Mapplethorpe Robert

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Versione del 4 Mar 2007 alle 20:23 di Sara Maggi (Discussione | contributi) (Biografia:)

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Robert Mapplethorpe, Autoritratto, 1988

Personaggio o Gruppo:

Robert Mapplethorpe, ( 4 Novembre 1946- 9 Marzo 1989 ) è uno dei fotografi americani più conosciuti, famoso in tutto il mondo per le sue fotografie in bianco e nero, i cui temi preferiti erano i ritratti, i nudi ed i fiori.

Biografia:

Robert Mapplethorpe nasce, terzo di sei fratelli, il 4 Novembre 1946 a Long Island in una famiglia della media borghesia cattolica. A sedici anni frequenta il Pratt Institute di Brooklyn, dove studia Scultura e pittura. All'inizio il suo interesse non era rivolto alla fotografia: realizza infatti principalmente delle composizioni con immagini ritagliate dai giornali e oggetti trovati. E' grazie anche alla passione per Andy Warhol, per cui nutre una grande ammirazione e con cui poi collaborerà, che in Mapplethorpe nasce la passione per la fotografia. Nel 1972 inizia a scattare le prime fotografie con una Polaroid, macchina che gli permette di creare un rapporto di immediatezza con i soggetti scelti. Fu l'amico John McKendry, curatore del settore di grafica e stampa del Metropolitan Museum of Art di New York, a convincerlo a dedicarsi alla fotografia a tempo pieno. Le sue prime fotografie importanti ritraggono l'amica Patty Smith, con cui divideva un appartamento a Manhattan e per la quale cura la copertina del primo disco. La sua prima mostra di rilievo è un concorso per fotogrfie floreali alla Holly Solomon Gallery nel 1977, seguita da una mostra sul nudo e sul sadomasochismo alla Kitchen. Per tutti gli anni '80 il suo lavoro è dedicato alla bellezza: nudi femminili e maschili, delicate composizioni di fiori e forme. Mapplethorpe muore nel 1989 a causa di complicazioni dovute al virus dell'HIV, già artista tra i più affermati e controversi.

La Poetica:

"Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. E' porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. E' un modo di vivere." Questa frase dello stesso Cartier-Bresson esprime pienamente quella che sarà la poetica della sua vita. Il suo sguardo si posa leggero e trasparente sopra ogni cosa, senza privilegiare nulla ma rimanendo sempre aperto a tutto, capace così di cogliere quei momenti in cui mente, occhi e cuore si trovano allineati. Le sue fotografie sono in fondo delle istantanee quasi casuali, lontane dalle messe in scena, che il suo sguardo da pittore riusciva però a rendere in una perfetta armonia di linee e forme, luci e ombre. La sua è un arte senza artificio, un surrealismo fotografico che ritrae il mondo senza divenirne caricatura.

Opere:

Bibliografia :

  • 2003, AA.VV., De quoi s'agit-il? Henri Cartier-Bresson, Gallimard - Bibliothèque Nationale de France
  • 2003, Cartier-Bresson, H., Paris à vue d'œil , Seuil
  • 2001, Assouline, P., Henri Cartier-Bresson - L'Oeil du siècle, Gallimard
  • 1999, Gombrich, E.H. (a cura di), Tête à Tête. I ritratti di Henri Cartier-Bresson, Leonardo Arte
  • 1999, Cartier-Bresson, H., Henri Cartier-Bresson. Per la libertà di stampa, EGA-Edizioni Gruppo Abele
  • 1998, Cartier-Bresson, H., Gli Europei, Peliti Associati
  • 1997, Cartier-Bresson, H., A proposito di Parigi, Peliti Associati
  • 1997, Macé, G., L'Imaginaire d'après nature , Fata Morgana
  • 1995, Montier, J.-P., L'Art sans art d'Henri Cartier-Bresson, Flammarion, Paris
  • 1987, Pieyre de Mandiargues e Scianna, F. (testi di), HENRI CARTIER-BRESSON. Ritratti: 1928-1982, Fabbri Editori, I Grandi Fotografi, Milano
  • 1987, Galassi, G., Henri Cartier-Bresson: The Early Work, The Museum of Modern Art, New York

Webliografia: