Adorno Theodor: differenze tra le versioni
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− | Nato nel 1903 a Francoforte da un ricco commerciante ebreo e da madre italiana, da cui prese il cognome, Adorno | + | Nato nel 1903 a Francoforte da un ricco commerciante ebreo e da madre italiana, da cui prese il cognome, Adorno iniziò da giovane a studiare pianoforte e composizione e nel 1924 si laureò a Francoforte con una tesi su Husserl, da cui sarebbe poi nato il volume ''Per la metacritica della gnoseologia''. |
− | Recatosi a Vienna, dove ebbe contatti con Alban Berg e con | + | Recatosi a Vienna, dove ebbe contatti con Alban Berg e con Schönberg, nel 1928 rientrò a Francoforte, dove cominciò la sua collaborazione con l'Istituto per la ricerca sociale. |
Il primo volume da lui pubblicato fu la tesi di abilitazione, intitolata ''Kierkegaard e la costruzione dell'estetico'' (1933), dedicata al caro amico Siegfried Kracauer. | Il primo volume da lui pubblicato fu la tesi di abilitazione, intitolata ''Kierkegaard e la costruzione dell'estetico'' (1933), dedicata al caro amico Siegfried Kracauer. | ||
− | Nei primi anni della dittatura nazista rimase in Germania, anche se | + | Nei primi anni della dittatura nazista rimase in Germania, anche se andò spesso a studiare al Merton College di Oxford, ma in un secondo tempo si trasferì negli USA, dove, dal 1938 al 1941, diresse la sezione musicale della radio a Princeton. |
− | Durante la guerra scrisse la ''Dialettica dell'illuminismo'' in collaborazione con un altro grande filosofo dell'Istituto, Horkheimer, | + | Durante la guerra scrisse la ''Dialettica dell'illuminismo'' in collaborazione con un altro grande filosofo dell'Istituto, Horkheimer, nonchè la ''Filosofia della musica moderna'' (1949), e fu in rapporto con Thomas Mann, al quale diede suggerimenti per la composizione delle parti di argomento musicale del romanzo Doctor Faustus . |
Tornato in Germania, fu dal 1951 vice direttore e dal 1958 fino alla morte, sopraggiunta nel 1969, direttore dell'Istituto per la ricerca sociale di Francoforte. | Tornato in Germania, fu dal 1951 vice direttore e dal 1958 fino alla morte, sopraggiunta nel 1969, direttore dell'Istituto per la ricerca sociale di Francoforte. | ||
− | A questo periodo risalgono Minima moralia (1951), Prismi Critica della cultura e | + | A questo periodo risalgono Minima moralia (1951), Prismi Critica della cultura e società (1955), Introduzione alla sociologia della musica (1962), Dialettica negativa (1966) e Teoria estetica , pubblicata postuma nel 1970. |
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− | Al principio della sua | + | Al principio della sua attività , Adorno mostra interesse per il problema della conoscenza. Più tardi, capovolgendo la teoria hegeliana secondo la quale il vero è nel tutto, afferma nei ''Minima moralia che'' â'''il tutto è il non vero'''�?; cioè che la società esistente nella sua totalità è falsa e non corrisponde al criterio della piena razionalità .�? |
− | Per questo motivo Adorno attribuisce importanza a quanto | + | Per questo motivo Adorno attribuisce importanza a quanto è secondario e fuori dalla norma: il negativo. La vita che vive appare al filosofo tedesco ridotta alla sfera del privato e del semplice consumo, priva di autonomia e sostanza. |
− | Il principio fondamentale nel pensiero dialettico viene rivestito | + | Il principio fondamentale nel pensiero dialettico viene rivestito così dalla negazione: questo è il tema portante dello scritto più complesso sul piano teorico di Adorno: '''la Dialettica negativa'''. |
− | La dialettica di '''Hegel''', per Adorno, | + | La dialettica di '''Hegel''', per Adorno, è ingannata perchè considera il finito e il negativo come un momento meramente provvisorio, destinato a dissolversi nell'accostamento conciliatore finale e nella riconquistata identità di soggetto e oggetto, di razionale e reale. Intendendo la negazione come lo strumento per l'instaurazione del positivo, Hegel attribuiva alla negazione stessa un carattere affermativo, ma questo corrispondeva ad introdurre un'identità tra negazione ed affermazione, cioè un principio formale antidialettico (l'identità ) nel bel mezzo della dialettica stessa. |
