Robotic art: differenze tra le versioni
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<li class="toclevel-1"><a href="#Descrizione:"><span class="tocnumber">2</span> <span class="toctext">Descrizione:</span></a></li> | <li class="toclevel-1"><a href="#Descrizione:"><span class="tocnumber">2</span> <span class="toctext">Descrizione:</span></a></li> | ||
<li class="toclevel-1"><a href="#Bibliografia:"><span class="tocnumber">3</span> <span class="toctext">Bibliografia:</span></a></li> | <li class="toclevel-1"><a href="#Bibliografia:"><span class="tocnumber">3</span> <span class="toctext">Bibliografia:</span></a></li> | ||
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Oggigiorno la robotica, oltre ad avere un ruolo importante per quanto riguarda lo sviluppo di tecnologie all'avanguardia in vari campi del sapere, si e' guadagnata anche una notevole importanza nell'arte contemporanea. In passato abbiamo potuto ammirare attraverso la mitologia di varie culture, opere letterarie, pellicole cinematografiche e programmi televisivi, le varie interpretazioni del concetto di robot. | Oggigiorno la robotica, oltre ad avere un ruolo importante per quanto riguarda lo sviluppo di tecnologie all'avanguardia in vari campi del sapere, si e' guadagnata anche una notevole importanza nell'arte contemporanea. In passato abbiamo potuto ammirare attraverso la mitologia di varie culture, opere letterarie, pellicole cinematografiche e programmi televisivi, le varie interpretazioni del concetto di robot. | ||
"Robot" e' una parola ceca che significa "schiavo della macchina", racchiudendo in se' diversi punti di vista: E' l'uomo che da' origine ai robot? Oppure e' il robot che creando arte, si identifica completamente con l'artista? Queste domande sono tutt'ora il punto di partenza per vari dibattiti nell'arte,tutti incentrati pero' su una domanda precisa: Chi e' il creatore finale, nell'arte robotica?. | "Robot" e' una parola ceca che significa "schiavo della macchina", racchiudendo in se' diversi punti di vista: E' l'uomo che da' origine ai robot? Oppure e' il robot che creando arte, si identifica completamente con l'artista? Queste domande sono tutt'ora il punto di partenza per vari dibattiti nell'arte,tutti incentrati pero' su una domanda precisa: Chi e' il creatore finale, nell'arte robotica?. | ||
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Nella storia i primi a compiere dei passi in questo campo furono i cinesi della dinastia Han nel III secolo a.C. con la creazione di un'orchestra e di oggetti come carri e giocattoli tutti meccanicizzati, messi in moto per lo piu' idraulicamente per lo svago di imperatori e ingegneri-costruttori. | Nella storia i primi a compiere dei passi in questo campo furono i cinesi della dinastia Han nel III secolo a.C. con la creazione di un'orchestra e di oggetti come carri e giocattoli tutti meccanicizzati, messi in moto per lo piu' idraulicamente per lo svago di imperatori e ingegneri-costruttori. | ||
Anche nell'antica Roma al tempo di Nerone si realizzarono oggetti semplici ma gia' automatizzati nei meccanismi, tecnica ripresa anche nel XIII secolo d.C. da Al-Badi Zaman'Isma'il Al-Razzaz Jazari [http://muslimheritage.com/day_life/default.cfm?ArticleID=188&Oldpage=1], inventore musulmano che si dedico' alla meccanica realizzando diversi marchingegni idraulici, creando persino un'orologio ad acqua. Inoltre nel Medioevo, degli orologiai costruirono l'orologio astronomico di Praga [http://itgrighi.rc.it/Praga/orologio.pdf], il quale allo scoccare di ogni ora aziona una serie di meccanismi, come ad esempio la statuetta di uno scheletro con una clessidra in mano che fa suonare un campanello,assieme alla statuetta di un turco che mostra la sua spada. | Anche nell'antica Roma al tempo di Nerone si realizzarono oggetti semplici ma gia' automatizzati nei meccanismi, tecnica ripresa anche nel XIII secolo d.C. da Al-Badi Zaman'Isma'il Al-Razzaz Jazari [http://muslimheritage.com/day_life/default.cfm?ArticleID=188&Oldpage=1], inventore musulmano che si dedico' alla meccanica realizzando diversi marchingegni idraulici, creando persino un'orologio ad acqua. Inoltre nel Medioevo, degli orologiai costruirono l'orologio astronomico di Praga [http://itgrighi.rc.it/Praga/orologio.pdf], il quale allo scoccare di ogni ora aziona una serie di meccanismi, come ad esempio la statuetta di uno scheletro con una clessidra in mano che fa suonare un campanello,assieme alla statuetta di un turco che mostra la sua spada. | ||
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Continuando di questo passo si arrivera', in tempi non molto lontani, al creare una forma di vita dotata di un'intelligenza propria, la quale contribuirà alla nostra evoluzione, costituendo quindi una "nuova natura artificiale" in contrapposizione a quella umana. | Continuando di questo passo si arrivera', in tempi non molto lontani, al creare una forma di vita dotata di un'intelligenza propria, la quale contribuirà alla nostra evoluzione, costituendo quindi una "nuova natura artificiale" in contrapposizione a quella umana. | ||
