Interview with Patrick Lichty
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Intervista con Patrick Lichty (adattata da Trebor Scholz) Come parte di WebCamTalk1.0 http://www.newmediaeducation.org > >Trebor Scholz: Chi ha influenzato il tuo modo di pensare sullâÂÂeducazione artistica dei nuovi media? > >Patrick Lichty: Le idee di Henry Giroux sulla pedagogia radicale mi hanno influenzato moltissimo in termini di comunicazione elettronica in educazione. Sebbene Giroux non abbia applicato i nuovi media per se stesso, i suoi pensieri sulla pedagogia radicale come agente di cambiamento sociale hanno avuto influenza in termini di scritti attivisti e di tattiche mediali. In questo periodo in cui i nostri diritti alla libertàdi parola sono ingannati così malamente, occorre impegnarsi nelle tattiche mediali per far circolare un gran numero di idee.
Quello che vediamo negli attuali mass media è ciò che chiamerei la creazione della realtàâÂÂtacticalâ¿ che è una forma ideologica di realtàsoggettiva o speculativa che viene replicata fino a raggiungere un punto di accettazione di massa. Il problema rimane. Chi regola questa informazione? LâÂÂaccuratezza nel resoconto e la responsabilitàavrebbero potuto essere sparite tanto tempo fa, ma queste istanze appartengono assolutamente al tavolo dellâÂÂeducatore dei nuovi media.
Prima di lavorare con gruppi come The Yes Men, ero membro di un gruppo di pedagogia sovversiva chiamato Haymarket Riot. Il mio collega Jon Epstein ed io creammo multimedia e una serie di video musicali che si occupavano di sociologia postmoderna, simili al genere del vecchio 'Schoolhouse Rock', ma con una traccia industriale dura e grafiche tridimensionali computerizzate. Aveva due obiettivi â uno, intendeva testare le nostre teorie sullâÂÂapprendimento multimediale alla luce della cultura dei media dei primi anni Novanta. Due, portava il nostro messaggio nella classe. Abbiamo distribuito ampliamente i nastri nelle universitàdegli Stati Uniti. Abbiamo anche ricevuto feedback relativi alle domande sul determinismo tecnologico che abbiamo messo in questi nastri un mese fa, cosa che fu nostra caratteristica sin dal 1999 da quando il progetto è stato inattivo.
UnâÂÂaltra influenza teorica cruciale è il filosofo brasiliano Vilem Flusser. Egli fa distinzione tra discorso e dialogo. Nella mia lettura di Flusser â discorso è una trasmissione unilaterale di informazioni, che costruisce su dialoghi precedenti. Di contro, il dialogo è uno scambio multilaterale di idee. Secondo questo modello, il dialogo dovrebbe generare più informazione e conoscenza, è un generatore di semi, una macchina di feedback. LâÂÂidea è che attraverso lo scambio gerarchico più o meno distribuito di informazioni ci sia la possibilitàper una più grande generazione di idee. Forse questo è il principio che ha ispirato il movimento dal lettore al facilitatore in molte università.
TS â Di recente, câÂÂè stato un interesse crescente per le nozioni di auto-istituzionalizzazione, per le così chiamate anti-universitàe âÂÂlibere universitàâ¿.Che cosa lâÂÂauto-frenato apparato dellâÂÂuniversitàpuò imparare da queste collaborazioni?
PL â Da una conversazione con Steve Dietz sulla nuova terminologia delle forme culturali emergenti alcuni anni fa, io sono stato inspirato dallâÂÂidea di Hakim Bey del âÂÂETemporary Autonomous Zoneâ¿ (TAZ). Qui, molti individui accettano di creare un breve patto sociale per uno scopo comune. Nel caso di Bey, esso fa riferimento alle comunitàtemporanee come Burning Man, ma nella mia conversazione con Dietz (the Temporary Autonomous Taxonomy) il mio pensiero era di creare ad hoc vocabolari per una situazione culturale data per facilitare una migliore comprensione. Sto discutendo per le zone temporanee intellettuali che prolunghino la nozione di Hakim Bay della TAZ. Sto pensando a una âÂÂETemporary Intellectual Zoneâ¿ in cui gruppi potrebbero essere in grado di creare e scambiare pezzi di conoscenza che possano sostenere il rapido cambiamento della tecnocultura. Queste zone possono rivolgersi a culture di nicchia che sono così piccole che gli organi istituzionali come i giornali non le tengono in considerazione. Io penso ai media come a giornali micro o on-demand, e a media elettronici della comunitàcome Wikipedia. Queste micro-istituzioni possono domare gli aspetti della cultura in rapido cambiamento mentre mantengono alcune funzioni legittimate per assicurare lâÂÂaccuratezza del loro contenuto.