− | Secondo Adorno il fatto stesso che | + | Secondo Adorno il fatto stesso che lâuomo abbia prodotto un inferno come i campi di sterminio nazisti dimostrano che la cultura non ha cambiato gli uomini. Dopo lâesistenza di Auschwitz si deve rinnegare ogni ipotesi di positività dellâesistenza. La filosofia deve confrontarsi con le contraddizioni dellâessere. Lâesistenza non è come vorremmo che sia, e il compito dei filosofi, secondo Adorno, è quello di mostrare agli altri la vera essenza dellâessere. Poiché la società attuale non è libera, la totalità diventa uno strumento concettuale necessario per carpirne le contraddizioni. |
− | In questa situazione negativa, l'unica speranza | + | In questa situazione negativa, l'unica speranza è offerta dall' arte che riesce a fondere forme e contenuti, elementi soggettivi e oggettivi. L'arte e la cultura, non possono essere ridotte ad uno specchio ideologico di una determinata classe sociale, ma devono rispecchiare tutta le molteplici attribuzioni dellâuomo e dellâesistenza . |
− | La creazione artistica, infatti, non | + | La creazione artistica, infatti, non è meramente un atto individuale, ma esprime aspirazioni sociali oggettive; l'armonia realizzata sul piano artistico deve quindi contenere sempre un elemento di protesta, avere un conflitto nei confronti della realtà esistente e profetizzare una dimensione utopica, come una sorta di promessa di felicità futura. |
− | Tra le varie arti, quella che | + | Tra le varie arti, quella che è meno caratterizzata da contenuti rappresentativi è la musica, la quale appare come la più idonea ad esprimere, nella sua indeterminatezza, ciò che non si ritrova nella società di oggi. |
− | Il problema | + | Il problema è secondo Adorno, che gran parte della musica è ridotta a pura merce e oggetto di consumo; essa, come anche molte forme di cultura popolare, contribuisce al rafforzamento di un adeguamento che è sostanzialmente ideologico, ottenendo unâevasione ed unâ emancipazione illusoria dalla realtà . |
− | Sono solo le avanguardie artistiche, in particolar modo la musica atonale dodecafonica di | + | Sono solo le avanguardie artistiche, in particolar modo la musica atonale dodecafonica di Schönberg, ad esprimere il rifiuto di scendere a compromessi con i contrasti e le contraddizioni, che rimangono irrisolte nella realtà . |
− | Solo | + | Solo lâarte può assumere il ruolo di contestatrice nei confronti della realtà esistente; ed è solo l'arte contemporanea, che sottraendosi ai canoni classici della bellezza,che può cogliere meglio di altre le brutture della società . |
− | + | Lâarte può esprimere effettivamente la realtà , la moltitudine di sfumature, grazie alla sua affinità con lâinfinito. Essa non deve standardizzarsi nè divenire arte industriale, perché altrimenti diverrebbe serva del potere dominante e degli ingranaggi economici della società . | |
'''Adorno e la tecnologia''' | '''Adorno e la tecnologia''' | ||
− | + | Lâidea che il progresso tecnologico possa far evolvere la società fino a farla diventare oppressiva è un pensiero dominante in tutta la Scuola di Francoforte. | |
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− | La visione futura di Adorno | + | La visione futura di Adorno è quella di una società tecnologica che assomiglia ad un meccanismo gigantesco mosso da un unico motore centrale. |
− | Questo sistema | + | Questo sistema è lubrificato e alimentato dalla propaganda, anchâessa favorita dallo sviluppo della tecnologia della comunicazione e dellâinformazione, che diventano strumenti di persuasione in mano a chi detiene il potere |
− | La propaganda, secondo Adorno, | + | La propaganda, secondo Adorno, è sostanzialmente unitaria e si propaga da un centro verso tutti i punti periferici, come succedeva ai tempi del nazismo con Goebbels. |
− | Inoltre Adorno sostiene che la | + | Inoltre Adorno sostiene che la pubblicità portata dalla tecnologia della comunicazione faccia sì che la società in cui viviamo non sia molto diversa da quella nazista, solo che al posto della propaganda politica câè la pubblicità delle merci che ci rende a suo modo schiavi. |
− | Questa visione di Adorno si | + | Questa visione di Adorno si è rivelata straordinariamente profetica, visto che comunque oggi si sente la necessità di garantire un pluralismo di informazione che, soprattutto nel nostro paese, non câè. |
