Gallingani Alberto

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Nato a Firenze nel 1938, dove vive e lavora. Ha fato studi tecnico-industriali ed artistici. Dopo un primo momento di esperienze pittoriche formative a carattere realista, viene a contatto (1961) con gli artisti dell’area dell’astrazione fiorentina e con essi matura e realizza la sua esperienza nell’ambito della Pittura di Nuova Realtà. Nello stesso momento frequenta la Galleria Numero di Fiamma Vigo, nella quale, nel 1964, tiene la sua prima personale. Nel 1965 vince una borsa di studio per giovani artisti bandita dal Comune di Firenze. E’ il 1971 quando fonda con Avanzini, Pecchioli, Bini, Benelli, Daniele, Filannino e Papasogli, lo “Studio d’Arte il Moro”. Intanto la sua esperienza artistica si evolve. I concetti di Nuova Realtà si chiariscono, la pittura scompare, nasce il ciclo della Geometria Utopica (1973) che mette in risalto i valori ideologici nei rapporti umani. I suoi interessi si dilatano. Usa la fotografia. Dal 1981 la sua attività esce dai confini nazionali trovando in Europa il terreno fertile per la sua espansione.

“[…] E’ vero che Gallingani ci fa assistere alla scomparsa dell’oggetto, non in base, però, ai postulati dei Conceptualists per i quali l’oggetto non è artisticamente interessante in quanto può solo suscitare un’aisthesis (una sensazione estetica), sebbene in base ai postulati di quella sensibilità, di cui parlava Malevich, per l’assenza dell’oggetto, o al programma di Rodchenko che, nella precettistica del suo Antioggetivismo, rifiutava ogni intervento artistico lavorando intorno alle sue opere solo con righe, quadre e compassi. I grafici di Gallingani, si potrebbe dire, sono oggetti logici e la logica e la matematica hanno, secondo Kosuth, in comune con l’arte di essere una tautologia, una descrizione analitica di un “a priori” e dunque vuota di elementi empirici e priva di contenuti fattuali. […]”

Un’ipotesi morfologica (Miccini)


Composizione 1972


Nuova realtà - installazione