In 'Speaking the Multimedia Culture' (University of Maryland, College Park; 1996) mi sono riferito alla letteratura dei media che circonda i canali multipli della trasmissione/comunicazione attraverso i media. La cultura contemporanea parla attraverso i media e le metafore in un numero molto più alto di canali informativi rispetto a prima. Sebbene questo non sia direttamente analogo alla Temporary Intellectual Zone, si potrebbe traslare questo concetto nella necessitàpotenziale di espandere i gruppi di nicchia per rivolgersi a istanze sociali emergenti. Allo stesso tempo câÂÂè il pericolo di annegare in un mare di informazione. La velocitàdi creazione dellâÂÂinformazione e del suo consumo potrebbe portare a un collasso dellâÂÂabilitàdi trattare lâÂÂinformazione stessa. A questo punto, lâÂÂaccelerazione della produzione culturale forse porterebbe ad una forma di âÂÂEinformation paralysisâ¿ molto peggiore di quella di cui siamo giàtestimoni.
Risposte utili a questo problema includono filtri dellâÂÂinformazione come nuovi aggregaotri per campi RSS.
TS â Pensi che i siti produttivi estranei alle universitàsiano più veloci di quelli accademici? Un libro nel ciclo di pubblicazione accademica , per esempio, ha bisogno di circa due anni per essere pubblicato. On line si può inserire il proprio contributo immediatamente in un dbattito distribuito revisionato da pari.
PL â Assolutamente. Un aspetto della cultura che snerva è che le universitàprivate come lâ Universitàdi Phoenixe laa Capella University sembrano essere in prima linea nellâÂÂutilizzo ampio del software sociale per lâÂÂapprendimento, sebbene la maggior parte di esse utilizza semplicemente server di notizie adattati e Outlook della Microsoft. Il loro software è essenziale ma i sistemi sotto cui impiegano la connettivitàe lâÂÂapprendimento asincrono sono stati sviluppati per prova ed errore per un lungo periodo. La sfida nellâÂÂapprendimento distribuito non è tecnologica ma ha a che fare con lâÂÂimplementazione nei sistemi sociali.
Come una nota di riferimento, è interessante vedere il cambiamento in pedagogia dallâÂÂapprendimento discorsivo alla facilitazione dellâÂÂapprendimento centrato sul team. Questo modello segue un movimento dallâÂÂapproccio gerarchico top-down ad un approccio più distribuito. Questa è unâÂÂaltra area su cui io sono in qualche modo incerto, siccome lâÂÂovvia influenza del settore privato è ovvia, ma lâÂÂapproccio del team verso lâÂÂapprendimento sembra avere alcuni reali punti di forza. Sono curioso sugli effetti a lungo termine di questa metodologia.
