Archizoom
Archizoom è un gruppo fondato nel 1966 a Firenze da Andrea Branzi, Gilberto Corretti, Paolo Deganello e Massimo Morozzi. Successivamente nel 1968 si aggiungono Lucia e Dario Bartolini. E' uno degli esponenti della neo avanguardia Architettura radicale degli anni sessanta e settanta. La serie di progetti realizzati abbraccia il design, l'architettura e visioni urbane che hanno ispirato architetti tipo Isozaki, Koolhaas, Tschumi.
Contents
- 1 Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:
- 2 Biografia:
- 3 Sito web:
- 4 Poetica:
- 5 Opere:
- 6 Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):
- 7 File multimediali:
- 8 Augmented reality:
- 9 Bibliografia:
- 10 Webliografia:
- 11 Note:
- 12 Tipo di scheda:
- 13 Soggetto (categoria) da Thesaurus Pico Cultura Italia:
- 14 Soggetto (categoria, tags) a testo libero:
- 15 Voci correlate:
Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:
Archizoom
Biografia:
Archizoom è una delle voci più autorevoli all'interno del movimento radicale che si sviluppa a Firenze alla fine degli anni '60. I membri sono tutti studenti universitari che durante gli studi realizzano progetti di megastrutture e città visionarie. Nel 1966 organizzano la mostra "Superarchittettura" insieme a un altro gruppo appartenente alla corrente radicale i Superstudio. Elaborano processi creativi vicini allo stile pop sia per quello che riguarda lo sviluppo dell'architettura e sia per il design. L'oggetto simbolo di questa spinta creativa è il divano "Superonda" che per la sua particolare forma ondulata permette delle posture non convenzionali.
Successivamente nel 1968 partecipano alla XIV Triennale con il progetto "centro di cospirazione eclettica". La serie di "Gazebi" e i "Dream Beds" e il divano "Safari sono la trasformazione di "Superarchitettura" in sistema produttivo basato sulla creazione di oggetti eclettici e kitsch che criticano l'eredità funzionalista e il concetto spaziale.
Tra il '70 e il '72 intraprendono un'attività di ricerca in ambito architettonico e urbano, questo percorso li porta a creare la "No-stop city" il culmine della loro ricerca che rappresenta "una delle visioni più enigmatiche e radicali della città del futuro: senza confini, artificialmente illuminata e climatizzata"[1]. Oltre a immaginare le vedute della città nel suo complesso, progettano dei mobili multifunzionali, gli "Armadi Abitabili", da disporre negli ambienti e anche dell'abbigliamento, il "Dressing Design", per gli individui che abitano questo scenario artificiale.
Nel 1972 a coronamento della loro attività vengono chiamati al MOMA di New York per partecipare a "Italy: the New Domestic Landscape".
Infine nel 1973 fondano insieme ad altri esponenti radicali i laboratori della Global Tools.
Sito web:
Poetica:
Nel corso del 1966 dopo l'esperienza universitaria si formano due gruppi di giovani laureati fiorentini che rappresentano un riferimento a livello internazionale per la formazione della generazione futura di architetti: gli Archizoom e i Superstudio. L'orientamento politico fa da discriminante e l'aspirazione degli Archizoom è operare un radicale cambiamento sociale criticando la società dei consumi. Le opere vengono concepite come espressione di una rivolta culturale che prende ispirazione da figure com Marx, Malcolm X e Che Guevara e che porta a scontrarsi contro la società capitalistica.
Nella mostra Superarchitettura del 66 i prototipi e gli oggetti di design dai colori vivaci simboleggiano un'apertura verso la Pop art di Roy Lichtenstein, Robert Indiana, Eduardo Luigi Paolozzi e Joe Tilson. Ne derivano quindi elementi scultorei indipendenti sia dalla loro funzione nello spazio che dal materiale con cui sono fatti e "manifestano astratti valori percettivi, come morbido, curvo, inclinato, colorato".[2] Grande successo ne consegue per il divano "Superonda" e per la "Rampa". Entrambe le opere sono il simbolo che contesta "i criteri di serialità, ergonomia, componibilità del design funzionalista e per affermare l’invadenza nella vita privata di oggetti pubblicitari, luminosi e colorati, della metropoli dei consumi di massa."[2] Secondo gli Archizoom questi mobili ingombranti sono dei congegni bellici che come cavalli di troia si introducono nelle case degli ignari compratori.
Inizia gradualmente l'evoluzione che determina il superamento della cultura figurativa Pop e che porta a realizzare forme eclettiche che vanno incontro al gusto delle masse. Le tre opere simbolo di questo cambiamento sono: una nuova versione della "Rampa", un abitacolo della "Fiat 500" in Super Abarth e il divano "Safari". In tutte le tre opere si può trovare l'elemento della finta pelle di leopardo, da questo momento in poi simbolo della produzione degli Archizoom. Con "I Gazebi" si ha il superamento completo dell'arte Pop e quest'opera influenzerà profondamente le successive fino al 1970. La struttura che consiste in un recinto essenziale per creare ombra in un giardino, farà poi da scenario per la narrazione di racconti allegorici.
Il Gazebo più celebre s'intitola "Centro di Cospirazione Eclettica" ed è esposto alla XIV Triennale Di Milano del 1968. Rappresenta una sintesi di politica e di congegni artistici inventati, un'arte figurativa che porta al kitsch spinto ridefinito per l'occasione in "eclettismo". L'oggetto di design viene proposto come vocazione allegorica e quindi viene messa in discussione la semplice sua esistenza in base alla sua funzionalità.
