Ascott Roy: differenze tra le versioni
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+ | Roy Ascott è il fondatore e direttore del programma di ricerca CAiiA-STAR. Alla Biennale di Venezia sono stati presentati i suoi progetti che comprendono:, Electra Paris, [[Ars Electronica]] Linz, V2 Holland, Triennale di Milano, Biennale do Mercosul, Brazil, e gr2000az a Graz. È stato Preside del San Francisco Art Institute, California, e Professore di Teoria delle Comunicazioni alla Hochschule fuer angewandte Kunst di Wien. | ||
È redattore di Leonardo, Convergence, e Digital Creativity, ed è consulente di centri per i nuovi media in Giappone, Corea, Brasile, Nord America e Europa. | È redattore di Leonardo, Convergence, e Digital Creativity, ed è consulente di centri per i nuovi media in Giappone, Corea, Brasile, Nord America e Europa. | ||
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− | + | di parole che si riferisce al saggio del semiotico e .Questo progetto permise ad Ascott e ai suoi collaboratori di sperimentare in undici località negli Stati Uniti, Canada, Europa e Australia, quello che di una fiaba e partecipava alla creazione collettiva, contribuendo ai testi e ASCII-Based immagini per l’aprirsi interattivo, o distribuendo la paternità, della storia emergente. Il racconto fantastico globale è avvenuto fra l’11 Dicembre e il 23 Dicembre 1983 e I ruoli erano: Alma (Quebec) - BESTIA; Amsterdam - FURFANTE; Bristol - TRICKSTER; Honolulu - UOMO ANZIANO SAGGIO; Parigi - MAGO; Pittsburg - PRINCIPE; San Francisco - SCIOCCO; Sydney - STREGA; Toronto - GODMOTHER FAIRY; Vancouver - PRINCIPESSA; Vienna - APPRENDISTA del SAGGIO. ARTEX era il mezzo per cui LA PLISSURE ed IPSA hanno fornito tempo gratuito sulla rete per le 3 settimane del progetto. | |
− | + | *Video Roget (1962): una matrice concettuale con una struttura a grata che da la possibilità allo spettatore attivo di cambiare e ricombinare le forme astratte rappresentate. | |
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+ | *Aspects of Gaia (1989): I partecipanti sparsi per tutto il mondo, interagiscono e collaborarono alla creazione e trasformazione di testi e immagini riguardante la terra secondo prospettive spirituali, scientifiche, culturali e mitologiche. | ||
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+ | Secondo Ascott il collegamento in rete è la metafora della cultura della fine del ventesimo secolo in quanto permette interattività, decentramento, stratificazione di idee di molteplici fonti. Nella sua portata globale, nella sua complessità di elaborazione di idee, nella sua flessibilità di produzione (immagini/musica/testo e l'articolazione di sistemi, strutture e ambienti cibernetici remoti), nella sua capacità di prevedere una gran varietà di modi di emissione, tutti trattati con tecniche digitali in uno spazio dati universale, è particolarmente adatto ad assumersi la grande sfida dell'arte di fine secolo, che si può vedere come il grande progetto del nostro tempo: rendere visibile l'invisibile, cioè portare ai nostri sensi, rendere disponibile alla nostra mente, nei limiti umani di spazio e di tempo, ciò che altrimenti rimarrebbe fuori dalla nostra portata e dalla nostra percezione. | ||
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+ | Ascott si rifà a teorie e culture differenti cercando di trarre delle considerazioni nuove e più articolate. Prende libero spunto ad esempio dagli scritti di cibernetica, da Duchamp, dai Ching e da molte altre correnti. Sperimenta in prima persona dispositivi telematici che consentano la realizzazione di testi per opera di autori dislocati lungo i nodi della rete e crede molto nel confronto diretto e nell’interscambio tra i vari artisti. Ascott non si identifica con l’artista tradizionale, diventa egli stesso spettatore, cerca di ricavare informazioni, idee e eventi con il diretto coinvolgimento di più persone, da luoghi e ruoli diversi. | ||
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http://www.cooper.edu/art/techno/essays/ascott.html | http://www.cooper.edu/art/techno/essays/ascott.html | ||
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Revisione 15:33, 13 Apr 2005
Ascott Roy direttore e fondatore del programma di ricerca CAiiA-STAR afferma che il collegamento in rete è la metafora della cultura della fine del ventesimo secolo in quanto permette l' interattività, il decentramento e la stratificazione di molteplici idee e fonti.
