Myers Julie: differenze tra le versioni
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Revisione 19:45, 8 Feb 2006
Biografia:
vive e lavora a Londra
Opere:
- 1996:
-Pepping Tom, http://www.obsolete.com/peepingtom/index.html
Peeping Tom è stato installato nello stesso anno presso la First Site Gallery: l’ospite fisico o virtuale della galleria è invitato a sbirciare uno spazio privato.
- 1997:
-Nosey Parker http://www.backspace.org/noseyparker>
- 1998:
-ArtSway: In occasione dell’inaugurazione di una galleria d’arte contemporanea, l’artista ha filmato gli abitanti di New Forest che hanno raccontato aspetti della vita nella loro comunità rurale. Il sito è la dimostrazione di come si possa rappresentare on line il paese attraverso mappe, immagini e testimonianze.
- 1999:
-Souththames College: E’ il tentativo di conciliare le esigenze degli studenti e del personale del college con le istanze progettuali degli architetti incaricati di progettare il nuovo cortile della scuola. L’artista ha proposto il nuovo spazio attraverso una costruzione virtuale in tre dimensioni, come strumento di dibattito e proposta tra gli studenti e il gruppo di progetto. Il progetto è stato elaborato attraverso un questionario somministrato agli utenti del college al fine di avere indicazioni che portassero a soluzioni condivise. Il progetto non è stato completato per mancanza di fondi.
-Hearsay: E’ la storia di ICA (Institute of Contemporary Art-London) attraverso i contributi di diverse persone che hanno vissuto questo edificio istituzionale in modo differente, ricordando le più svariate sensazioni, emozioni ed esperienze. Hearsay è la storia informale di questo luogo e delle diverse persone che lo hanno frequentato. Julie Myers le ha raccolte attraverso un sito web,(gli utenti rispondono ad un form) ricomponendole in una mappa, sia on-line che attraverso audioguide che accompagnano il pubblico nella visita di un luogo ora trasformato, prodotto dall’esperienza di molte persone che lo hanno reso vitale fruendone lo spazio.
- 2001:
-A13
-Julie’s weekend: E’ un film in sette sezioni girato in sette diverse parti del mondo da altrettanti differenti registi. Essi hanno aderito al progetto pubblicato sul web nel marzo 2000. L’artista ha disposto precise indicazioni sulle modalità di ripresa delle scene, su cosa dovesse essere rivelato al pubblico o solo intuito. Ogni regista ha avuto a disposizione un budget di 200 sterline. Le scene dovevano essere concatenate da richiami visivi: ciò che conclude visivamente una scena (ad esempio un oggetto), deve aprire la successiva. Molta importanza viene attribuita al suono e specialmente ai rumori ambientali.
- 2002:
-Brodway Plaza
-Love and Adventure: Analogamente a Julie’s weekend questo è un film girato in sei paesi differenti da sei diversi registi che hanno aderito al prgetto scegliendo una scena tra quelle proposte dall’artista e pubblicate in un sito web nel settembre 2002. Le diverse scene, una volta girate, vengono inviate a Londra per il montaggio curato dall’artista stessa.
-Butcher
-Baker
-Candlestick-maker
Esposizioni:
- 1998:
-Arts électroniques
-1°Biennale di Montreal
-European Media Arts Festival
- 1997:
-Video positive 97, Cornerhouse, Manchester
-Marking Presence: ArtSway, Sway, The New Forest Lux Centre
-Hoxton Squame, Londra, Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea di Montreal
-Backspace Gallery Londra
- 1996:
-Love@Firstsite, FirstSite Gallery Colchester
-The Rotterdam Film Festival
-Pandemonium Festival
- Institute of Contemporary Art, Londra
-National Film Theatre, Londra.
Installazioni:
- 1998:
Public Arts Commissions Agency: Wandsworth College Courtyard Project
- 1997:
British Airways: Heathrow Project: Terminal 1, in collaborazione con Heston School
- 1995:
National Portrait Gallery, Londra
Sito web:
Poetica:
Dell’artista conosciamo la casa, gli oggetti d’uso quotidiano e possiamo interagire (o giocare a farlo) con la sua vita ma non ne recuperiamo la biografia e l’aspetto fisico reale. Possiamo vivere con lei esperienze in diverse parti del mondo (Julie Weekend-Love and Adventure) immaginando questa fantomatica Julie come un nostro alter ego, una sorta di specchio virtuale. E’ proprio quest’interazione, da un lato all’altro del computer-interfaccia-specchio il leit motiv del lavoro di Julie Myers. L’artista riesce a far vivere luoghi (la New Forest come Ica Centre) attraverso punti di vista diversi, come diverse riprese soggettive, che mutano ed umanizzano i siti trasformandoli da spazio in esperienza ed emozione del pubblico. Tenta attraverso le nuove tecnologie un rapporto diverso tra committente-utente-progettista/artista, nell’elaborazione di un progetto architettonico (Souththames College) facendo tesoro dei suggerimenti che ancora una volta i diversi punti di vista di tutti gli interpreti della vicenda possono fornire. Viene a crollare la centralità della visione, di rinascimentale memoria, per affermarsi una prospettiva multipla che l’artista ha cura di raccogliere e di mostrare.
Webliografia:
http://www.ciac.ca/magazine/archives/no_4/mageletronique2.html
http://www.ukfilmcouncil.org.uk/
http://www.isoc.org/oti/printversions/0198prrajah.html
http://www.nettime.org/Lists-Archives/nettime-l-9703/msg00160.html
http://web.ukonline.co.uk/n.paradoxa/links.htm
http://www.britannica.com/eb/article-9075770
http://www.ecn.org/wikiartpedia/index.php/Net_art
http://www.elpais.es/especiales/2001/arte/buzon2.htm