Concerning Hackers Who Break into Computer Systems

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Versione del 9 Mag 2009 alle 00:32 di Bb (Discussione | contributi)

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Autore:

Dorothy E. Denning

Tratto da:

Concerning Hackers Who Break into Computer Systems


Titolo Originale:

Concerning Hackers Who Break into Computer Systems

Anno:

1990

Traduzione di:

Bruno Bassi


Per quanto riguarda gli haker che violano i sistemi informatici

Digital Equipment Corp., Systems Research Center 130 Lytton Ave., Palo Alto, CA 94301 415-853-2252, denning@src.dec.com

Sommario

Un gruppo diffuso di persone spesso chiamato “hacker” è stato caratterizzato come immorale, irresponsabile, e considerato come grave pericolo per la società riguardo ad azioni di forzatura dei sistemi informatici.

Questo documento tenta di costruire un quadro degli hacker, le loro preoccupazioni e la dissertazione in cui ha luogo l'hacking.

I miei primi risultati suggeriscono che gli “hacker” sono studenti e ricercatori che vogliono aiutare anziché causare danneggiamenti, e che solitamente possiedono comportamenti con standard molto elevati.

Le mie scoperte indicano anche che i discorsi attornianti l'hacking convengono per lo meno alle zone grigie tra i più ampi conflitti che noi stiamo osservando ad ogni livello sociale e delle imprese in una era delle informazioni dove molti non sono eruditi in materia d'informatica.

Questi diverbi vertono tra l'opinione che le informazioni non possono avere proprietario e l'idea che invece possono essere soggetti di proprietà nonché tra il rafforzamento del primo e quarto emendamento della legge (costituzione USA). I “riprogramma tori” hanno sollevato questioni serie riguardo a certi valori e talune pratiche in una (nuova) società dell'informazione.

Sulla base dei miei risultati, Io raccomando di lavorare a stretto contatto con i “fanatici d'informatica” e suggerisco una serie di azioni che possono essere adottate.

1. Introduzione

Il mondo è attraversato da molteplici reti che sono utilizzate per fornire i servizi essenziali e di prima necessità - energia elettrica, acqua, combustibile, cibo, merci, per fare qualche nome.

Queste reti sono tutte accessibili al pubblico, e quindi vulnerabili agli attacchi, ma virtualmente di attacchi o guasti in realtà non ne accadono.

Il mondo dei computer in rete sembra essere un'anomalia nel firmamento delle reti.

Storie di attacchi, irruzioni, rotture, furto di informazioni, modifica dei file, e simili compaiono spesso sui giornali.

Un cospicuo gruppo chiamato "hacker" è spesso disprezzato e incolpato per tali azioni.

Perché le reti di computer sono vulnerabili contrariamente ad altre reti pubbliche?

La differenza è il risultato delle sofferenze crescenti in un nuovo settore?

O è il riflesso di tensioni più profonde, emergenti nella nostra società dell'informazione?

Non ci sono risposte facili o immediate a queste domande.

Tuttavia è importante per il nostro futuro che, dentro un mondo di reti e informatico - dipendente, ci cimentiamo con loro.

Io sono interessato profondamente ad esse. Questo documento è la mia relazione su cosa ho scoperto nelle prime fasi di quel che fa sperare di essere uno studio di lunga durata.

Io, in queste fasi iniziali, ho concentrato la mia attenzione proprio sugli hacker.

Chi sono? Cosa dicono? Cosa li motiva? Quali sono i loro valori?

Che hanno da dichiarare riguardo alle politiche pubbliche in materia di informazione e di computer?

Che cosa hanno da dire sulla sicurezza del computer?

Da un tale profilo mi aspetto di essere in grado di comporre un quadro dei ragionamenti dentro al quale si svolge l'hacking.

Con ragionamenti Io intendo lo scenario invisibile di presupposti che trascendono gli individui e governano i nostri modi di pensare, parlare, ed agire.

I miei primi risultati mi portano a concludere che questo discorso appartiene per lo meno alle zone grigie fra i più grandi conflitti che stiamo vivendo a tutti i livelli nella società e nelle imprese, il conflitto fra l'idea che le informazioni non possono essere oggetto di proprietà e l'idea contraria e ancora il conflitto fra l’applicazione del primo e il quarto emendamento della giustizia (costituzione USA).

Ma, piuttosto della filosofia. La storia!


NOTE: