anni passati quasi costantemente in viaggio fa quindi ritorno ad Austin dove s'iscrive all'università. Si laurea in Giornalismo alla University of Texas di Austin, dove viene a contatto col 'Turkey City Writer's Workshop', piccolo gruppo appassionato di fantascienza, che lo spinge nel 1976 a pubblicare il suo primo racconto di science fiction, 'Man-made self', pubblicato all'interno di Lone Star Universe, un'antologia di fantascienza di autori texani. Dopo aver lavorato per alcuni anni per il Legislative Council of Texas come correttore di bozze, inizia l'attività di giornalista tenendo una regolare rubrica di divulgazione scientifica sul Magazine of Fantasy and Science-Fiction ed una di critica letteraria per Science-Fiction Eye.

Nel 1977 pubblica il suo primo romanzo, Involution Ocean, un'interessante riscrittura, in chiave fantascientifica, del Gordon Pym di Edgar Allan Poe e del Moby Dick di Herman Melville. Dopo The Artificial Kid del 1980 - avventura picaresca ambientata in un lontano futuro dominato dalla tecnologia – e ad altri romanzi d’esordio Sterling da vita ad un ciclo ambientato nel 'Shaper-Mechanist universe', e pubblica una rivista ciclostilata per appassionati, 'Cheap truth', che chiede dei cambiamenti radicali nell'ambito della narrativa fantascientifica, tracciando i primi principi guida del movimento Cyberpunk. Nel 1985 pubblica Schismatrix, uno dei punti di riferimento per il movimento Cyberpunk di fine anni Ottanta e che rende Sterling celebre presso il pubblico. Ma è con la pubblicazione, nel 1986, di 'Mirrorshades', volume di racconti (tra cui alcuni di William Gibson, Paul Di Filippo, Marc Laidlaw e Rudy Rucker ), una sorta di manifesto del Cyberpunk, che diviene uno dei massimi rappresentanti e ideologi. Negli anni successivi continua a spostarsi su nuovi terreni narrativi (abbracciando un altro nuovo genere, lo steampunk) e si dedica anche a saggi e articoli giornalistici, in gran parte volti a difendere la libertà della nascente rete internet. Nel 1988 pubblica Islands in the Net, thriller nel quale mette seriamente in dubbio che la telematica possa davvero costruire una società più libera ed a misura d'individuo, e nel 1996 Holy Fire, che racconta delle possibili aberrazioni di un futuro dominato dalla manipolazione genetica. Sterling ha scritto anche molta narrativa breve, raccolta quasi completamente all'interno delle raccolte Crystal Express (1989), Globalhead (1992) e A Good Old-fashioned Future (1999).

Molto attivo sul web, negli ultimi tempi ha cominciato a gestire vari progetti e mailing list legati sia alla rivalutazione dei vecchi media caduti in disuso, con il Dead Media Project un museo, per ora solo virtuale, dedicato a quegli strumenti tecnologici che il progresso ha condannato prematuramente all'obsolescenza sia a promuovere nuove forme artistiche tramite il movimento da lui fondato, il Viridian Design, il cui manifesto apparso sulla rivista di ecologia Whole Earth Review nell'estate del 1999, consiste nell'invocare una nuova avanguardia artistica che sappia trasformare l'impegno ecologista in uno status symbol dal fascino irresistibile, cui aderire per semplice conformismo.

Tuttora risiede ad Austin con la moglie e la figlia.


Opere

Involution Ocean - 1977

Romanzo d’esordio, scritto a ventitre anni, racconta una storia semplice: su di un pianeta lontano, in una galassia ormai ampiamente colonizzata, un capitano decide di intraprendere una missione e scoprire che cosa si nasconda nei fondali melmosi di un mondo, Nullacqua, interamente privo d’acqua. Per fare ciò assolda una ciurma variegata, tra cui il protagonista, John Newhouse, sedicente terrestre, raffinatore e spacciatore di Lampo, una potente droga dagli effetti deleteri e dal sapore metallico, scientificamente detta sincofina.

John Newhouse è là perchè il lampo si estrae attraverso un procedimento con alcol etilico dalle balene di quel mondo.