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Per la metacritica della gnoseologia. Studi su '''Husserl''' e le '''antinomie della fenomenologia''' , pubblicato nel 1956. | Per la metacritica della gnoseologia. Studi su '''Husserl''' e le '''antinomie della fenomenologia''' , pubblicato nel 1956. | ||
− | '''Kierkegaard e la costruzione dell'estetico''' (1933), dedicata | + | '''Kierkegaard e la costruzione dell'estetico''' (1933), dedicata allâamico Siegfried Kracauer |
− | '''Dialettica dell'illuminismo''' in collaborazione con un altro filosofo, Horkheimer, | + | '''Dialettica dell'illuminismo''' in collaborazione con un altro filosofo, Horkheimer, è scritta durante la seconda guerra mondiale. |
'''Filosofia della musica moderna''' (1949) | '''Filosofia della musica moderna''' (1949) | ||
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'''Minima moralia''' (1951), | '''Minima moralia''' (1951), | ||
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'''Introduzione alla sociologia della musica''' (1962), | '''Introduzione alla sociologia della musica''' (1962), | ||
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Buck-Morss Stephan "The origin of Negative Dialectic: T.W. Adorno, W.Benjamin and the Frankfurt Institute" 1977 | Buck-Morss Stephan "The origin of Negative Dialectic: T.W. Adorno, W.Benjamin and the Frankfurt Institute" 1977 | ||
− | Fulvio Carmagnola | + | Fulvio Carmagnola âHegel, Nietzche, Adorno: sulla conoscenza degli estremi�? 1986 |
− | Lucio Colletti | + | Lucio Colletti âIdeologia e società �? 1969 |
− | Franco Cossu | + | Franco Cossu âNegazione senza rivoluzione�? 1983 |
− | Francesca Aiello Di Lorenzo | + | Francesca Aiello Di Lorenzo âConoscenza e immaginazione: saggio sulla teoria della conoscenza in T.W. Adorno�? 1988 |
− | Umberto Galeazzi | + | Umberto Galeazzi âScuola di Francoforte: teoria critica in nome dellâuomo�? |
− | Rose Gilliam | + | Rose Gilliam âThe melancoly science: an introduction to the Tough of T.W.Adorno�? 1984 |
− | Joy Martin | + | Joy Martin âT.W. Adorno�? 1987 |
− | Marc Jimenez | + | Marc Jimenez âAdorno: arte, ideologia e teoria dellâarte�? |
− | Marco Nardi | + | Marco Nardi âPensare nella verità : lâitinerario della ragione in T.W.Adorno�? 1993 |
− | Roberto Nebulosi | + | Roberto Nebulosi âDialettica e storia in T.W. Adorno�? 1978 |
− | Tito Perlini | + | Tito Perlini âChe ha veramente detto Adorno�? 1971 |
− | Carlo Petazzi | + | Carlo Petazzi âT.W. Adorno: linee di origine e sviluppo del pensiero (1903-1949)�? 1979 |
− | Rolf Wiggerhaus | + | Rolf Wiggerhaus âLa Scuola di Francoforte. Storia. Sviluppo teorico. Significato politico�? 1992 |
== Webliografia == | == Webliografia == |
Revisione 20:20, 4 Feb 2009
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Theodor Adorno
Biografia
Nato nel 1903 a Francoforte da un ricco commerciante ebreo e da madre italiana, da cui prese il cognome, Adorno iniziò da giovane a studiare pianoforte e composizione e nel 1924 si laureò a Francoforte con una tesi su Husserl, da cui sarebbe poi nato il volume Per la metacritica della gnoseologia. Recatosi a Vienna, dove ebbe contatti con Alban Berg e con Schönberg, nel 1928 rientrò a Francoforte, dove cominciò la sua collaborazione con l'Istituto per la ricerca sociale. Il primo volume da lui pubblicato fu la tesi di abilitazione, intitolata Kierkegaard e la costruzione dell'estetico (1933), dedicata al caro amico Siegfried Kracauer. Nei primi anni della dittatura nazista rimase in Germania, anche se andò spesso a studiare al Merton College di Oxford, ma in un secondo tempo si trasferì negli USA, dove, dal 1938 al 1941, diresse la sezione musicale della radio a Princeton. Durante la guerra scrisse la Dialettica dell'illuminismo in collaborazione con un altro grande filosofo dell'Istituto, Horkheimer, nonchè la Filosofia della musica moderna (1949), e fu in rapporto con Thomas Mann, al quale diede suggerimenti per la composizione delle parti di argomento musicale del romanzo Doctor Faustus . Tornato in Germania, fu dal 1951 vice direttore e dal 1958 fino alla morte, sopraggiunta nel 1969, direttore dell'Istituto per la ricerca sociale di Francoforte. A questo periodo risalgono Minima moralia (1951), Prismi Critica della cultura e società (1955), Introduzione alla sociologia della musica (1962), Dialettica negativa (1966) e Teoria estetica , pubblicata postuma nel 1970.