Biografia
Roy Ascott è il fondatore e direttore del programma di ricerca CAiiA-STAR. Alla Biennale di Venezia sono stati presentati i suoi progetti che comprendono:, Electra Paris, Ars Electronica Linz, V2 Holland, Triennale di Milano, Biennale do Mercosul, Brazil, e gr2000az a Graz. È stato Preside del San Francisco Art Institute, California, e Professore di Teoria delle Comunicazioni alla Hochschule fuer angewandte Kunst di Wien. È redattore di Leonardo, Convergence, e Digital Creativity, ed è consulente di centri per i nuovi media in Giappone, Corea, Brasile, Nord America e Europa.
Opere
- Video Roget (1962): una matrice concettuale con una struttura a grata che da la possibilità allo spettatore attivo di cambiare e ricombinare le forme astratte rappresentate.
- Aspects of Gaia (1989): I partecipanti sparsi per tutto il mondo, interagiscono e collaborarono alla creazione e trasformazione di testi e immagini riguardante la terra secondo prospettive spirituali, scientifiche, culturali e mitologiche.
- Change Painting (1960).
- Transactional Set (1971).
Musei
Bibliografia
Ascott ha scritto più di 100 testi ed è stato frequentemente tradotto: Art & Telematics: Toward the Construction of New Aesthetics. Tokyo: NTT, 1998; Reframing Consciousness, 1999; Il momento telematico, (tr. It. in Costa, 1999); Art Technology Consciousness, 2000, ( Intellect Books, UK). Una raccolta dei suoi scritti, curata da Edward A. Shanken, sarà pubblicata dalla University of California Press alla fine di quest'anno.
Tra i suoi articoli ricordiamo anche:
Sito web
Poetica
Secondo Ascott il collegamento in rete è la metafora della cultura della fine del ventesimo secolo in quanto permette interattività, decentramento, stratificazione di idee di molteplici fonti. Nella sua portata globale, nella sua complessità di elaborazione di idee, nella sua flessibilità di produzione (immagini/musica/testo e l'articolazione di sistemi, strutture e ambienti cibernetici remoti), nella sua capacità di prevedere una gran varietà di modi di emissione, tutti trattati con tecniche digitali in uno spazio dati universale, è particolarmente adatto ad assumersi la grande sfida dell'arte di fine secolo, che si può vedere come il grande progetto del nostro tempo: rendere visibile l'invisibile, cioè portare ai nostri sensi, rendere disponibile alla nostra mente, nei limiti umani di spazio e di tempo, ciò che altrimenti rimarrebbe fuori dalla nostra portata e dalla nostra percezione.
Ascott si rifà a teorie e culture differenti cercando di trarre delle considerazioni nuove e più articolate. Prende libero spunto ad esempio dagli scritti di cibernetica, da Duchamp, dai Ching e da molte altre correnti. Sperimenta in prima persona dispositivi telematici che consentano la realizzazione di testi per opera di autori dislocati lungo i nodi della rete e crede molto nel confronto diretto e nell’interscambio tra i vari artisti. Ascott non si identifica con l’artista tradizionale, diventa egli stesso spettatore, cerca di ricavare informazioni, idee e eventi con il diretto coinvolgimento di più persone, da luoghi e ruoli diversi.
Webliografia
http://www.cooper.edu/art/techno/essays/ascott.html
http://www.ntticc.or.jp/pub/ic_mag/ic015/ascott/ascott_e.html
http://www.uoc.edu/caiia-star-2001/esp/articles/ascott1101/ascott1101.html
http://aleph-arts.org/pens/ascott.html
http://www-mitpress.mit.edu/LEA/home.html
http://www.t0.or.at/~radrian/artex/plissure/plissartx2.html
http://www.telematic.walkerart.org/overview/overview_ascott.html
http://www.swr.de/swr2/audiohyperspace/engl_version/interview/ascott.html
http://www.retortmag.com/mindcandy/essay03.htm
http://www.heise.de/tp/deutsch/special/mud/6139/1.html
http://homestudio.thing.net/revue/content/ascott.htm
http://www.terra.com.br/bienaldomercosul/ciberporto/artistas/royascott.htm
http://www.btgjapan.org/links/001.html
http://www.unb.br/vis/lvpa/Xamantic_Journey/roy1.html
http://www.phil.uni-sb.de/projekte/HBKS/TightRope/issue.1/texte/royascott_eng.html