The Artificial Kid – 1980

Non siamo ancora ad un vero e proprio cyberpunk. The Artificial Kid è, infatti, un racconto di fantascienza classica, con elementi cyberpunk. È ambientato in un pianeta alieno, lussureggiante e pieno di insidie, sul quale i protagonisti, fra tutti Artificial kid, Arti per gli amici, attraversano una miriade di peripezie, per uscirne, alla fine, col loro prezioso carico di cassette su cui hanno registrato le loro imprese e altre meraviglie, che venderanno a carissimo prezzo. L’elemento cyberpunk è costituito dall’invenzione che ha rivoluzionato la vita di quel futuro remoto. Una tecnica medica attraverso la quale è possibile vivere per centinaia di anni, ma al prezzo di una trasformazione in un qualcosa di non più completamente umano: cyber-uomini.


Schismatrix - 1986

Il primo romanzo cyberpunk di Sterling, in cui compare quello che poi sarà il suo apporto principale a quel movimento, ovvero il concetto di matrice. In un futuro a noi prossimo due opposte fazioni, aventi lo stesso obbiettivo, modificare radicalmente il genere umano per renderlo più adatto alla vita nei nuovi mondi extraterra da colonizzare, ma con modi e tecniche del tutto differenti, si combattono fino all’arrivo degli alieni che sconvolge gli esiti del conflitto. Ma è il concetto di matrice che fornisce un contributo importante per capire ciò che il cyberpunk vuole esprimere, non sempre facilmente comprensibile.


Islands in the Net – 1989


Il filo conduttore è la protagonista, Laura Webster, attraverso le cui vicissitudini assistiamo a questa guerra. Nel complesso, l’opera in cui Sterling riesce maggiormente ad esprimere ciò che pensa della mondializzazione dell’informazione, che si sintetizzino in una osservazione presente nel testo: "Ti sei mai chiesta cosa succede alle persone che non sanno leggere e scrivere? Nel tuo fottuto e splendido mondo della Rete con tutti i suoi fottuti dati?" Le informazioni devono essere libere, sostiene Sterling, in aperta polemica con quanti attualmente tentano di irreggimentare soggetti e territori dell’informatica. L’ invadere la privacy è un concetto che si ritrova molto di frequente nella narrativa di Sterling: il cyberspazio, l’estendersi illimitato e, forse, incontrollato, delle informazioni, è la paura odierna che l’autore cerca di esprimere ed esorcizzare, anche con alcuni divertenti rimandi alla fantascienza classica, in quanto evidentemente sorpassata.


The Difference Engine - 1992 scritto con William Gibson

E’ il testo col quale i due maggiori esponenti del movimento hanno voluto, in un certo senso, dire che il movimento stesso era superato, concluso, una sorta di:"... superamento dell’esperienza cyberpunk... ". Ambientato in un’America della metà del secolo scorso, in cui la Macchina per calcolare che Charles Babbace tentò di far funzionare verso il 1820, viene realizzata. Questo "computer" altera completamente la realtà, meccanizzandola notevolmente, industrializzandola e quindi inquinandola. Le conflittualità sociali conseguenti sono violente: "Quando avremo costruito barricate in tutta la città, allora dovranno combattere faccia a faccia con la classe lavoratrice insorta, uomini armati del coraggio che infonde la prima vera libertà che abbiano mai conosciuto. "Engine" mescola assieme elementi delle nostre stesse vite circondate da computer negli anni ’90 del ventesimo secolo con l’intero mondo reale degli anni ’50 del diciannovesimo secolo, facendoli sembrare entrambi piuttosto strani. Periodi storici diversi compressi in uno solo, combinati con la paranoia della vita sotto l’Occhio vigile del Grande Fratello... ". Gli stili dei due autori sono ampiamente riconoscibili, ed è indubbio che il contributo di Sterling sia superiore quantitativamente a quello di Gibson; Tavosanis scrive, a proposito del metodo di lavoro dei due che "... consiste nello scrivere e riscrivere parecchie volte, al computer, gli stessi brani, macinando allo stesso modo anche un bel po’ di estratti da romanzieri vittoriani, Dickens in primo luogo.. " [recensione di Mirko Tavosanis, "Isaac Asimov Science Fiction Magazine" n. 1, ed. Telemaco, ’93, pag. 186, da un’intervista a "Science Fiction Studies"].