Oltre ad occuparsi di oggetti di design e di allestimenti gli Archizoom intraprendono un'intensa attività professionale che comprende le chiese a Zingonia e Pietrapiana, ville e lottizzazioni edilizie. Questi progetti diventano espressione del "razionalismo esaltato" teorizzato da Aldo Rossi nel 1967 e che con gli Archizoom " raggiunge la dissoluzione dei presupposti simbolici e figurativi, per approdare a processi di generazione della forma privi di intenzionalità artistica e il più possibile automatici".[2] Simbolo di questa tendenza artistica è il progetto presentato per il centro espositivo nella Fortezza da Basso a Firenze che consiste nell'inserire all'interno del piazzale un contenitore industriale il cui principio di costruzione è la distanza imposta dal bando tra le mura e la sruttura. Il concetto di razionalismo esaltato viene portato all'eccesso nell'opera "Le Meraviglie d'Italia" esposte Padiglione Italiano alla Esposizione Universale di Osaka del 1970.
Tra il 68 e il 69 i lavori vengono ispirati a elementi figurativi suprematisti, costruttivisti e De Stijl come il progetto di villa sul lago di Ginevra e la poltrona Mies. "Le prime importanti riflessioni degli Archizoom sulla città vengono pubblicate nel corso del 1969 e s’intrecciano, in alcuni casi, con quelle analoghe di Superstudio, confermando la continuità di un confronto stimolante mai venuto meno dopo la fondazione dei due gruppi. La loro analisi della città e del territorio non segue i consueti criteri dell’urbanistica, ma avviene attraverso dei discorsi per immagini ispirati alla Land Art e messi a punto sullo sfondo di una visione critica della società. I criteri artistici fondamentali generatori delle immagini sono di varia natura: ingigantimento di un dettaglio (Aerodynamic City); sollevamento di un settore di crosta terrestre (Belvedere, Roof Garden); ripetizione di un oggetto emblematico di una città (Quartieri Paralleli per Berlino); scavo di un vuoto simbolico nel tessuto urbano storico (Sventramento a Bologna); intrusione di un colossale Gazebo in una città (Edificio Residenziale per Centro Storico)." [2]
Il culmine della loro ricerca la "No-Stop City" delinea un futuro urbano dove lo sviluppo capitalistico determina la formazione della città-fabbrica. La stessa terra nella sua totalità diventa un globo urbanizzato dove non si trova più differenza tra natura e artificio o tra città e campagna. Tutta la superficie sarà interamente dedicata all'industria per soddisfare i bisogni di questa società consumistica, ne consegue uno scenario ripetitivo e uniforme senza tessuto urbano e senza architetture, strutturato con abitazioni sostituite dagli Armadi Abitabili. L'immaginario degli Archizoom quindi si allarga e spazia nella creazione dell'oggetto di abbigliamento, del design e fino alla progettazione urbana di larga scala.
Opere:
Superarchitettura
- Divano "Superonda", 1966
- "Rampa", 1966
Eclettismo afro-tirolese e kitsch acido
- Nuova versione "Rampa", 1967
- Abitacolo Fiat 500, 1967
- "Dream Beds", 1967
- Divano "Safari", 1967
- "Gazebi", 1967
- "Centro di Cospirazione Eclettica, 1968
Razionalismo esaltato
- chiese di Zingonia, 1967
- chiesa di Pietrapiana, 1967
- Villa Vivoli, 1967
- Allestimento Fortezza da Basso, Firenze, 1967-68
- "Le Meraviglie d’Italia", 1970
- Progetto di villa sul lago Ginevra, 1968-69
- Poltrona Mies, 1968-69
- Sedia NEP, 1968-69
- Sedia Lokomotiv, 1968-69
- Poltrona a braccio, 1968-69
- Seduta componibile AEO, 1968-69
Progetti urbani
- "No-Stop City", 1970-71
- "Armadi abitabili", 1970-71
- "Dressing Design", 1970-71
Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):
- 1966, Superarchitettura, Galleria d'arte Jolly 2, Pistoia
- 1967, Superarchitettura, Galleria Comunale, Modena
- 1968, Centro di cospirazione eclettica, XIV Triennale, Milano
- 1972, Italy: the New Domestic Landscape, MOMA, New York
File multimediali:
Video:
Audio:
Altro:
Augmented reality:
Latitudine:
Longitudine:
Link verso portali di augmented reality
Bibliografia:
Webliografia:
- ARCHIZOOM ASSOCIATI 1966-1974 dal pop alla superficie neutra
- Superarchitettura
- archizoom-1966-2008
- Superarchitettura
Note:
- ↑ http://archizoom.epfl.ch/page-16241-en.html
- ↑ 2,0 2,1 2,2 2,3 http://www.awn.it/AWN/download/CS_Archizoom.pdf
Tipo di scheda:
InteractiveResource
Soggetto (categoria) da Thesaurus Pico Cultura Italia:
Architetti, Designer, Designer di arredi, Designer di interni e allestimenti, Design di arredi, Progettazione di interni, Artisti, Installazioni (arte), Performance (performance art), Età contemporanea, sec.XX
Soggetto (categoria, tags) a testo libero:
arte d'avanguardia, arte concettuale, arte coontemporanea, arte sperimentale
Voci correlate:
Architettura Radicale, Superstudio, UFO, Gianni Pettena, Arte concettuale, Happening, Fluxus, Nouveau Réalisme, Pop art, Minimal art, Arte povera, Land art, Archizoom, Archigram