Levi Montalcini Paola
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Biografia: Paola Levi Montalcini nasce il 22 Aprile del 1909 a Torino. Spesso ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè ricordata solo per essere la sorella della scienziata, ma la sua presenza nel Novecento ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè altrettanto importante. LÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂartista attraversa il secolo con uno spirito continuo di ricerca espressiva che la spinge verso sperimentazioni nel campo dellÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂarte visiva sempre in bilico tra il razionalismo e lÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂirrazionalismo, tra una sensibilitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàumbratile e un simbolismo intellettuale. Era fantasiosa e visionaria, e, nello stesso tempo, estremamente coerente. Si forma in una Torino meravigliosa, ricca di giovani e di committenti, come il grande collezionista Marino, e degli architetti del razionalismo nascente, come Giuseppe Pagano. Ma Torino ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè anche una cittÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàche paga il prezzo della sua indipendenza con la freddezza e il distacco. La sua storia creativa e formale comincia nello studio del maestro Casorati, pittore delle forme essenziali e non naturalistiche, di una neo-soggettivitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàle cui linee guida vengono elaborate in un ÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂmanifesto dellÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂarte astrattaÃÂÃÂÃÂïÃÂÃÂÃÂÿÃÂÃÂÃÂý? che prende forma proprio dalla lezione del maestro. In quel contesto, Paola Levi Montalcini dipinge in modo diverso. La figura ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè presente ma ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè incompiuta, mossa, dinamica, informe. Ottiene imporanti riconoscimenti da parte di artisti e intellettuali. In una lettera del 1974 Argan scrive che il suo percorso ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂëveramente al limite ÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàposto che un limite ci sia ÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàtra lÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂarte e la matematicaÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂæ, il pensiero ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè uno, lÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂarte ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè la forma del pensiero e il pensiero ha sempre una formaÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂû. De Chirico, nel 1939, scrive una monografia sulla pittrice, in cui riassume la sua esperienza presso lo studio del maestro tradito ma mai dimenticato del tutto. In questo modo si chiude la prima fase della sua attivitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà. Durante la guerra sceglie il silenzio. Il suo lavoro riprende con un cambiamento significativo che si realizza in un avvicinamento allÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂastrattismo. Si nota un indurimento del tratto e una frammentazione del segno che si puÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò racchiudere nella definizione di "neopicassismo". Nel 1948 Gillo Dorfles, Monari, Soldati e lÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂarchitetto torinese MonnÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè, fondarono il MAC (Movimento per lÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂArte Concreta). Accanto al gruppo milanese si formÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò un gruppo torinese sotto Albino Galvano. Presto, al movimento si unisce anche Paola Levi Montalcini, accostandosi alle sperimentazioni europee dÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂavanguardia. Gillo Dorfles le dedica una seconda monografia (Paola Levi Montalcini, ed. Feltrinelli, 1962), in cui sottolinea lÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂapprodo dellÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂartista ad un astrattismo apparente, non piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù assunto come dato aprioristico. Fa parte di questo periodo la frequentazione dellÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàAtelier 17 di S. W. Hayter di Parigi, dove si sperimentano, nel solco dellÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂereditÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàsurrealista, nuove soluzioni tecniche e si rinnovano i mezzi espressivi attraverso un cambiamento dei materiali utilizzati, per indagare le misteriose connessioni segno-significato, in una ricerca che procede verso la progressiva dissoluzione dellÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂelemento significante e verso lÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂastrazione del senso. Dopo la morte della madre si trasferisce a Roma. Qui inaugura la fase delle sperimentazioni fotografiche nel tentativo di