http://www.uopxonline.com >http://www.capella.edu
Ci sono altre tecnologie prontamente disponibili che possono ingannare le usuali barriere del tempo e dello spazio così che gli studenti possano venire in contatto con alcuni dei migliori pensatori del nostro tempo. Per esempio, lâÂÂutilizzo di un basic powerbook e di una camera iSight con una decente connessione permette la conversazione che era soltanto disponibile prima per teleconferenza. Prodotti come questo non sono open source, e Neanche free, ma a 125 dollari per una camera iSight, si può ottenere un sacco di larghezza di banda sociale. Puoi vedere ed ascoltare lâÂÂaltra persona bene ed è implementabile in modo semplice â non richiede una conoscenza specifica che tecnologie come i sistemi VR richiedono ancora. Ciononostante, anche con sistemi più vicini alla fine, come questo, i prezzi diminuiscono. Per esempio, un nodo dellâÂÂaccesso Grid può essere ottenuto con mento di 25 dollari usando le parti fuori piattaforma. LâÂÂAccess Grid è un consorzio di istituzioni Internet 2 Open Source, che ha adottato un set di standards adudiovisivi e net casting media per la partecipazione alla informazione distribuita. Inoltre, câÂÂè un consorzio Virtual Reality Open Source chiamato GeoWall che era originariamente basato sul Geographic Information Systems (GIS) che utilizza risorse fuori piattaforma per creare risorse di realtàvirtuale più produttive. Qui, allâÂÂuniversitàstatale Bowling Green, Gregory Little ed io stiamo cercando di sviluppare ambienti di RealtàVirtuale distribuita attraverso i quali le persone potranno essere in grado, speriamo, di collaborare. Questo saràimplementato usando interfacce comuni per esaminare set di dati, i terreni più comuni o gli ambienti basati su avatar. > >http://www.apple.com/ >http://www.accessgrid.org >http://www.geowall.org >http://art.bgsu.edu/~glittle/ars > Alcune delle altre potenti tecnologie cooperative emergenti includono podcasting e messaggeria di testi. La tecnologia blogging inizia ad essere adottata nelle classi. Basata su questo uso di nuovi aggregatori RSS (Really Simple Syndication) in combinazione con allegati MP3 (e presto sono sicuro anche video) potrebbe la possibilitàdi avere modelli asincroni di lettura per classi. In questi modelli, gli aggregatori potrebbero catturare i file mediali, caricarli sul dispositivo del personal media dellâÂÂutente, e poi salvare il contenuto a cui lo studente potrebbe rispondere attraverso il blog o il forum. Come modello educativo podcasting è relativamente semplice.
Texting e SMS sono altri media che sembrano modelli adatti alla distribuzione di informazione. Con le leggende urbane sui media che parlano di bambini che scrivono testi sui loro cellulari alla velocitàdi 150 parole al minuto, stanno rapidamente inviandosi lâÂÂun lâÂÂaltro un sacco di informazioni. E mentre ero prima infastidito quando dicevo che era usato dai miei studenti, presto ho capito che se essi usavano la larghezza di banda sociale così. Effettivamente, allora gli educatori avrebbero potuto portarla nella classe.
>http://www.podcasting.net >http://www.engadget.com/entry/5843952395227141/ >http://www.cnn.com/2005/TECH/ptech/02/07/podcasting.ap/ >http://www.lights.com/weblogs/rss.html > Riassumendo, viviamo in un periodo di rapido cambiamento tecnologico ed io mi oppongo al determinismo tecnologico, ma sento che gli educatori hanno bisogno di essere consapevoli e di fare uso degli sviluppi tecnologici che stanno accadendo nel mondo dei loro studenti. Dalla parte della creazione di conoscenza, networks sociali come generatori di informazione ed idee hanno un grosso merito se ci sono modelli nei quali la veridicitàdellâÂÂinformazione può essere mantenuta. La questione riguardante i guardiani della conoscenza viene avanti vis-à-vis allâÂÂautoritàe legittimazione e regolazione dellâÂÂinformazione. Nella classe, il movimento da una conoscenza top-down a una più orizzontalmente distribuita, che ha facilitato forme di apprendimento, sembra essere sempre più accettata. Penso che la più eccitante parte della cultura della rete sia il potenziale che rende gli studenti più vicini alla conoscenza rilevante. CâÂÂè molto da considerare e siamo semplicemente dentro il processo che lo separa.
TS â Grazie per essere con noi oggi.
PL Eâ sempre mio piacere.
Notizie su Patrick Lichty Patrick Lichty è un artista concettuale che utilizza le tecnologie, uno scrittore, un curatore indipendente, e Executive Editor dellâÂÂIntelligent Agent Magazine. Ha anche collaborato in numerosi collettivi, compresi Terminal Time, The Yes Men, Haymarket Riot, ScreenSavers, e altri.