Sito web
http://www.emsf.rai.it/biografie/anagrafico.asp?d=139
Poetica
Al principio della sua attività , Adorno mostra interesse per il problema della conoscenza. Più tardi, capovolgendo la teoria hegeliana secondo la quale il vero è nel tutto, afferma nei Minima moralia che âil tutto è il non vero�?; cioè che la società esistente nella sua totalità è falsa e non corrisponde al criterio della piena razionalità .�? Per questo motivo Adorno attribuisce importanza a quanto è secondario e fuori dalla norma: il negativo. La vita che vive appare al filosofo tedesco ridotta alla sfera del privato e del semplice consumo, priva di autonomia e sostanza. Il principio fondamentale nel pensiero dialettico viene rivestito così dalla negazione: questo è il tema portante dello scritto più complesso sul piano teorico di Adorno: la Dialettica negativa. La dialettica di Hegel, per Adorno, è ingannata perchè considera il finito e il negativo come un momento meramente provvisorio, destinato a dissolversi nell'accostamento conciliatore finale e nella riconquistata identità di soggetto e oggetto, di razionale e reale. Intendendo la negazione come lo strumento per l'instaurazione del positivo, Hegel attribuiva alla negazione stessa un carattere affermativo, ma questo corrispondeva ad introdurre un'identità tra negazione ed affermazione, cioè un principio formale antidialettico (l'identità ) nel bel mezzo della dialettica stessa. Secondo Adorno il fatto stesso che lâuomo abbia prodotto un inferno come i campi di sterminio nazisti dimostrano che la cultura non ha cambiato gli uomini. Dopo lâesistenza di Auschwitz si deve rinnegare ogni ipotesi di positività dellâesistenza. La filosofia deve confrontarsi con le contraddizioni dellâessere. Lâesistenza non è come vorremmo che sia, e il compito dei filosofi, secondo Adorno, è quello di mostrare agli altri la vera essenza dellâessere. Poiché la società attuale non è libera, la totalità diventa uno strumento concettuale necessario per carpirne le contraddizioni. In questa situazione negativa, l'unica speranza è offerta dall' arte che riesce a fondere forme e contenuti, elementi soggettivi e oggettivi. L'arte e la cultura, non possono essere ridotte ad uno specchio ideologico di una determinata classe sociale, ma devono rispecchiare tutta le molteplici attribuzioni dellâuomo e dellâesistenza . La creazione artistica, infatti, non è meramente un atto individuale, ma esprime aspirazioni sociali oggettive; l'armonia realizzata sul piano artistico deve quindi contenere sempre un elemento di protesta, avere un conflitto nei confronti della realtà esistente e profetizzare una dimensione utopica, come una sorta di promessa di felicità futura. Tra le varie arti, quella che è meno caratterizzata da contenuti rappresentativi è la musica, la quale appare come la più idonea ad esprimere, nella sua indeterminatezza, ciò che non si ritrova nella società di oggi. Il problema è secondo Adorno, che gran parte della musica è ridotta a pura merce e oggetto di consumo; essa, come anche molte forme di cultura popolare, contribuisce al rafforzamento di un adeguamento che è sostanzialmente ideologico, ottenendo unâevasione ed unâ emancipazione illusoria dalla realtà . Sono solo le avanguardie artistiche, in particolar modo la musica atonale dodecafonica di Schönberg, ad esprimere il rifiuto di scendere a compromessi con i contrasti e le contraddizioni, che rimangono irrisolte nella realtà . Solo lâarte può assumere il ruolo di contestatrice nei confronti della realtà esistente; ed è solo l'arte contemporanea, che sottraendosi ai canoni classici della bellezza,che può cogliere meglio di altre le brutture della società . Lâarte può esprimere effettivamente la realtà , la moltitudine di sfumature, grazie alla sua affinità con lâinfinito. Essa non deve standardizzarsi nè divenire arte industriale, perché altrimenti diverrebbe serva del potere dominante e degli ingranaggi economici della società .