− | Uno dei primi passi di sviluppo nella ricerca di organismi automatizzati e' costituito dal percorso compiuto da personalita' come | + | Uno dei primi passi di sviluppo nella ricerca di organismi automatizzati e' costituito dal percorso compiuto da personalita' come [[Wiener Norbert]], il quale si dedico' ad una prospettiva di sviluppo di tipo cibernetico, ma soprattutto da William Grey Walter con la realizzazione di robot-tartarughe con un comportamento proprio in ambito sociale-animale. |
Questo inizio apri' le porte allo studio di una robotica incentrata sul comportamento. Tuttavia i primi modelli di robot che videro la luce negli anni '50 furono realizzati per l'intrattenimento e per fini scientifici, come il progetto "Stigmergy" introdotto da Pierre-Paul Grasse. L'intento di "Stigmergy" era quello di descrivere la comunicazione indiretta fra insetti/membri di una societa' animale, in particolar modo durante la ricostituzione di nidi di termiti. Nell'organizzazione delle mansioni che ciascun insetto ha nel suo gruppo d'appartenenza, svolgono un ruolo importante i feromoni, con i quali vengono inviati messaggi chimici di interazione piuttosto complessi. Questi studi furono molto utili per varie scienze sociali, e per i progressi sull'intelligenza artificiale. | Questo inizio apri' le porte allo studio di una robotica incentrata sul comportamento. Tuttavia i primi modelli di robot che videro la luce negli anni '50 furono realizzati per l'intrattenimento e per fini scientifici, come il progetto "Stigmergy" introdotto da Pierre-Paul Grasse. L'intento di "Stigmergy" era quello di descrivere la comunicazione indiretta fra insetti/membri di una societa' animale, in particolar modo durante la ricostituzione di nidi di termiti. Nell'organizzazione delle mansioni che ciascun insetto ha nel suo gruppo d'appartenenza, svolgono un ruolo importante i feromoni, con i quali vengono inviati messaggi chimici di interazione piuttosto complessi. Questi studi furono molto utili per varie scienze sociali, e per i progressi sull'intelligenza artificiale. | ||
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L'artista non fece altro che rielaborare questi prototipi in maniera artistica, per crearne di nuovi. Un'opera rilevante per questo periodo e' "CYSP 1" ("Cybernetic Spatiodynamic Sculpture") di Nicolas Schoffer del 1956, scultura che attraverso sensori e altre parti elettroniche/analogiche eseguiva azioni in risposta agli stimoli generati dal pubblico presente. Il tutto fu' filmato e mandato in onda da una trasmissione televisiva francese del '59 dal titolo "Robocybernétique". | L'artista non fece altro che rielaborare questi prototipi in maniera artistica, per crearne di nuovi. Un'opera rilevante per questo periodo e' "CYSP 1" ("Cybernetic Spatiodynamic Sculpture") di Nicolas Schoffer del 1956, scultura che attraverso sensori e altre parti elettroniche/analogiche eseguiva azioni in risposta agli stimoli generati dal pubblico presente. Il tutto fu' filmato e mandato in onda da una trasmissione televisiva francese del '59 dal titolo "Robocybernétique". | ||
− | Nella seconda meta' degli anni '60 furono piu' che altro tre le opere considerate in seguito pilastri della robotic-art: il robot "K-456" di | + | Nella seconda meta' degli anni '60 furono piu' che altro tre le opere considerate in seguito pilastri della robotic-art: il robot "K-456"[http://www.medienkunstnetz.de/works/robot-k-456/] di [[Paik June Nam]] e Shuya Abe (1964), "Squat" di Tom Shannon (1966), "Ihnatowicz" di Edward II Senster (1969-70). Nell'opera di Paik-Abe prevalgono aspetti come i problemi di controllo remoto, la liberta' di movimento e l'interagire con gli spettatori. Il modo in cui Paik intende la sua opera e' piuttosto giocoso ed umanizzato. Nel 1982 il robot fu' rianimato per una retrospettiva proprio su Nam June Paik al Whitney Museum of American Art: per l'evento Paik allesti' il set di una performance intitolata "La catastrofe del secolo XXI", durante la quale K-456 fu fatto investire da un'auto in corsa, all'incrocio tra la 75th Street e la Madison Avenue. Cio' che l'artista volle trasmettere con questo gesto fu il pericolo che si puo' generare dall'incontro di tecnologie senza supervisione umana. |
