Psicogeografia: differenze tra le versioni

Tratto da EduEDA
Jump to: navigation, search
(*Pratica)
Riga 1: Riga 1:
==*Pratica==
+
==Argomento:== Psicogeografia
  
 +
==Descrizione:==
 
La psicogeografia è una metodologia d'indagine dello spazio urbano creata nei primi anni cinquanta dal movimento di avanguardia artistica dei lettrismo.
 
La psicogeografia è una metodologia d'indagine dello spazio urbano creata nei primi anni cinquanta dal movimento di avanguardia artistica dei lettrismo.
 
Nel 1953 Ivan Chtcheglov scriveva: "Sire, io vengo dall’altro paese. Nelle città ci annoiamo, non c’è più un tempio del sole" (...) "I diversi quartieri di questa città potrebbero corrispondere all’intera gamma di umori che ognuno di noi incontra per caso nella vita di ogni giorno".
 
Nel 1953 Ivan Chtcheglov scriveva: "Sire, io vengo dall’altro paese. Nelle città ci annoiamo, non c’è più un tempio del sole" (...) "I diversi quartieri di questa città potrebbero corrispondere all’intera gamma di umori che ognuno di noi incontra per caso nella vita di ogni giorno".

Revisione 14:17, 28 Lug 2007

==Argomento:== Psicogeografia

Descrizione:

La psicogeografia è una metodologia d'indagine dello spazio urbano creata nei primi anni cinquanta dal movimento di avanguardia artistica dei lettrismo. Nel 1953 Ivan Chtcheglov scriveva: "Sire, io vengo dall’altro paese. Nelle città ci annoiamo, non c’è più un tempio del sole" (...) "I diversi quartieri di questa città potrebbero corrispondere all’intera gamma di umori che ognuno di noi incontra per caso nella vita di ogni giorno".

La psicogeografia è definita come lo "studio degli effetti precisi che l'ambiente geografico,coscientemente ordinato o no,esercita direttamente sul comportamento affettivo degli individui",sostanzialmente è un metodo di indagine dello spazio urbano che studia praticamente i rapporti uomo/spazio nelle realtà urbane

La psicogeografia studia gli effetti,le reazioni psicologiche dei soggetti che "naufragano" nell'ambiente urbano,che senza meta affrontano un viaggio privo di intenti,se non entrare in relazione con i propri comportamenti interiori,all'interno delle maglie cittadine.

L'elemento fondamentale per per immergersi nella ricerca è la "deriva",ovvero una "tecnica di passaggio rapido attraverso vari ambienti" che mira all'individuazione degli effetti psichici nelle aree urbane,da vivere consapevolmente come reazione agli ambienti visitati,come dominio della propria sensazione che conduce alla conoscenza delle proprie mutazioni psicologiche. Una sorta di camminata automatica improntata al riconoscimento delle proprie sensazioni in costante rapporto con la mutevolezza di generi e stili architettonici.

L'idea promossa da questa teoria è dunque la decostruzione degli spazi urbani e la costruzione di nuovi, cui caratteristiche principali siano breve durata, mutazione permanente e mobilità. L'intento è riconoscere i propri stati d'animo all'interno delle nuove architetture che divorano i territori delle metropoli europee,per criticare e cercare di ridefinire i confini della geografia classica. I situazionisti si abbandonano e si ritrovano in questo fraseggio tra rimosso e costruzione,tra inconscio e variazione architettonica dove è possibile stabilire una sorta di nuova fase di apprendimento delle proprie potenzialità sul dominio dell'esistente.