Adorno e la tecnologia
Lâidea che il progresso tecnologico possa far evolvere la società fino a farla diventare oppressiva è un pensiero dominante in tutta la Scuola di Francoforte. Soprattutto Adorno pensa che la spinta tecnologica della società possa portare ad un totalitarismo politico, ovvero alla dittatura del grande fratello come è narrata anche nel libro di Orwell â1984�?. La visione futura di Adorno è quella di una società tecnologica che assomiglia ad un meccanismo gigantesco mosso da un unico motore centrale. Questo sistema è lubrificato e alimentato dalla propaganda, anchâessa favorita dallo sviluppo della tecnologia della comunicazione e dellâinformazione, che diventano strumenti di persuasione in mano a chi detiene il potere La propaganda, secondo Adorno, è sostanzialmente unitaria e si propaga da un centro verso tutti i punti periferici, come succedeva ai tempi del nazismo con Goebbels. Inoltre Adorno sostiene che la pubblicità portata dalla tecnologia della comunicazione faccia sì che la società in cui viviamo non sia molto diversa da quella nazista, solo che al posto della propaganda politica câè la pubblicità delle merci che ci rende a suo modo schiavi. Questa visione di Adorno si è rivelata straordinariamente profetica, visto che comunque oggi si sente la necessità di garantire un pluralismo di informazione che, soprattutto nel nostro paese, non câè.
Opere
Per la metacritica della gnoseologia. Studi su Husserl e le antinomie della fenomenologia , pubblicato nel 1956.
Kierkegaard e la costruzione dell'estetico (1933), dedicata allâamico Siegfried Kracauer
Dialettica dell'illuminismo in collaborazione con un altro filosofo, Horkheimer, è scritta durante la seconda guerra mondiale.
Filosofia della musica moderna (1949)
Minima moralia (1951),
Prismi Critica della cultura e società (1955),
Introduzione alla sociologia della musica (1962),
Dialettica negativa (1966)
Teoria estetica , pubblicata postuma nel 1970.
Bibliografia
Mario Barzaghi "Dialettica e materialismo in Adorno" 1981
Buck-Morss Stephan "The origin of Negative Dialectic: T.W. Adorno, W.Benjamin and the Frankfurt Institute" 1977
Fulvio Carmagnola âHegel, Nietzche, Adorno: sulla conoscenza degli estremi�? 1986
Lucio Colletti âIdeologia e società �? 1969 Franco Cossu âNegazione senza rivoluzione�? 1983
Francesca Aiello Di Lorenzo âConoscenza e immaginazione: saggio sulla teoria della conoscenza in T.W. Adorno�? 1988
Umberto Galeazzi âScuola di Francoforte: teoria critica in nome dellâuomo�?
Rose Gilliam âThe melancoly science: an introduction to the Tough of T.W.Adorno�? 1984
Joy Martin âT.W. Adorno�? 1987
Marc Jimenez âAdorno: arte, ideologia e teoria dellâarte�?
Marco Nardi âPensare nella verità : lâitinerario della ragione in T.W.Adorno�? 1993
Roberto Nebulosi âDialettica e storia in T.W. Adorno�? 1978
Tito Perlini âChe ha veramente detto Adorno�? 1971
Carlo Petazzi âT.W. Adorno: linee di origine e sviluppo del pensiero (1903-1949)�? 1979
Rolf Wiggerhaus âLa Scuola di Francoforte. Storia. Sviluppo teorico. Significato politico�? 1992
Webliografia
http://www.lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/adorno.htm http://www.plato.stanford.edu/entries/adorno/ http://www.riflessioni.it/enciclopedia/adorno.htm http://www.ilgiardinodeipensieri.com/storiafil/fabiani3.htm http://www.theory.org.uk/ctr-ador.htm http://www.unitn.it/unitn/numero18/Adorno.html http://www.ldb.org/adorno.htm http://www.english.emory.edu/Bahri/Adorno.html