Mobile photography
La mobile photography rappresenta un nuovo tipo di fare fotografia. Il suo rapido successo lo si deve all'evoluzione delle reti mobili che permettono una trasmissione di dati notevole e all'implementazione dei sistemi operativi sui telefoni che si sono così trasformati in smarthphone, piccoli computer portatili. Il fatto che lo strumento fotografico sia costituito da un oggetto facilmente portatile ha determinato anche uno stile diverso delle fotografie scattate. L'approccio con cui si scatta si ripiega su se stessi diventando intimista. Nascono anche nuovi termini, l'autoritratto diventa infatti "selfie" caratterizzato da inquadrature estremamente vicine e occhi sgranati.
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Argomento:
Mobile Photography - Smartphone Photography
Descrizione:
Con mobile photography si intende quel tipo di fotografia che è scattata utilizzando device di comunicazione mobile, come smartphone e tablet. Il progresso esponenziale di queste tipologie di dispositivi ha messo gli utenti in grado di disporre di fotocamere (almeno in alcuni casi) qualitativamente eccellenti, con il vantaggio intrinseco della ubiquità e della portatilità. Il motto della mobile photography è infatti "The Best Camera Is The One That's With You" dichiarando direttamente nel concept il netto predominio dell'immediatezza dell'immagine, rispetto alla qualità dello scatto dal punto di vista della perfezione tecnica assoluta, almeno così come è intesa nella fotografica classica. L'immediatezza nella possibilità di catturare l'immagine, assieme alla possibilità di filtrarla con tecniche creative e pubblicarla sui social network, permette a questo tipo di fotografia di travalicare il dominio fotografico classico per diventare pura comunicazione-social che alimenta un flusso comunicativo diffuso.
Dal punto di vista hardware oggi possiamo contare su dispositivi mobili (smartphone e tablet) dotati di fotocamere di qualità molto elevata che arrivano sino a 40 Mpixel con stabilizzazione ottica. Questi - assieme alla possibilità di filtrare ed applicare effetti alle immagini - con apposite app ed algoritmi software hanno permesso una esplosione di immagini ubique, diffuse, sociali e interconnesse da parte di un numero impressionante di utenti - che condividono le loro immagini coordinandole tramite utilizzo di hashtag uniformi (hashtag è il # che si utilizza nelle piattaforme social).
Così la fotografia mobile amplia l'universo della fotografia, facendola uscire dal suo filone classico e travalicando la pura tecnica, per farla diventare strumento di comunicazione immediata e condivisa. Un fenomeno di costume a lettura multipla di eventi e concetti pubblici e privati che ha molto più a che fare con la comunicazione che con la fotografia come arte.
Può non essere banale stabilire cosa sia la mobile photography dato l'enorme e vasto campo applicativo. Documentazione di eventi, immagini artistiche o foto delle vacanze o del compleanno dei figli. Tutti abbiamo sempre con noi uno smartphone e per questo oggi le occasioni di scatto aumentano e ci raggiungono ovunque: fotografie di ciò che mangiamo, di situazioni quotidiane più o meno divertenti, scatti in giardino, fotografie del gatto, dei figli che lavano l'auto, paesaggi urbani, edifici, tramonti e paesaggi naturali.
La mobile photography può essere definita quindi come documentazione del nostro quotidiano, concepita ad uso personale ma (questa è la novità) con l'idea di essere pubblicata e condivisa non più solo con parenti ed amici ma con il mondo intero, almeno con la parte del mondo che è "interconnessa". Questo cambio di paradigma (si scatta per motivi personali ma le immagini poi sono diffuse ed esposte con i social media) ridefinisce il concetto stesso della fotografia come mezzo espressivo e forma d'arte. L'artista è colui che riuscirà a trovare il migliore risultato espressivo applicando in modo creativo le tecniche in acquisizione e gli effetti, seguendo quello che può essere definito un "bricolage digitale" che ridefinisce l'immagine, spesso con una punta di astrattismo.
Esistono fondamentalmente due grandi categorie di immagini all'interno della mobile photography. Le immagini più realistiche, che cercano di sfruttare al massimo le qualità ottiche dei device senza utilizzare effetti di sorta o quelle dove si fa largo uso di effetti e correzioni, manipolando l'immagine - in modo anche evidente - per raggiungere obiettivi di comunicazione diversi dalla semplice "purezza dell'immagine".
Alcune delle piattaforme web più utilizzate per scattare e/o applicare effetti e condividere le immagini sono:
- Hypstamatic Oggl
- Eyeem
- PicsArt
- Twitter e Facebook (come strumenti di diffusione della immagini)
Instagram in specifico con i suoi 300 milioni di utenti mondiali al 2014 costituisce un caso unico ed un vero fenomeno di costume. I filoni maggiormente influenzati da questo tipo di fotografia sono La street photography e gli autoscatti (chiamati selfie). Talvolta si leggono distinzioni piuttosto fantasiose che cercano di dividere la categoria mobile photography a seconda della tipologia di device utilizzato. Abbiamo così la "iphoneography" per le immagini catturate con iPhone, la "andoidography" e "lumiaography" per le immagini acquisite con device Android o Microsoft Lumia. Personalmente ritengo questa distinzione inutile perchè la tipologia di device in uso non influisce minimamente nella filosofia e omogeneità delle caratteristiche figurative che comunque restano invariate. Smartphone photography può invece essere una valida definizione alternativa.
La mobile photography può oggi essere presa in considerazione come una forma d'arte che integra oltre la componente iconografica alle componenti di comunicazione e condivisione. La possibilità di acquisire e applicare effetti alle immagini (nell'immediatezza dell'evento e in relazione a stati d'animo e occasioni diverse) sono fattori che mettono in gioco in questo tipo di fotografia componenti che l'arte fotografica non ha mai avuto prima, come la pubblicazione immediata globale e diffusa, i likes, i follower e gli hashtag. Queste componenti generano profonde modifiche nel modo stesso con il quale le immagini sono concepite e acquisite.
Il fatto che una immagine personale condivisa possa raccogliere anche migliaia (o milioni) di "like" la rende per se opera artistica? La risposta è ovviamente impossibile. A meno che per "arte" non si sposi una definizione ampia per cui è arte "qualsiasi cosa generi un valore di piacevolezza". Ma non tutto ciò che è "piacevole" può essere definito "arte", altrimenti dovremmo rivedere molte cose e dare un valore artistico alla pizze ai quattro formaggi e ai cornetti appena sfornati...
Quindi cosa può evidenziare nella mobile photography ciò che è più propriamente artistico rispetto al fenomeno di comunicazione e condivisione? Come possiamo concettualizzare il mare di immagini acquisite e condivise (con modalità sconosciute ed impossibili ai tempi della fotografia su pellicola, dove ogni scatto aveva un costo ed un valore anche economico)? Probabilmente non è possibile farlo. Come in fondo non è mai stato possibile. Neppure per la fotografia tradizionale. Quello che contano più l'approccio, la motivazione e la concettualizzazione rispetto al risultato iconografico per se.
Occorre accostarsi al fenomeno scegliendo le giuste chiavi di lettura. Questa nuova categoria della fotografia è definibile come un flusso personale-condiviso, all'interno di questo flusso entrano gli stati d'animo, parti della nostra vita, eventi, dettagli (influenti o meno) che costituiscono il senso stesso delle nostre esistenze, ormai prettamente (volenti o nolenti) digitali.
La mobile photography è democratica, permette a tutti di esprimersi e sperimentare un processo creativo, è un fenomeno fatto di cultura iconografica, produzione e lettura delle immagini e di condivisione. Il cuore della mobile photography è una esperienza interconnessa. Del resto utilizzando un unico device (nel palmo della nostra mano) possiamo catturare, modificare e condividere immagini, sensazioni, pensieri e stati d'animo.
Il flusso continuo di instagram (uno tra tutti) ci rende al contempo consumatori e creatori di immagini, "alimentatori" di un flusso comune, dove ognuno di noi è al tempo stesso "fruitore" e "produttore", o se preferiamo "pubblico" e "artista". In ogni caso un "comunicatore" secondo la filosofia propria della rete internet. I valori (artistici o meno) sono da leggere e ricercare in accordo con questo flusso. Ognuno di noi può prendere parte a questo processo di democratizzazione della produzione iconografica, ed ognuno potrà ottenere risultati molteplici e diversi. Alimentare ed alimentarsi quindi - ed è forse questo il concetto più interessante anche dal punto di vista artistico.
