Discussione:Taming Tecnology
Taming Technology – Addomesticare la Tecnologia Taming Technology - Addomesticare la Tecnologia è un programma che include performance, DJ set, installazioni, workshop ed incontri aventi lo scopo di esplorare il territorio tra musica, arte e nuovi media. Organizzato da [Switch] – Creative Social Network in collaborazione con [Associazione Culturale Nub] e [Tempo Reale], il progetto indaga le discipline emergenti accomunate dalle ricerca di nuove modalità di interazione tra il mondo digitale e quello fisico come: physical computing, interaction design, hardware hacking e computazione biologica. Al programma prendono parte: Giulio Ammendola, Lilian Beidler, Holo Unplugged Laptop Ensemble, Francesco Giomi, Ivan Henriques, Alessandro Ludovico, Matteo Marangoni, Damiano Meacci, Slugabed, Eddie Spanier, Transductors Connections, Quiet Ensemble e Tom Verbruggen. Il programma si svolgerà il 22 e 23 aprile presso l’Associazione Culturale Nub a Montale (PT) e a Firenze il 29 e il 30 aprile nel complesso de [Le Murate] e al club Cargo. E’ un’iniziativa finanziata dal Comune di Firenze e realizzata con il patrocinio dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma. –> Scarica programma completo
Taming Technology – Addomesticare la Tecnologia
Il background concettuale di Taming Tecnology sta nella consapevolezza dell'accellerazione subita dellevoluzione tecnologica, che ha comportato difficoltà sempre crescenti negli utenti i quali spesso non riescono a comprenderne gli aspetti fondamentali
"In questo contesto si pone la domanda: quali macchine possono essere prede e quali predatrici?"
Facendo riferimento al processo con cui animali e piante sono stati sottomessi agli scopi dell’uomo, grazie alle tecnologie da lui sviluppate fin dagli albori della civiltà, Taming Tecnology sottolinea che oggi questa relazione appare rovesciata.
Oggi artisti e designer "con sempre maggiore frequenza si rivolgono all’ambiente naturale per cercare modelli che possano contribuire a domare le macchine selvatiche ed asservirle ai bisogni dell’uomo". E "Mentre il potenziale delle nuove invenzioni viene esplorato in questo modo, altri dispositivi sull’orlo dell’estinzione trovano applicazioni senza precedenti nelle mani di individui capaci di riprogettarli per farli interagire e competere con le generazioni di apparecchi più recenti. Artefatti ibridi nascono così dall’incrocio di apparecchi digitali, forme di vita organiche e vecchie macchine analogiche." Di qui la necessità di dare un senso a questo scenario attraverso non solo competenze scientifiche e ingegneristiche, ma anche attraverso l'arte. La questione che TT si pone è:"Di quali forme artistiche abbiamo bisogno per addomesticare la tecnologia?"