The Hacker Crackdown : Law And Disorder On The Electronic Frontier - 1992

Un lungo saggio in cui l’autore stesso dice di averne intrapreso la scrittura perché: "Cominciò a venirmi l’idea che alcuni autori... potessero ritrovarsi con i computer sequestrati, sotto sigillo, anche senza nessuna accusa penale... Mi decisi a mettere da parte la fantascienza finché non avessi scoperto cos’era successo e da che parte erano venuti i guai. Era giunto il momento di entrare nel mondo dichiaratamente concreto della libera espressione elettronica e della criminalità informatica". È un libro che tratta degli hackers, di quei pirati informatici che entrano abusivamente, e abilmente, in sistemi informatici complessi per rubare informazioni. Molto ben condotto, parte, addirittura, da un breve flash back sulle origini della telefonia, per, poi, introdurre l’evento storico su cui è incentrato, il grande black out telefonico che colpì, negli States, 60. 000 persone il 15 gennaio 1990: "... il Collasso del Sistema del 15 gennaio 1990 fu causato da un miglioramento del software. O, piuttosto, da un tentativo di miglioramento", cioè da un errore di programmazione del nuovo sistema computerizzato che gestiva quelle reti telefoniche. Una descrizione molto particolareggiata del fenomeno hacker è una premessa all’evento su cui è effettivamente incentrato il libro: l’ "Hacker Crackdown", una vasta operazione di polizia condotta sempre nel ’90: "L’operazione era rivolta innanzitutto contro i bulletin board system, sistemi di messaggeria elettronica ("bollettini" o, più letteralmente, "sistemi per affissione di messaggi". Erano, questi, delle specie di fanzine elettroniche in cui, spesso, comparivano, anche, informazioni decisamente riservate, come codici di accesso a carte di credito, password per inserirsi furtivamente in altri sistemi, ecc. Ed è proprio una di queste pubblicazioni il punto di contatto fra il Collasso telefonico e questa operazione di polizia; i Servizi Segreti, mossi dall’opinione pubblica, si mossero nella direzione degli hacker, nel tentativo di trovare il tipico capro espiatorio fra una classe di disperati e di deboli, con la scusa che su una di queste pubblicazioni era stata pubblicata una parte, assolutamente innocua, di un documento della compagnia telefonica piratato. Il processo si risolse con poche minime condanne, ma, ciò che importa, è che con quell’operazione si intendeva "... fornire un chiaro messaggio al pubblico in generale e alla comunità informatica in particolare, stabilendo che gli attacchi ai computer e il furto di informazioni elettroniche vengano puniti con rigore dai tribunali. " Di base il problema che Sterling pone è quello, delicatissimo, e attualissimo, delle regole, ancora tutte da scrivere, per Internet e i nuovi media. Il volume fornisce, anche, una completa bibliografia sull’argomento.


Heavy Weather – 1992

Sulla scia dei romanzi sociologici della fantascienza degli anni ’60-’70, è una sorta di accorato monito su ciò che ci potrebbe accadere se non facciamo sufficiente attenzione al nostro pianeta, sugli effetti possibili del buco dell’ozono. L’azione si svolge negli States, nel 24° secolo, in un Progetto rivolto alla prevenzione degli effetti dei tornado, divenuti molto più numerosi e molto più devastanti: "Prima del clima pesante, c’erano stati circa novecento tornado all’anno negli Stati Uniti. Ora erano circa quattromila. ". Il clima pesante è, appunto, quello derivato dagli effetti del buco dell’azono. Questo Progetto intende prevenirne gli effetti, ma, poi, quando arriva un F6, un tornado violentissimo (quelli attuali sono, al limite, degli F2), nulla possono. Lento, segue lo svolgersi degli avvenimenti tutto dal punto di vista dei protagonisti, dal loro inner space. Sterling non trascura anche il fattore sesso: rappresentato in maniera molto cruda, realistica, senza tralasciare di accennare al problema AIDS. Nel sesto capitolo in cui si sofferma sulle cause della situazione disastrosa di quel futuro, vi è anche un accenno alle tematiche più propriamente cyberpunk: "... tecniche di messa in rete computerizzata che una volta installate distruggevano definitivamente la possibilità del governo di controllare il flusso di fondi elettronici in nessun luogo, in nessun tempo e per nessun proposito. "


