Iconosmo linguistico: differenze tra le versioni
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Versione attuale delle 15:33, 11 Set 2009
==Argomento== L’iconismo linguistico
Descrizione
Le parole hanno perso il valore del suono, hanno rinunciato al senso dei significati rendendo il linguaggio a livello semantico, al massimo delle sue qualità, ma povero, praticamente privo di spessore.
Hagegè dice che il linguaggio verbale ha avvertito “la necessità al suicidio”.
Ma la parola a volte crea un’ologramma nel suono, disegnando il proprio significato.
Un processo comunicativo è costituito dai seguenti elementi base:
REFERENTE: un avvenimento che succede (per esempio il sole).
CONTENUTO: il referente viene percepito da un locutore come immagine mentale (per esempio l’immagine di una palla coi raggi).
ESPRESSIONE: il locutore per trasmetterla trova un codice o un segno per “condividere” il contenuto (per esempio la parola sole o il disegno coi tratti salienti). Mentre il segno serve per creare il concetto, la parola ha bisogno di un destinatario che conosca il codice, se questo avviene esso avrà nella mente la stessa immagine mentale del locutore.
Possiamo anche percepire che i segni si dividono in:
ARBITRARI: questi non hanno rapporto con l’oggetto designato, ne tra significato e significante (maglietta e l’oggetto nn riscontarano somiglianze)
ANALOGICI: la parola disegna l’oggetto a cui corrisponde (abbaiare=Bau Bau).
Il codice visivo è “simultaneo”, quello linguistico è “lineare”. I segni verbo-visivi presentano un’integrazione dei due codici per superare tale dicotomia. Si usano nei cartoon, nel giornalismo, nella pubblicità, nella poesia. I codici, mantenedo la loro autonomia, possono creare un codice verbo-visivo esclusivamente verbale o esclusivamente figurativo.
codice iconico e verbale sono giustapposti in un sorta di iterazione.
L’icona coinvolge l’intera parola
La parole e l’icona diventano un tutt’uno.
Per creare una frase, bisogna combinare varie parole, secondo regole sintattiche, ma per questo abbiamo varie forme di successione, varie strutture combinatorie. Questa successione può avere l’obbiettivo di fare in modo che l’ordine dei significanti rispecchi l’ordine dei significati, cioè l’espressione sia simile al contenuto. I tratti del segnale portano valori iconici, quelle che appaiono sono le seguenti:
• L’ordine di successione
• La disposizione dei segmenti secondo figure
• La posizione di anteriorità o posteriorità
• Il grado di distanza o separatezza
• La lunghezza o brevità dell’intero segnale
Diversità espressive
Nel parco ci sono molti animali Nel parco ci sono le galline, i cervi,i cani, i gatti, i serpenti, ecc. Strutture a chiasmo Faccia a faccia Testa a testa
Binobiali irreversibili sono composti da due termini dove il primo ha una posizione di priorità: Uomini e cose Uomini e animali Lui e lei Genitori e figli Il re e i sudditi
Distanza psicologica e lunghezza brevità del segnale: Ciao situazione paritetica Stimatissimo Sig. Dott. Rossi i miei rispettosi ossequi
Le parole possono creare forme di iconismo “intrasegnico” tra il singolo significante e il suo significato. Le caratteristiche morfologiche utilizzate sono:
• Lunghezza brevità
• Raddoppiamento parola
• iterazioni
Parola lunga L’aumento del significato (di complessità, specificazione, età, ecc) da piu peso al significante: Nave, transatlantico Bello, bellissimo Uno, centomila Vecchio come Matusalemme è più forte del concetto di vecchio come Noè
Raddoppiamento intensificazione Andare lontano lontano Tanto tanto tanto tempo fa Pluralità: deg=bambino, deg deg=bambini Processo continuativo Giorno dopo giorno
Azioni iterative che si ripetono uguali a se stesse: nanna gongolare monologo
Il materiale fonetico nell’ambito del cosiddetto “fonosimbolismo”crea segni analogici.
La selezione dei fonemi non appare casuale, ma imita il significato.
Questa imitazione riguarda tre ambiti:
• Suoni e rumori della natura
• Caratteristiche fisiche non sonore
• Caratteristiche emotivo-cognitive
Anche i suoni hanno il loro colore, si puo vedere un rapporto tra le parole o le lettere e le immagini e i colori.
Bibliografia
Fernando Dogana Le parole dell’Incanto FrancoAmgeli editore
- Arnheim, R. (1966) Linguaggio astratto e metafora, in R. Arnheim, Verso una psicologia dell’arte, tr. it. Einaudi, Torino 1969, pp. 323-344.
- Arnheim, R. (1969) Il pensiero visivo, tr. it. Einaudi, Torino 1974.
- Arnheim, R. (1974) Arte e percezione visiva. Nuova versione, tr. it. Feltrinelli, Milano 1981.
- Arnheim, R. (1986a) Unità e diversità delle arti, in R. Arnheim, Intuizione e intelletto, tr. it. Feltrinelli, Milano 1987, pp. 85-98.
- Arnheim, R. (1992) La lettura delle immagini e le immagini della lettura, in R. Arnheim, Per la salvezza dell’arte, tr. it. Feltrinelli, Milano 1994, pp. 64-72.
- Auroux S., La filosofia del linguaggio, Editori Riuniti, Roma, 2001.
- Leach E., Cultura e comunicazione. La logica della connessione simbolica.
- Un’introduzione all’uso dell’analisi strutturale nell’antropologia sociale, Franco Angeli, Milano, 1981