L'opera di Tom Shannon invece produceva un effetto finale piu' controllato rispetto a quella di Paik. Questa si basava su un impianto cibernetico costituito da un sistema di cablaggio installato su una pianta-scultura ricettiva, costituendo il primo esperimento di "arte cibernetica interattiva". Il pubblico, interagendo con la pianta poteva osservare, grazie ad un sensore, dei cambiamenti nel comportamento del robot, che incominciava a muoversi e a produrre luci e suoni, mentre nel caso di "Ihnatowicz" di Senster e' possibile attivare il robot con la propria voce o con la propria presenza rilevata in tempo reale. | L'opera di Tom Shannon invece produceva un effetto finale piu' controllato rispetto a quella di Paik. Questa si basava su un impianto cibernetico costituito da un sistema di cablaggio installato su una pianta-scultura ricettiva, costituendo il primo esperimento di "arte cibernetica interattiva". Il pubblico, interagendo con la pianta poteva osservare, grazie ad un sensore, dei cambiamenti nel comportamento del robot, che incominciava a muoversi e a produrre luci e suoni, mentre nel caso di "Ihnatowicz" di Senster e' possibile attivare il robot con la propria voce o con la propria presenza rilevata in tempo reale. | ||
Da questi tre esempi presero campo tutta una serie di opere interattive dotate di nanotecnologie, programmi all'avanguardia, sensori di attivazione/ricezione, realizzate durante tutti gli anni '70-'80, le quali iniziarono ad intrecciarsi persino con nuove forme artistiche, definite come arte "post-human", con la creazione di nuovi robot-cyborg o con lo sfruttamento in campo medico ed artistico di protesi meccaniche. | Da questi tre esempi presero campo tutta una serie di opere interattive dotate di nanotecnologie, programmi all'avanguardia, sensori di attivazione/ricezione, realizzate durante tutti gli anni '70-'80, le quali iniziarono ad intrecciarsi persino con nuove forme artistiche, definite come arte "post-human", con la creazione di nuovi robot-cyborg o con lo sfruttamento in campo medico ed artistico di protesi meccaniche. | ||
− | Dal '65 in poi esperienze interattive furono portate avanti da artisti come James Seawright con lavori sul tipo di "Watcher" e "Searcher", e nell'elaborazione di spazi come "Electronic Peristilio" e "Rete III". Il funzionamento di queste opere si basava sull'interazione con l'esterno, perfezionata da un processore e riformulata come input. | + | Dal '65 in poi esperienze interattive furono portate avanti da artisti come James Seawright[http://www.seawright.net/jamesseawright/works.html] con lavori sul tipo di "Watcher" e "Searcher", e nell'elaborazione di spazi come "Electronic Peristilio" e "Rete III". Il funzionamento di queste opere si basava sull'interazione con l'esterno, perfezionata da un processore e riformulata come input. |
− | Verso la fine degli anni '70, precisamene nel '76, | + | Verso la fine degli anni '70, precisamene nel '76, [[White Norman]], a proposito di robot che intrattengono rapporti con l'esterno, creo' "[[Menage]]": un sistema costituito da cinque robot, che con l'inserimento al loro interno di scanner fotografici, erano programmati per riconoscere gli impulsi luminosi provenienti da altri robot dello stesso tipo, evitando quindi di scontrarsi tra loro. |
− | Successivamente l'arte robotica fu' impiegata anche nel miglioramento di eventi teatrali e performativi. Tra i piu' famosi rappresentanti incontriamo Mark Pauline e Stelarc. | + | Successivamente l'arte robotica fu' impiegata anche nel miglioramento di eventi teatrali e performativi. Tra i piu' famosi rappresentanti incontriamo Mark Pauline e [[Stelarc]]. |
− | Il primo mise su' un gruppo organizzato in "Laboratori di Ricerca di Sopravvivenza" ("Survival Research Laboratories") o SRL, che usando vari materiali come esplosivi, sistemi di controllo-radio, fuoco, liquidi, parti di animali e vari materiali organici riuscivano a dare vita a performance particolari arricchite con la musica. | + | Il primo mise su' un gruppo organizzato in "Laboratori di Ricerca di Sopravvivenza"[http://www.srl.org/]("Survival Research Laboratories") o SRL, che usando vari materiali come esplosivi, sistemi di controllo-radio, fuoco, liquidi, parti di animali e vari materiali organici riuscivano a dare vita a performance particolari arricchite con la musica. |
Essendo spettacoli piuttosto crudi e violenti, tendevano a scioccare ed impaurire il pubblico, comprendendo finali talvolta pure auto-distruttivi, con lo scopo di sollevare temi diffusi nella societa' d'oggi, come gli aspetti talvolta negativi dell'impatto della tecnologia sulla mentalita' umana. Ma Pauline non si limito' a questo, tentando di creare un ibrido dal corpo di un coniglio morto, dotato di un esoscheletro artificiale ribattezzato "Rabot". | Essendo spettacoli piuttosto crudi e violenti, tendevano a scioccare ed impaurire il pubblico, comprendendo finali talvolta pure auto-distruttivi, con lo scopo di sollevare temi diffusi nella societa' d'oggi, come gli aspetti talvolta negativi dell'impatto della tecnologia sulla mentalita' umana. Ma Pauline non si limito' a questo, tentando di creare un ibrido dal corpo di un coniglio morto, dotato di un esoscheletro artificiale ribattezzato "Rabot". | ||
Prosegui' poi a fine anni '90 con "Crime Wave" e "The Unexpected Destruction of Elaborately Engineered Artifacts". | Prosegui' poi a fine anni '90 con "Crime Wave" e "The Unexpected Destruction of Elaborately Engineered Artifacts". |
Revisione 14:03, 4 Giu 2010
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