Holy Fire - 1996

Si racconta del wanderjahr (termine, che in alcuni romanzi di formazione, o Bildungsroman, sette-ottocenteschi in lingua tedesca indica un periodo della vita, spesso della giovinezza, dedicato ad un viaggio-iniziazione), di una donna che, nel 21° secolo, si è sottoposta ad un trattamento genetico che l’ha fatta tornare, dai suoi quasi cent’anni, a venti. Il novum specifico che caratterizza quest’opera, è, ovviamente, questo, ma vi sono molte divertenti invenzioni, che lo costellano, di stampo tipicamente cyberpunk. Vi è, anche, un discorso ben preciso su quella che è la poetica del cyberpunk: "La cosa ammirevole a proposito del fantastico è che il contenuto sta diventando il contenitore; il fantastico permea inesorabilmente il quotidiano. ". La vena prevalentemente letteraria di Sterling, si esplicita in una parentesi su di uno dei principali rischi che incombono sulla nostra società: la perdita del valore della letteratura scritta, sopraffatta dalla mondializzazione dell’informazione: "... la lettura è una cosa talmente negativa, distrugge gli occhi, costringe a delle posizioni scomode e fa anche ingrassare. " è una frase proferita da un giovane di questo 21° secolo in cui praticamente più nessuno legge, né, tantomeno, scrive, in cui i libri sono ormai diventati degli oggetti d’antiquariato, tutt’al più di collezionismo, privato o pubblico. Di questo viaggio iniziatico di questa donna, Mia (poi, Maya), ringiovanita, che dall’America delle avanguardie, va, appunto in Europa, da Monaco a Praga passando per Roma, Sterling intende sottolineare la contrapposizione fra l’antico e il moderno, fra questo futuro e un passato di valori del quale rischiamo di perdere, o, quantomeno, di veder eccessivamente sminuiti. In questo romanzo, inoltre, si riprende uno dei temi principali del cyberpunk, di un uomo che ormai ha superato del tutto i limiti della natura (la durata media della vita umana diventa di circa 1. 450 anni), di una generazione che diverrebbe la prima di una nuova razza di immortali: "... noi siamo quelle persone. Siamo quella generazione fortunata. Siamo i primi che sono nati proprio nel momento giusto. Siamo i primi veri immortali. "


Distraction – 1998

Questo romanzo è, come dice il titolo originale, una distrazione, un gioco, in cui lo scrittore si diverte ad immaginare un nostro futuro prossimo fra i più improbabili, ma in uno scenario che, purtroppo, non lo è affatto. Ambientato in un futuro, in cui gli effetti dello sfruttamento smodato delle risorse naturali del nostro pianeta ha portati a un collasso ecologico ("…livello dell'oceano sempre più alto.. uragani disastrosi…") in un'America in cui, in aggiunta, c'è stato un tracollo economico globale, dovuta ad un'improbabile: "…sconfitta subita…nella guerra economica…i cinesi, che avevano reso disponibili sulle reti, gratis, tutte le proprietà intellettuali in lingua inglese…il software non aveva più alcun valore economico." Vi si racconta, in estrema sintesi, di una storia ironico/improbabile in uno scenario anche politicamente completamente disgregato, di soldati che taglieggiano i cittadini sulle strade, bande nomadi che hanno adottato svariati e variopinti sistemi sociali, fra cui spicca una strana forma di “socialismo digitale", fondato sulla rispettabilità.

Il protagonista, un clone dalle capacità straordinarie, che però determinano problemi di salute, ha la capacità che gli permette di concentrarsi su due cose contemporaneamente e sperimenta gli svariati risultati che ne conseguono. Schizofrenia, sdoppiamento della personalità sono le tematiche analizzate, ma da un'angolazione del tutto nuova. Carlo Formenti, in "Fantascienza e manifesti populisti alle radici della rabbia" ("Corriere della sera" del 2/12/'99), sostiene che, alla radice delle manifestazioni, anche violente, in occasione del Wto, ci sarebbero certe idee promulgate dal cyberpunk, e vi menziona, ampiamente questo romanzo.

Bibliografia

Tra i suoi articoli ricordiamo anche:

Quattro punti contro il cyberterrorismo

Cronologia dell'hacker crackdown


Sito web

non ufficiale del suo lavoro

Poetica

Il Cyberpunk è un movimento letterario nato alla fine degli anni Settanta quale risposta alla sempre maggiore proliferazione di tecnologie informatiche e di comunicazione. Le sue storie sono ambientate all'interno di megalopoli ipertecnologiche e decadenti, controllate dalle Zaibatsu, le enormi multinazionali commerciali giapponesi, e dalla Yakuza, la mafia giapponese. Il Governo non conta più nulla; l'ambiente è una causa persa. Da questa realtà i protagonisti tentano di evadere rifugiandosi nel mondo virtuale, il Cyberspazio. Negli ultimi dieci anni il Cyberpunk ha però travalicato i confini di genere letterario, diventando - attraverso il cinema, la musica, i videogiochi e le arti visive - fenomeno multimediale. Come tale è pertanto entrato nel vocabolario moderno per indicare un vasto e ramificato evento culturale che meglio di qualsiasi altro è in grado di interpretare il "Paesaggio Globale", multiforme e tecnologizzato, nel quale vive l'Umanità del 2000. Per sua natura il Cyberpunk risulta immediatamente affascinante e fulminante, tanto più se le sue trame si consumano all'interno di un componimento di breve lunghezza. Sterling ne è oggi, insieme a William Gibson, uno dei massimi rappresentanti e teorici. Tuttavia, a differenza di quest'ultimo, Sterling ha saputo costantemente rinnovarsi, trasformando il genere Cyberpunk in un'originale narrativa dell'immaginario dalle forti connotazioni sociali e politiche.

L'antologia da lui curata, "Mirrorshades", è il manifesto della corrente cyberpunk. La sua ideologia, più che i suoi romanzi, ha contribuito a forgiare la corrente di pensiero più ambigua di fine secolo.

Bruce Sterling ha infatti forgiato il celebre movimento con le sue idee e le sue tesi forti pro o contro le tecnologie, i capitalismi, gli estremismi e il potere. Certamente Sterling si è affermato al pubblico, più che per la sua produzione narrativa, per le sue discusse idee espresse - oltre che nei racconti e nei romanzi - nei numerosi articoli e interviste. La sua poliedrica collaborazione con riviste e quotidiani è una costante dell'attività di Sterling: «Ho una quindicina di abbonamenti a vari periodici», racconta. «Credo che le riviste oggi siano il più importante strumento di comunicazione». Su riviste fa infatti apparire i principali racconti antologizzati poi in Cronanche del basso futuro; il primo Involution Ocean, che si discosta piuttosto stridentemente dalla canonica produzione dell'autore, racconta l'esplorazione di un mondo privo d'acqua ma ricoperto di fanghiglia sotto la cui superficie sembra celarsi vita e intelligenza: un plot classico di capitani coraggiosi, equipaggi di astronave e giovani mozzi, in cui Sterling non manca però d'inserire accenni cyberpunk come la dipendenza del protagonista dalla sincofina, una potente droga che ovviamente altera la sua percezione del mondo che lo circonda. La critica si divide su questo romanzo, c'è chi lo ritiene forse l'unica opera valida di Sterling e chi lo etichetta come un romanzo giovanile e quindi ancora acerbo e privo della verve tipica dell'autore.