Un pò di tecnica
Per ottenere delle immagini di qualità con la mobile photography bisogna tenere conto dei limiti sia delle prestazioni e sia della ripresa di smartphone e tablet. Se si vuole emergere dal flusso continuo di foto spontanee è importante aumentare il proprio controllo sulla ripresa. La mobile photography non può essere interpretata secondo i canoni tradizionali fotografici. Proprio per questo motivo bisogna reimparare a fotografare avendo più libertà d'azione e più tempo da dedicare agli scatti.
La luce è uno dei fattori che determina la buona riuscita di una fotografia, è l'elemento che crea le sfumature, i pieni e i vuoti, il contrasto e il colore. La luce permette anche di dare rilievo a un'immagine rendendola meno piatta ed è quindi necessario saperla controllare. Fotografare con uno smartphone non rende esenti da queste basilari regole fotografiche e lo schermo del dispositivo dà la possibilità di avere un controllo dell'immagine notevole impedendo errori grossolani. Per capire la resa di varie immagini si possono quindi provare vari scatti con differenti tipi di illuminazione. Il flash è bene non usarlo perchè illumina eccessivamente il soggetto della fotografia, rischiando di bruciare delle parti.
Ovviamente per i grossi limiti del sensore è meglio fotografare con una luce diurna. Bisogna fare attenzione a particolari elementi riflettenti che potrebbero risultare bruciati e bisogna ricordare inoltre che i dispositivi mobili hanno come standard un contrasto molto alto. Questo permette di avere fotografie dai colori molto brillanti ma si perdono purtroppo le sfumature di luci e di ombre. Una regola che rimane costante sia per la fotografia tradizionale che per quella mobile è quella che riguarda lo zoom digitale. In entrambi i casi è sempre meglio non utilizzarlo, lo zoom digitale infatti ritaglia un'area all'interno del sensore e la ingrandisce, questo a discapito della qualità dell'immagine.
Per quello che riguarda l'ottica di solito si dispone di una focale fissa e quadrangolare e anche se esistono ottiche aggiuntive la regola che bisogna seguire è che occorre fotografare da vicino, senza eccedere. In genere la messa a fuoco è ottimizzata su distanze intermedie. In conseguenza alla qualità ridotta dell'ottica è meglio non lasciare grandi spazi vuoti ma piuttosto è opportuno riempire il fotogramma in particolare quando lo sfondo è costituito dal cielo o da altri background luminosi. Questa scelta è importante a meno che non si voglia risolvere il problema in postproduzione o editing.
Altro aspetto importante è mantenere un'impugnatura salda per evitare foto mosse. Con lo smarthphone può risultare difficile essendo un oggetto costruito per telefonare o per navigare su internet. Per arginare il problema durante lo scatto ci si può sorreggere sui gomiti oppure si può appoggiare la schiena contro un muro. Ogni appoggio va sfruttato, tavoli, sedie, muretti... facendo attenzione che una parte di essi inevitabilmente entrerà nell'inquadratura.
La fase di editing è praticamente incorporata a quella di scatto e questo è un fattore totalmente innovativo rispetto alle fotocamere convenzionali dove la post produzione avviene su un altro dispositivo. Questo perchè sulgi smarthphone la fotografia viene scattata per essere condivisa nell'immediato.
Le dimensioni contenute dello smartphone poi lo rendono un dispositivo adatto per la street photography. Anche se si viene scoperti a scattare foto di fatto il cellulare è meno invasivo di una reflex. Per cui sempre mantenendo un pò di discrezione si possono scattare con più disinvoltura e facilità fotografie urbane.
Bibliografia:
- Scott C., Street Photography: From Atget to Cartier-Bresson, I. B. Tauris & Company, Londra, Inghilterra, 2007
- Riva G., Fotografia smartphone. Scatta, elabora, condividi, Apogeo editore, Milano, Italia, 2013
Webliografia:
- instagramersitalia.it
- mobile photography su instagramersitalia
- THE ANNUAL MOBILE PHOTOGRAPHY AWARDS
- The leading source of new street, documentary and reportage photography taken with a mobile device
- Progresso fotografico - La fotografia è smart
Note:
Tipo di scheda:
InteractiveResource
Soggetto (categoria) da Thesaurus Pico Cultura Italia:
Arte, Arti visive, Arte digitale, Fotografia, Terzo millennio, sec. XXI
Soggetto (categoria, tags) a testo libero:
mobile photography, smart photography, condivisione, social network, selfie, street photography