Kremers David

Tratto da EduEDA
Versione del 10 Feb 2010 alle 14:06 di Daniele Trengia (Discussione | contributi)

(diff) ←Older revision | view current revision (diff) | Newer revision→ (diff)
Jump to: navigation, search
Kremers David

Personaggio o Gruppo:

Kremers David

Biografia

David Kremers nasce nel 1960 in Colorado. Inizia ad interessarsi alla genetica e al mondo delle scoperte scientifiche sin dagli inizi degli anni '90, collaborando con i ricercatori del California Institute of Technology, insegnando loro le tecniche di pittura compendiaria usate dagli artisti impressionisti del diciannovesimo secolo, come van Gough e Monet, per interpretare le informazioni di ricerca.

Luogo dove lavora: U.S.A, California.

Periodo in cui svolge la sua pratica artistica: Del suo operato artistico si hanno notizie consistenti a partire dal 1990, quando spinto dall' interesse verso le nuove tecnologie e influenzato (come del resto la maggior parte degli artisti contemporanei) dall'avvio del Progetto Genoma, realizza le prime pitture organiche servendosi di batteri geneticamente modificati. Kremers continua tutt'oggi a lavorare con batteri, tessuti organici e macchinari per la risonanza magnetica, sempre a stretto contatto con ricercatori e scienziati del California Institute of Technology.

Tipologia di intervento: Utilizzo di sistemi organici ed elettronici, studio dei sistemi biotecnologici, impiego dell' arte quale possibile strumento per la ricerca medica, arte e scienza.

Opere

Trophoblast è il titolo della prima opera che Kremers realizza nel corso del 1992 utilizzando batteri capaci di produrre enzimi di vasta scala cromatica su piastre di intatto acrilico. Il risultato ottenuto dall'artista apparve molto simile ad un pezzo di ghiaccio con neve fusa sopra. Le immagini (decise a priori dall' artista e dai suoi collaboratori scienziati) iniziano a prendere forma sulla piastra e ad assumere colore dopo un periodo di diciotto ore di incubazione in un ambiente appositamente preparato. Successivamente le piastre vengono asciugate e sigillate con una resina sintetica che, in un futuro lontanissimo potrebbe essere rimossa per consentire ai batteri nuovamente liberi e alimentati di continuare l'opera d'arte concepita come processo in continuo divenire quindi opera aperta, modificabile ed espandibile. Gli oggetti figurati sono stati scelti dalle strutture embrionali nei primissimi stadi, quelli in cui le forme sono comuni a tutti i mammiferi, esprimendo l'evoluzione come un passo di una fisiologia basata sull'intelligenza comune al mondo del creato nella sua totalità. Inoltre kremers sottolinea con la sua arte la somiglianza del nostro patrimonio genetico con quello di alcuni batteri e il fatto che in origine i primi organismi esistenti erano composti da cellule distinte potenzialmente autonome ed autosufficienti, che solo in un secondo momento, in seguito al processo evolutivo si sono aggregate dando origine ad organismi complessi in grado di adattarsi ai nuovi ambienti e condizioni atmosferiche.


