CoEvolution Quarterly: differenze tra le versioni

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Revisione 10:08, 10 Mar 2009

Titolo

CoEvolution Quarterly


CoEvolution Quarterly2.GIF


Autore

Stewart Brand



Anno

1974 d.c.




Descrizione

CoEvolution Quarterly (1974-1985) è un discendente del Whole Earth Catalog di Stewart Brand che divenne infine il Whole Earth Review.

Storia

Nel 1974 Stewart Brand fondò il trimestrale CoEvolution utilizzando i proventi del Whole earth Catalog. È l’evoluzione dell’originale Whole Earth Supplement. Brand lo fondò “per vedere cosa sarebbe accaduto se un editore fosse totalmente scatenato. Vorrei stampare tutto ciò che mi ha trattenuto sfogliando le pagine.” Essa ha introdotto una serie di temi e di opere di autori tra cui, “ The Gaia hypothesis"; le idee e le storie di Amory Lovins, John Todd, Christopher Alexander, Donella Meadows,i poeti beat Lawrence Ferlinghetti e Michael McClure, Paul Ehrlich, Ken Kesey, Gary Snyder, R. Crumb, Mary Catherine Bateson, Gregory Bateson, l'ammiraglio Hyman Rickover, James Baldwin, Sallie Tisdale, Ivan Illich, Paul Hawken, Kevin Kelly, Howard Rheingold, Anne Herbert. Le questioni del catalogo , riguardanti “l’accesso agli strumenti”, furono messe insieme da Brand, sua moglie, amici e collaboratori. Queste furono pubblicate regolarmente fino al 1972, e sporadicamente fino al 1998.

Poetica

Il catalogo abbracciò molti tipi di cose come “strumenti” utili: libri, mappe, strumenti da giardino e falegnameria, abbigliamento specializzato, tende, attrezzatura per saldature, riviste, primi sintetizzatori e personal computer. Brand invitò “recensioni” dei migliori di questi articoli dagli esperti di specifici settori. Gli articoli inoltre dicevano dove quelli riesaminati sarebbero potuti esser comprati o ubicati. La pubblicazione del catalogo ha coinciso con la grande ondata di sperimentalismo, convenzione-rottura, e il comportamento fai da te connessi con la controcultura. La derivate pubblicazione, CoEvolution Quarterly, si rivolgeva innanzitutto ai laici istruiti. Il designer industriale e educatore J. Baldwin fu direttore tecnologico. Il tipo di strumento e libri recensiti del catalogo erano ancora in abbondanza, temi ecologici e tecnologici furono sparpagliati qua e là con articoli trattando soggetti sociali e comunitari. Il contenuto vagò attraverso molti percorsi della vita moderna. Stewart Brand, J. Baldwin e gli altri primi editori solitamente scrissero gli articoli più inusuali, speculativi e caratteristici riguardo scienze “buone” – nella scienza naturale, scienza sociale, principi di energia etc. Oltre a dare spazio a scrittori sconosciuti che avevano qualcosa di valido da dire, il trimestrale di Brand ( sotto i suoi vari nomi successivi) presentò articoli di molti autori e pensatori estremamente rispettati, tra cui Lewis Mumford, EF Schumacher. La rivista fu un vivace luogo d’incontro. Brand invitò le recensioni dei libri e degli “strumenti” degli esperti in specifici settori, per essere affrontata come se si trattasse di scrivere una lettera ad un amico. In questo egli adottò una tecnica sulla quale aveva lavorato il direttore Byron Dobell con Tom Wolfe, all’inizio della carriera di quest’ultimo, un metodo che aveva dato il via ad un intero genere letterario chiamato “il giornalismo buono” conosciuto per la sua intimità e il suo impatto. Altre caratteristiche del nuovo giornalismo possono esser ritrovate in molti articoli inclusi nella rivista sia raccontando la storia ( o descrivendo la situazione)sia usando scene piuttosto che narrazioni storiche, quando possibile, e infine sia registrando quotidianamente dettagli al fine di fornire realtà tangibili. Il trimestrale è stato uno dei giornali nato negli anni settanta che, in effetti, colmò il divario tra quelle che sono state chiamate le due culture ( scienza e discipline umanistiche). Questa fu un’eredità del catalogo, che ha, per esempio, eseguito una revisione del lavoro di Gerald Heard. Fred Turner rileva che nel 1985, Brand fuse CoEvolution Quarterly con The Whole Earth Software Review ( un supplemento del The Whole Earth Software Catalog) per creare il Whole Earth Review.

Opere

  • Nell’Autunno 1984, la questione num. 43 è intitolata The Last Coevolution Quarterly. La copertina dichiara anche “ la prossima questione è il ‘Whole Earth Review’: serpente più vivace, pelle nuova.”
  • Nel gennaio 1985, il problema num.44 è stato intitolato “Whole Earth Review: strumenti e idee per l’era del computer”. Sulla copertina si legge anche “La continuazione del CoEvolution Quarterly e Whole Earth Software Review.”

Le pagine del giornale iniziarono a dare più enfasi alla rivoluzione del personal computer e al vantaggioso software. Successivamente il titolo della rivista fu nuovamente modificato nel semplice Whole Earth.

Webliografia

http://en.wikipedia.org/wiki/CoEvolution_Quarterly.


http://www.wholeearth.com/index.php.