superare il soggettivismo del segno. Importantissimo ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè il contributo dei fratelli Piero e Angelo Lentile. I primi Collage di questo periodo sono costruiti montando le fotografie sulla tela. Il passaggio successivo ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè lÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂaggiunta del colore e lÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂutilizzo di pannelli serigrafati con lÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂapplicazione di reti plasmate col fuoco. Queste plasmature venivano proiettate su parete per fotografarne alcuni particolari. Il limite di questa tecnica consiste nellÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂimpossibilitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdi espandere la proiezione piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù di una certa dimensione. LÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂutilizzo delle reti ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè finalizzato alla creazione di strutture ambigue, a metÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàtra lÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂorganico e lÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂartificiale. Nel 1967 comincia la produzione delle opere cinetico luminose in perspex e delle incisioni in rame su lastre segnate dallÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂacido. Le ultime opere dellÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂartista sono strutture realizzate con manubri in alluminio. Il suo lavoro si basa su dati acquisiti nella cultura e nellÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂutilizzo di materiali culturalizzati come il ferro, il rame, lÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂalluminio, di cui delega la lavorazione ad artigiani, seguendo il lavoro durante tutte le sue fasi. La scoperta del computer la porta alla pubblicazione del libro dÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂarte Le discordanze, in cui utilizza la computer grafica in modo sperimentale. Parte delle sue opere sono oggi esposte alla Galleria Nazionale di Arte Moderna. Rai Educational le ha dedicato una puntata della serie di documentari Vuoti di memoria. Donne e uomini da non dimenticare, in cui si ripercorrono le fasi piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù significative della vita e dellÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂopera di Paola Levi Montalcini, da cui ne emerge la sensibilitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàschiva, la genialitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàla forza di carattere fuori dal comune e la sua personalitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàappena attenuata da un velo dÃÂÃÂÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂinquietudine. Muore il 29 settembre del 2000. Sua sorella dice di lei: ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂëPaola era un universo. Ma un universo inquieto, perchÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂé lei era inquietaÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂû.
Poetica: Inserire il pensiero, le metodologie di lavoro, i riferimenti critici del personaggio o Gruppo
Opere: Inserire la produzione delle opere, facendo riferimenti maggiori a quelle piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù significative
Bibliografia:
Gillo Dorfles, Rita Levi Montalcini, F.lli Pozzo, Torino, 1962
Maurizio Fagiolo Dell'Arco, "Luoghi, persone tempi della ricerca artistica", in Ida Gianelli, cit., pp. 128-147
Roberto Gabetti e Aimaro Isola con Benedetto Camerana, "Echi fuori d'Italia: architetture a Torino, 1950/1970", in Ida Gianelli, cit., pp. 128-147
Ida Gianelli (cura) Un'avventura internazionale - Torino e le arti 1950-1970, cat., Rivoli, Charta, Milano-Firenze, 1993
Rita Levi Montalcini, Cantico di una vita, Raffaello Cortina, Milano, 2000
Rita Levi Montalcini, Un universo inquieto, Baldini Castoldi Dalai, 2001
Paola Levi Montalcini, Questo Novecento, inedito
Paola Levi Montalcini, "La continuitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ della spirale", in Marcolino Gandini, cat. Firenze-Roma, 1981
Francesco Poli, "Arte a Torino 1946-1947: qualche considerazione sul vecchio e il nuovo" [sic], in Mirella Bandini, Giuseppe Mantovani e Francesco Poli (cura), Arte a Torino 1946/1953, cat., Torino, Regione Piemonte, Torino, 1983, pp. 9-23
Francesco Poli, "Gli anni dell'informale a Torino", in Renato Barilli e Franco Somi (cura) L'informale in Italia, cat., Bologna, Mazzotta, Milano, 1983, pp. 58-65
Raymond Queneau, Segni, cifre e lettere e altri saggi, (trad. dal francese e introduzione di Italo Calvino), Einaudi, Torino, 1981
Pier Carla Richetta, "Presenza e adesione: il 'Movimento Arte Concreta' a Torino", in Francesco Poli (cura) Arte a Torino 1946/1953, cit., pp. 74-77
Webliografia:
http://www.fototensioni.net/plm.html
http://www.luxflux.net/artists/levi/biog.htm
http://www.caffeeuropa.it/immagini/124immagini-MostraMontalcini.html
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