Fake

Tratto da EduEDA
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Fake è il così detto deturnamento analogico, ovvero la sostituzione del contenuto di cartelloni pubblicitari fatta per esempio dal famoso gruppo artistico Billboard Liberation Front e dall’area di Adbuster. Un esempio clamoroso di fake è l’azione fatta sul logo della famosa multinazionale Nike, che è stato fatto grondare di sangue per criticare le sue politiche aziendali nel terzo mondo. Più in generale rientrano in questa categoria tutte le strategie di falsificazione di notizie (da cui fake imitazione) mirate ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle malefatte di qualche grande gruppo politico o economico. Il Billboard Liberation Front, dal 1977 è una presenza costante nel sabotaggio della pubblicità. Se uno ci fa caso siamo ogni giorno completamente sommersi dai cartelloni pubblicitari, li abbiamo accettati da tempo e ci facciamo bombardare ogni giorno dalle loro informazioni. Più di un quarto di secolo fa, un gruppo di americani ha deciso di smettere di farsi manipolare e di iniziare a sabotare i cartelloni pubblicitari che infestavano le loro città e tutto il loro Paese. Il loro obiettivo è l'entropia assoluta. Nel loro manifesto si legge "Fare pubblicità significa esistere. Il nostro fine ultimo è che ogni cittadino abbia il proprio personale ed originale cartellone pubblicitario. Fino a quel giorno continueremo a fare tutto ciò in nostro potere per incoraggiare le masse a manipolare la pubblicità e farne un progetto personale". Le loro azioni si basavano soprattutto nel modificare il lettering delle pubblicità, semplicemente geniale una pubblicità al neon della Camel in cui spegnendo alcune lettere hanno fatto risultare la frase "non sono ancora morto?", oppure con lo stesso metodo comporre la frase "LSD: l'inizio di qualcosa di meraviglioso". L'unico pericolo per queste azioni è l'effetto boomerang. Rendendo una pubblicità più divertente di quanto i copy dell'agenzia che l'ha ideata siano riusciti a fare, rischia di innescare un meccanismo perverso, di fatto fare involontariamente pubblicità al prodotto del cartellone, più di quanto il cartellone da solo sarebbe riuscito a fare. Così come il Billboard Liberation Front anche il gruppo di Adbuste tenta il boicottaggio dei grandi marchi delle multinazionali con questo sistema programmando per esempio un boicottaggio totale del ‘made in America’, pensando ad azioni pubbliche contro i guerrieri e colonnelli di punta del brand ‘America’: McDonald's, Philip Morris, Exxon Mobil, Texaco, le pricipali case automobilistiche, Tommy Hilfiger, Gap, Starbucks, Nike, Disneyland, Blockbusters e i cinema Hollywoodiani ecc. Alcuni mediattivisti stanno inoltre lanciando la campagna "spegni il televisore" contro la Fox, la Cnn, l’ABC, la CBS e MTV. Arma a doppio taglio, quindi, ma pur sempre un mezzo per opporsi e manifestare le proprie idee.