Un primo vero esperimento cyberpunk è Artificial Kid, dove il protagonista è un giovane combattente che vende al pubblico registrazioni dei suoi violenti scontri in zone dove la violenza è legalizzata. Si inserisce il tema del progresso medico che permette all'uomo di vivere per centinaia di anni, che Sterling usa per descrivere la perdita di umanità delle persone che si sottopongono a simili processi diventando veri e propri cyborg, metà uomini e metà macchine; benché il filo conduttore sia una 'classica' avventura mozzafiato su mondi extraterrestri i temi di Sterling affiorano già in queste pagine. Il vero approdo al cyberpunk maturo avviene però con la sua opera principale, La Matrice Spezzata del 1986. L'ambientazione è quella di un Sistema Solare ampiamente colonizzato dove l'umanità ha però perso buona parte dei suoi connotati originali, mutata e modificata fino a salire di un gradino più in alto nella scala evolutiva grazie alla quasi completa conquista dell'immortalità e alla possibilità della mente di sfuggire alle prigioni corporee e viaggiare nel cosmo della "matrice". L'umanità qui si divide in due fazioni: i Meccanicisti, che hanno modificato i propri corpi con innesti cibernetici e ritrovati tecnologici; i Plasmatori, che appunto hanno plasmato il loro codice genetico per un'evoluzione a livello fisico e mentale senza tuttavia apporti artificiali (una simile contrapposizione è stata ripresa recentemente dal ciclo La Crisi della Realtà di P.Hamilton). La posta in gioco però cambia con l'arrivo di una forza aliena, gli Investitori, capitalisti all'ennesima potenza interessati unicamente al commercio contro cui si alleano però le due fazioni prima in lotta allo scopo di entrare anch'essi nel giro di affari degli Investitori. I temi di Sterling ci sono tutti: il consumismo/capitalismo portato all'estremo, le modifiche al corpo umano allo scopo di raggiungere l'immortalità, la legge del profitto che sovverte l'identità umana. «Credo che in futuro i cambiementi principali si avranno nel campo della biotecnologia e della medicina», ha detto in un intervistsa Sterlin, «Non si chiamerà nemmeno più medicina, ma "commercializzazione di medicine"». Un tema meglio espresso, oltre che in racconti come Il proiettile morale e La vacca sacra (in cui Sterling affronta il tema della mucca pazza), nel romanzo Fuoco sacro (1996). Sembra, tuttavia, che Sterling si ponga in favore della costante ricerca umana dell'immortalità, considerata quasi come un diritto. Forse il principale contributo al cyberpunk da parte di Bruce Sterling è l'antologia da lui curata, Mirrorshades. In quello che è ormai universalmente considerato il manifesto del movimento, Sterling nella sua introduzione affermava che il cyberpunk è «un'integrazione fra la tecnologia e la controcultura degli anni ottanta».

Nel suo saggio Giro di vite contro gli hacker (1992) e nell'articolo Dichiarazione di principio pubblicato su Science-Fiction Eye, Sterling assume posizioni non troppo chiare sull'argomento, affermando però che il cyberpunk non è stato responsabile del fenomeno degli hacker ma ammettendo che questi ultimi si ispirino dichiaratemente ai pricincipi espressi in opere di quel genere; condanna quindi la pirateria informatica, accusando però al contempo la "spietata" repressione delle autorità verso il fenomeno, criticando agli hacker la copia e la diffusione di software informatici a pagamento ma inneggiando al software libero e a un più flessibile concetto di diritto d'autore. Le contraddizioni dell'ideologia di Sterling sono molte, ma questo deriva dal fatto che l'autore ha sempre voluto discostarsi dai generalismi molto in voga che hanno creato l'equazione cyberpunk = hacker. Tornando alla produzione narrativa, del 1988 è Isole nella rete, forse il romanzo in cui Sterling meglio sintetizza le sue idee sulla società dell'informazione e il ruolo dell'economia in questo ambito. Il romanzo disegna un compleso scenario geo-politico dominato da multinazionali dell'informatica, e dove il dissenso verso di esse assume le vesti più disparate, dai movimenti filofascisti ai no-global che aizzano le disperate popolazioni tribali. Dal testo emergono le idee politico-sociali di Sterling, che sembra indicare una via alternativa al capitalismo in una specie di democrazia capitalistica e ritiene che gli Stati Uniti torneranno presto al loro 'splendido isolamento' riguardo la politica estera poiché sarà l'Europa e i capitali che la dominano ad assurgere a gendarme armato del mondo, ma di maggiore interesse sono le possibili evoluzioni dei concetti di dati e privacy nel futuro dell'informatizzazione - tema molto attuale oggi e da Sterling ben anticipato - e quello degli esclusi dalla tecnologia che non avranno più posto nel mondo del domani.

Al pessimismo di fondo del cyberpunk, dell’insensibilità dell’opinione pubblica mentre i poteri politici ed economici si spartiscono il mondo, sembra sostituirsi una specie di visione positiva del futuro dell'umanità, sostenuta da un risorgere dell'interesse globale verso questi temi. In effetti, rispetto ai temi cupi e disillusi ricchi di amara ironia che contraddistinguono i suoi racconti dell'antologia Cronache del basso futuro, gli ultimi lavori di Sterling si dirigono verso nuove correnti, post-cyberpunk o steampunk.

Il cyberpunk non è morto, ha affermato Sterling a dispetto di quanto si creda comunemente: «E' stato semplicemente superato dalla realtà».

Webliografia