Athey Ron: differenze tra le versioni
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− | + | Ron Athey è nato a Groton, nel Connecticut nel 1961 e vive a Los Angeles dal 1963. Nel 1981 ha incominciato la sua carriera di performer-musicista nelle gallerie metropolitane assieme a Rozz Williams col quale ha fondato un gruppo . Nel 1992 ha incominciato quella che poi diventera la trilogia di , e e nel giornalismo e sta scrivendo un . Dopo alcuni documentari di breve durata, ha realizzato nel 1998 un film con la regista Catherine Saalfield intitolato “Hallelujah! Ron Athey: e concluso nel 1997 in Croazia. Attualmente l'? una performance con la soprano Juliana Snapper e il sound designer Scan Griffin | |
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La performance riguarda il ruolo che il feticismo gioca nella vita di ciascuno. Dall'adesione al movimento dei Modern Primitives, Athey trae spunto per gli sfregiamenti tramite marchi a fuoco e tagli, le operazioni di piercing e le danze tribali, ma fanno anche parte le fissazioni del mondo Gay per l'istituzione negata del matrimonio: da qui la scena finale del matrimonio lesbico a tre, in vestiti bianchi. | La performance riguarda il ruolo che il feticismo gioca nella vita di ciascuno. Dall'adesione al movimento dei Modern Primitives, Athey trae spunto per gli sfregiamenti tramite marchi a fuoco e tagli, le operazioni di piercing e le danze tribali, ma fanno anche parte le fissazioni del mondo Gay per l'istituzione negata del matrimonio: da qui la scena finale del matrimonio lesbico a tre, in vestiti bianchi. | ||
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+ | Ron Athey ha vissuto un'infanzia in una famiglia che professava un forte legame con la religione pentecostale e si è così formato in una tensione religiosa piena di fanatismo, di profezie apocalittiche e di rituali estatici. Performer, scrittore e critico, Ron Athey pensa che nulla è troppo estremo per la ricerca della verità e protagonista assoluto dei suoi lavori è il corpo, corpo-oggetto espropriato, martoriato, offeso, luogo di malattia e di morte , ma contemporaneamente strumento di riappropriazione di un'identità scelta e non più subita. Si dichiara omosessuale e sieropositivo, e con il suo gruppo realizza spettacoli apocalittici e scioccanti, in cui automutilazioni, tagli, incisioni e perdite di sangue, tracciano i contorni di una alterità dinamica del corpo e della fisicità. Per l'artista la realtà non si percepisce, ma si crea:è realtà quella che l'uomo ricrea continuamente per mezzo di passioni e determinazioni, incidenti e accadimenti, la realtà è ciò che si riesce a costruire schegge insensate e frammenti incoerenti, giorni ed eventi che ci circondano e che a volte ci appaiono come pezzi dimenticati, pezzi di scarto di una realtà che non ci appartiene , di un mondo completamente diverso che forse aveva un senso, ma che ora appare unicamente nella sua illogicità. | ||
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- http://www.obsolete.com/athey/ | - http://www.obsolete.com/athey/ | ||
- http://www.brightlightsfilm.com/24/athey.html | - http://www.brightlightsfilm.com/24/athey.html | ||
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Revisione 15:41, 13 Apr 2005
Athey Ron
Biografia
Opere
La performance riguarda il ruolo che il feticismo gioca nella vita di ciascuno. Dall'adesione al movimento dei Modern Primitives, Athey trae spunto per gli sfregiamenti tramite marchi a fuoco e tagli, le operazioni di piercing e le danze tribali, ma fanno anche parte le fissazioni del mondo Gay per l'istituzione negata del matrimonio: da qui la scena finale del matrimonio lesbico a tre, in vestiti bianchi.
Musei
Bibliografia
- Simeon Hutner, (1993), Documentario: St. Mulekicker: Portrait of Ron Athey
- Simeon Hutner, (1997), Documentario: Martyrs & Saints
- Jochen Hich, (1998), Documentario: Sex/Life in L.A.
- Catherine Saalfield, (1998), Documentario: Hallelujah! Ron Athey: A Story Of Deliverance
- Virus N°10 Gennaio 1997 Intervista di Jurij V. Krpan - http://www.undo.net/cgi-bin/openframe.pl?x=/cgi-bin/undo/magazines/magazines.pl%3Fid%3D933692054%26riv%3Dvirus%26home%3D
Sito web
Poetica
Ron Athey ha vissuto un'infanzia in una famiglia che professava un forte legame con la religione pentecostale e si è così formato in una tensione religiosa piena di fanatismo, di profezie apocalittiche e di rituali estatici. Performer, scrittore e critico, Ron Athey pensa che nulla è troppo estremo per la ricerca della verità e protagonista assoluto dei suoi lavori è il corpo, corpo-oggetto espropriato, martoriato, offeso, luogo di malattia e di morte , ma contemporaneamente strumento di riappropriazione di un'identità scelta e non più subita. Si dichiara omosessuale e sieropositivo, e con il suo gruppo realizza spettacoli apocalittici e scioccanti, in cui automutilazioni, tagli, incisioni e perdite di sangue, tracciano i contorni di una alterità dinamica del corpo e della fisicità. Per l'artista la realtà non si percepisce, ma si crea:è realtà quella che l'uomo ricrea continuamente per mezzo di passioni e determinazioni, incidenti e accadimenti, la realtà è ciò che si riesce a costruire schegge insensate e frammenti incoerenti, giorni ed eventi che ci circondano e che a volte ci appaiono come pezzi dimenticati, pezzi di scarto di una realtà che non ci appartiene , di un mondo completamente diverso che forse aveva un senso, ma che ora appare unicamente nella sua illogicità.