Verostko Roman: differenze tra le versioni
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Revisione 11:33, 22 Mag 2007
==Titolo== Verostko Roman
Biografia
L’artista e storico Roman Verostko nacque nel 1929 nelle miniere di carbone della Pennsylvania occidentale (Stati Uniti). Nei primi anni ‘80, dopo 30 anni dedicati alla pittura, cominciò ad eseguire disegni algoritmici con un plotter a penna. Oggi il suo studio è composto da una rete di computer accoppiata a plotter a penna comandati dal suo software originale. Vincitore del Golden Plotter First Prize (Germania) del 1994, il suo lavoro è stato incluso in molte esposizioni internazionali come “The Algorithmic Revolution” (ZKM, 2005), l’Ars Electronica shows on “Code: the language of our time” (2003) e “Genetic Art- Artificial Life” (1993). I suoi progetti includono una edizione illustrata limitata della “Derivation of the Laws...” di Gorge Boole (1990), un murale di 40 piedi per il New Science and Engineering Center all’University of St. Thomas a St. Paul, MN (1997) ed una installazione di 24 piedi, The Flowers of Learning, all’Academic Learning Center della Spalding University, Louisville, KY, (2006).
Sito web
Poetica
Nel 1967 incominciò ad informarsi sul mondo dei computer. Durante i primi anni ’80 scoprì che i plotter ( le macchine di impressione utilizzate dagli architetti) potevano rappresentare graficamente istruzioni date a partire dal proprio software, erano sistemi creativi generatori di forme. Prima del 1987 creò il primo software al mondo capace di generare quelle che chiama “pitture spazzolate” mediante l’utilizzo di pennelli orientali montati nel suo plotter. Con gli algoritmi scritti personalmente creó procedimenti per poter tracciare disegni con un tipo di testine di inchiostro molto speciali, mediante pennelli orientali per la pittura. Le sue investigazioni integrano due tipi di procedimenti, da una parte la programmazione digitale e dall’altra le risorse dell’arte più tradizionale. Presentò i suoi lavori algoritmici su carta come disegni e pitture robotiche. Egli non disegna, ma istruisce i suoi computer, mediante la programmazione del suo software, affinché guidino i plotter che tracciano i disegni. Anche Verostko è un componente del gruppo “The Algorists” e il suo lavoro va sotto il nome di Arte Algoritmica. L’arte algoritmica trasforma l’artista nel creatore di sistemi generatori di forme. Questi generatori, sono la forma più bassa del programma di un computer, e lo stesso Verostko li descrive come “lo spartito dell’opera d’arte.”
Opere
- Pathway 1, 1989
In questi lavori si osservano mescolanze di scarabocchi distribuiti su superfici di carta, queste distribuzioni sono realizzate a caso, attraverso gli ordini del software creato da Verotsko e creano insiemi molto numerosi di ripetizioni di tratti aleatori. La scrittura ed il disegno “automatico” tentavano di esplorare regioni incoscienti dell’esperienza umana usando metodi spontanei o non-razionali dando luogo a scarabocchi incoscienti, insensati.
- Flowers of Learning, 2006