Nel corso del 1998 David Kremers collabora con un team di scienziati interessati allo studio di patologie del sistema neurologico con lo scopo di trovare le cure e le modalità di prevenzione per queste alterazioni. Kremers concordava con i ricercatori nel sostenere che l'immagine ottenuta con il procedimento della risonanza magnetica (mri) poteva arricchirsi di particolari grazie ai valori di intensità sensibili al tasso di diffusione di acqua. Un'immagine della diffusione del tensore (DTI) ed il campo associato alla scala anatomica, calcolato come componente del calcolo del tensore, definiscono sette valori riferiti ad ogni posizione spaziale. La difficoltà che si incontrava in un primo approccio era quella di immaginare le sette dimensioni delle informazioni ad ogni punto spaziale e di provare a fermare in una singola immagine 2d tutta quella complessità. Localizzare e identificare una patologia procedendo con una analisi cellula per cellula attraverso la sequenza di alcune immagini, era apparso un procedimento inefficiente e non accurato, come dimostrava il fatto che i radiologi, dopo aver osservato centinaia e centinaia di immagini ottenute con la MRI (magnetic resonance imaging) potevano avere una cognizione approssimativa sulla patologia presa in esame così come un conduttore d' orchestra impara a leggere uno spartito musicale e inizia a percepire quella musica senza che l' orchestra sia presente! Ne è un esempio la visualizzazione normalizzata dell’elissoide di diffusione, dove ogni elissoide rappresenta il valore del tensore geometricamente pixel per pixel, in modo da bloccarne la maggior parte nell' immagine tensore-stimata. La scienza è un valido mezzo per ottenere risposte e risultati quantitativi, anche se quando si ha a che fare con la biologia allora le cose si complicano ulteriormente e si necessita di un aiuto per ottenere risposte qualitative, piuttosto che quantitative. Quindi gli scienziati avevano pensato bene di attingere al campo artistico per cercare l'aiuto di cui necessitavano per ottenere delle immagini più adeguate a proseguire le proprie ricerche nel campo della sclerosi multipla a placche e malattie simili del sistema nervoso e cerebrale dell'uomo. Partendo dai dati ottenuti sul sistema nervoso centrale dei topi transgenici affetti dall' encefalomielite autoimmune sperimentale (EAE) che viene attaccato dal sistema immunologico del topo stesso, secondo prassi comuni alla sclerosi multipla a placche nell'uomo, gli scienziati con la collaborazione di Kremers, hanno potuto sviluppare una visualizzazione di immagine del tensore di diffusione (DTI) usando i concetti della pittura di Van Gogh: pennellata rapida e direzionale, uso dei colori complementari per i contrasti delle forme, tonalità alterate per suggerire i diversi piani spaziali e soprattutto rara combinazione della prospettiva aerea e della prospettiva lineare. Procedendo in questa direzione l'équipe artistico-scientifica ottenne che: i valori dei dati componenti venivano rappresentati in una sotto pittura blu-viola; la direzione, forma, colore e trasparenza erano date da uno strato di corpi ellittici; la frequenza veniva resa applicando una texture di forme ellittiche in movimento. Il risultato finale appariva come un'immagine display 2d di tutti e sette i valori correlati, o dimensioni delle informazioni, ad ogni posizione spaziale che comprendeva un DTI. Questo procedimento di dipingere le immagini scientifiche per evidenziare in modo più semplice e diretto alcune patologie del sistema cerebro-nervoso, consacra l'arte come valido strumento per la ricerca medica.

Musei

Bibliografia

Baker Kenneth, (Settembre 21, 1991). The end is the thing at modern, San Francisco Chronicle.

Caldwell John, (1991). Facing the finish : some recent california art [exh. cat.], San Francisco museum of modern art.

Curtis Cathy, (Agosto 15, 1995). A show mr. wizard would be proud of, Los Angeles Times.

Darling Michael W., (Maggio 20, 1993). A blurring of definitions, Artweek.

Davidkremers, (1993). 'Science fair' [exh. cat.], Thomas Solomon Gallery.

Duban Zan, (Luglio 5, 1995). Technology made accessible, Los Angeles Times.

Gessert George, (marzo/aprile 2001 : 16-19). Art is nature., Art papers magazine.

Mort Mona, (febbraio 23, 2001). Third culture : good art and good science. Science Online.

Sito web

http://quad.bic.caltech.edu/~kremersd/

Poetica

David Kremers è un artista che osserva la tecnologia come forma primitiva di vita sintetica, pronosticando un futuro concepito come poroso ibrido di sistemi meccanici, digitali e biotecnologici. Nel 1992 inizia a realizzare le prime pitture con batteri geneticamente modificati e alterati per sviluppare una gigantesca pittura colorata. I batteri alterati producono un enzima che ha la facoltà (mutando) di conferire colore, quindi il lavoro di Kremers consiste nel mantenere costanti le condizioni per far crescere e agire gli enzimi, aspettando che compiano la loro azione artistica. Nel 1993 per la prima volta espone le sue pitture ne L' ottavo giorno durante il festival austriaco Ars Electronica. Il suo lavoro è una combinazione di organismi organici ed elettronica digitale, sviluppate su concetti quali la difesa dei sistemi biotecnologici e la ricerca medica. David Kremers come artista concettuale collabora con gli scienziati per lo sviluppo delle nuove tecniche di formazione delle immagini attraverso il procedimento MRI (magnetic resonance imaging) che misura, attraverso la risonanza magnetica, la biochimica e la densità dei tessuti organici, elaborando le zone più dense come più scure (grigie-nere) e quelle meno dense come più chiare (grigie-bianche). Le immagini generate sono immagini 2d risultate dall'elaborazione di sette coordinate e dati dimensionali. Questo tipo di procedimento per la realizzazione di pitture digitali, si è rivelato un valido strumento di pre-diagnosi di malattie neurologiche come il morbo di Parkinson, quello di Alzheimer e la sclerosi a placche, consentendo un tempestivo intervento per evitare i danni peggiori ai pazienti, ancora prima che questi ne vengano a conoscenza e ne subiscano i sintomi. Kremers ha esposto le sue opere in prestigiose gallerie d' arte e musei negli Stati Uniti d'America e in Europa.

Webliografia

http://www.genomicart.org/kremers.htm

http://www.genomicart.org/genome-chap3.htm

http://www.genomicart.org/genome-kremers.htm

http://www.asci.org/ArtSci2001/kremers1.html