Discussione:Pettena Gianni
Pettena Gianni artista e architetto italiano è uno dei fondatori del movimento di Architettura radicale di cui fanno parte anche Archizoom, Superstudio e UFO.
Contents
- 1 Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:
- 2 Biografia:
- 3 Sito web:
- 4 Poetica:
- 5 Opere:
- 6 Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):
- 7 File multimediali:
- 8 Augmented reality:
- 9 Bibliografia:
- 10 Webliografia:
- 11 Note:
- 12 Tipo di scheda:
- 13 Soggetto (categoria) da Thesaurus Pico Cultura Italia:
- 14 Soggetto (categoria, tags) a testo libero:
- 15 Voci correlate:
Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:
Pettena Gianni
Biografia:
Nasce nel 1940 a Bolzano e frequenta gli studi a Firenze nella facoltà di Architettura dove si laurea nel 1968. Insieme ad altri studenti Paolo Deganello, Andrea Branzi, Massimo Morozzi, Adolfo Natalini dà origine a quel clima che favorisce la nascita del movimento Architettura radicale, basato sulla sperimentazione nel campo dell'architettura e del design.
Si definisce studente atipico in quanto mantiene sempre una sua posizione personale e autonoma con la convinzione del bisogno di operare in settori paralleli per ripensare il concetto di disciplina architettonica. Questo lo porta a coltivare rapporti più con il mondo della arti visive e a frequentare con minore partecipazione al dibattito interno dell'università.
Prima ancora di conseguire la laurea inizia l'attività sperimentale di "design alternativo" realizza quindi nel 1967 una serie di mobili realizzati "nella scala del luogo e non dell'uomo" di cui fa parte "Divano Rumble". Inoltre progetta delle installazioni che dialogano con il contesto urbano e che rappresentano la vivacità del quotidiano in contrapposizione alla staticità con i luoghi simbolo della rappresentanza del potere. Tra queste si possono trovare le parole-oggetto in cartone e abbandonate all'usura del tempo "Carabinieri", "Milite Ignoto", "Grazia & Giustizia" del 1968 e l'anno successivo realizza "Laundry" una serie di panni stesi che attraversano piazza Duomo sempre a Firenze. Sempre nel 1968 allestisce una mostra di pittura " Dialogo Pettena-Arnolfo" e la considera una lezione di architettura in quanto lo stravolgimento dell'edificio rinascimentale comporta una volta rimosso una percezione della struttura e degli spazi più consapevole.
Nel 1971 viene invitato al Minneapolis College of Art and Design in qualità di artist-in-residence e successivamente nel 1972 alla University of Utah di Salt Lake City dando inizio alla carriera didattica e critica che lo porta a tenere conferenze e seminari in giro per il mondo. Questo gli permette di dare vita a incontri molte volte "interdisciplinari" come la lecture all'Architectural Association di Londra nel 1974 accompagnata musicalmente da Brian Eno, ribadendo il rapporto con la musica sperimentale che già in passato si era manifestato in collaborazioni con Giuseppe Chiari, Gelmetti Vittorio, con musicisti del Mev (Musica Elettronica Viva) e con Davide Mosconi.
Nel 1972 scrive il saggio "L'Anarchitetto" in forma non convenzionale attraverso un racconto, poesia visiva e diario fotografico assumendo così l'aspetto di una vera e propria opera di architettura perchè "parla di architettura come nessun oggetto può parlarne."
Rientrato in Italia si dedica sempre alla didattica cercando di far conoscere un tipo di esperienza che stimola un diverso approccio ambientale e affianca l'attività di critico mantenendo così vivo il dibattito culturale dopo che le caratteristiche aggressive del movimento "radicale" a mano mano si affievoliscono. Diventa nel 1973 uno dei fondatori della scuola Global Tools uno dei laboratori strategici per il movimento dell'Architettura Radicale dove la sua figura costantemente ribadisce l'importanza dell'idividualità e del rifiuto di "ogni compromesso nei confronti della progettazione tradizionale".
Lo scrivere diventa essenziale per mantenere vivo il dibattito culturale e per ampliarlo ad esperienze contemporanee diverse. I suoi interventi si possono trovare su Domus, su Casabella, Su In e Inpiù e su Modo. Nel 1983 realizza l'ultima versione dell'antologia critica "La città invisibile" sulle sperimentazioni avviate dall'Architettura Radicale, nella quale fornisce un'analisi utile a quelle generazioni che tuttora subiscono le influenze del movimento pur non avendolo vissuto.
Nel 1974 realizza "Marea" opera nata sull'osservazione dei fenomeni naturali e dalla trasformazione di elementi naturali vengono creati "Complementi di architettura" esposti alla Biennale di Venezia del 1978. Questo interesse e l'attenzione per la natura e il contesto ambientale lo porta a progettare "La mia casa all'Elba" nel 1978, un edificio in cu si usa quanto offerto dalla natura intaccandola quindi il meno possibile e trattandola con rispetto e "leggerezza". Questo approccio lo si può trovare anche quando cambia si cambia contesto. Per il Nuovo Municipio di Canazei (1990-97) non demolisce quello storico del 1929 come l'amministrazione locale intendeva fare ma lo esalta ristrutturandolo e affiancandogli un nuovo edificio quasi simmetrico che rispecchia una visione contemporanea dimostrando come passato e presente possano coesistere dialogando fra loro.
La sua ricerca di studio del paesaggio passa necessariamente quindi dalla valorizzazione delle componenti ambientali. Nel 1996 agli Uffizi organizza la mostra di F.L.Olmsted, il progettista del Central Park di New York e il precursore di tutte le concezioni moderne di "parco urbano". Sempre lo stesso anno ripropone alla Biennale di Venezia Architettura le tematiche del movimento radicale nella mostra e nella pubblicazione "Radicals" dove la radicalità si estende all'architettura, alle installazioni, al design e all'ambiente.
Numerose mostre si susseguono dedicate all'architettura radicale tra il 2000 e il 2003, tra cui quelle al Palazzo delle Papesse di Siena promossa dal Frac Centre di Orléans, al Museum fur Angewandte Kunst di Colonia, al Institut d'art Contemporaine di Villeurbane, alla Kunstler haus di Vienna, al MUVIM di Valencia, al Centro Andaluz de Arte Contemporaneo di Siviglia, al Mamco di Ginevra. Nel 2002 gli viene dedicata una grande antologica "Gianni Pettena. Le métier de l'architect" ed è il primo architetto ad ottenerne una. Questo riconoscimento porta le sue opere ad essere sempre più ricercate e ad entrare in musei e in collezioni private.
Con l'esposizione "Radical Design" del 2004 il concetto di radicalità si esprime nel design e ne viene tracciato un percorso storico.
Nel 2007 e nel 2008 la Galleria Neoncampobase di Bologna espone in due occasioni i progetti di Pettena. Stessa cosa succede in rassegne internazionali come Manifesta del 2008 e The Death of the Audience" del 2009. Interrompe prematuramente l'insegnamento presso l'Università di Firenze per tenere i corsi di progettazione Architettonica presso la California State University dedicandosi a un minor numero di studenti preparati e motivati.
Sito web:
Poetica:
"Gli artisti costruiscono e gli architetti disegnano" questo concetto è la base del pensiero di Pettena. Gli artisti prendono quindi il posto degli architetti proponendo linguaggi visuali che determinano una trasformazione dello spazio fisico. Questo comporta una revisione delle origini teoriche e pratiche nel campo dell'architettura che sconfina e apre la strada più a un linguaggio dell'arte concettuale che semplicemente a un cambiamento della metodologia progettuale.
Opere:
Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):
File multimediali:
Video:
Audio:
Altro:
Augmented reality:
Latitudine:
Longitudine:
Link verso portali di augmented reality
Bibliografia:
Webliografia:
Note:
Tipo di scheda:
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