Dal weblog didattico al podcast didattico: differenze tra le versioni

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Revisione 14:28, 7 Mag 2007

==Argomento:== Dal weblog didattico al podcast didattico

Descrizione:

1.1 La Direzione Generale per i Sistemi Informatici e l’introduzione di progetti scolastici sul weblog e sul podcasting

All’interno della pubblicazione sia cartacea che on-line della Direzione Generale per i Sistemi Informativi (DGSI) curata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), sono presenti vari progetti di innovazione tecnologica rivolti a tutti i cicli scolastici. Tali progetti intendono evidenziare il passaggio avvenuto negli ultimi anni da una “Società dell’Informazione” ad una “Società della Conoscenza”. Attraverso le nuove tecnologie, strumenti per consentire a chiunque di essere cittadino attivo e consapevole nella Rete e nella realtà di tutti i giorni, si diffondono le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC). Esse assumono un ruolo determinante all’interno dell’istruzione perché i singoli studenti hanno sia la possibilità di partecipare attivamente al processo educativo, che la possibilità di realizzare l’apprendimento in modo collaborativo.


Nei primi anni del 2000 prendono piede due nuove metodologie tecnologiche: il weblog prima e il podcasting dopo; alcune sperimentazioni di queste tecnologie sono citate all’interno della pubblicazione della Direzione Generale per i Sistemi Informativi (DGSI) del 2006 perchè vengono oggi utilizzate nella didattica scolastica. Un progetto importante nato con la collaborazione del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR) è Edid@blog: basato inizialmente sulla realizzazione di weblog e in seguito su quella di podcast, pensati per dare alle scuole l'opportunità di sperimentare nuovi modi di documentare, comunicare, collaborare e fare didattica senza che sia necessario padroneggiare linguaggi di programmazione, perché sarà sufficiente conoscere un po’ di videoscrittura e qualche altra semplice risorsa.


Le caratteristiche di semplicità, versatilità e personalizzazione delle tecnologie utilizzate sulla piattaforma di Edid@blog ne fanno uno strumento di grande interesse per la didattica scolastica. I docenti possono usufruire degli strumenti offerti da Edid@blog per allestire ambienti d’apprendimento che favoriscono gli allievi nei processi cognitivi. Possono inoltre migliorare la documentazione del lavoro scolastico, la comunicazione tra scuole, famiglie e territorio, la riflessione pedagogica, la collaborazione e la diffusione delle esperienze.


Il grande vantaggio dei weblog e dei podcast consiste nel fatto che per fruire di queste tecnologie non occorre essere costantemente online, quindi anche all’interno delle scuole dove la disponibilità delle risorse e delle infrastrutture tecnologiche non è ottimale e anche per i docenti meno esperti, sarà possibile l’accesso a tali tecnologie.


1.2 Dal weblog didattico al podcast didattico

Nell’articolo intitolato: Da Edid@blog una piattaforma per fare podcast a scuola. In arrivo programmi radio didattici trasmessi via web, è possibile comprendere che oltre agli edu-blog, “diari online” per condividere le esperienze e organizzare le attività scolastiche, arrivano anche gli edu-podcast, programmi radio didattici e non solo, trasmessi via web. Il nuovo Edid@blog, presentato il 28 Aprile 2006 a Genova dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) in collaborazione con l’istituto “Nino Bergese” di Genova e la Direzione scolastica regionale della Liguria , è diventato un progetto sempre più grande e più sofisticato e questo ha portato all’innovativa proposta di utilizzare i podcast nelle scuole. All’interno del progetto Edid@blog infatti, è stata approfondita la sezione video chiamata E-didateca che offre un supporto ai docenti per progettare e realizzare video e podcast all’interno di una classe.


E-didateca nasce dall'esigenza di rendere visibile e disponibile il patrimonio di software e/o di materiali multimediali, prodotti dalle scuole per la didattica e la formazione, un patrimonio ricco di esempi e soluzioni di integrazione didattica delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (TIC). La sezione video, con il supporto tecnico di Apple intende offrire un sostegno alle scuole che vogliono impiegare questo strumento in ambito didattico.


Francesca Burgos, coordinatrice scientifica del progetto E-didateca, ha spiegato che il valore didattico del podcasting, paragonabile ad una radio che si può ascoltare dove, quando e come si vuole, è di un’ importanza notevole. In un’ intervista estrapolata dal portale Sophia.it, Francesca Burgos afferma: <<Le valenze didattiche sono legate al tipo di tecnologia: l'uso dell'oralità è diverso dalla scrittura. I podcast sono ad esempio particolarmente adatti allo studio delle lingue: pensate al vantaggio di poter avere una banca dati con risorse in lingua originale. Inoltre nel podcasting non è importante tanto l'ascolto, quanto la creazione del podcast, che implica lo sviluppo di capacità di esprimere in sintesi e con chiarezza quello che si è imparato. Il compito degli insegnanti è motivare i ragazzi allo studio e indicare le fonti a cui attingere. Le esperienze realizzate hanno dimostrato che il podcasting ottiene ottimi risultati anche nelle scuole in cui non c'è grande abitudine allo studio sui testi e all'oralità >>.


Il podcasting dunque offre un contributo specifico all'insegnamento e all'apprendimento perché integra strumenti digitali e strumenti analogici in un unico ambito caratterizzato: a) dalla mobilità personale, b) dalla formazione di una vera e propria comunità di apprendimento, c) da un supporto estremamente ampio alla disabilità. A differenza di un sito web e di un blog, il podcast non può essere considerato come un semplice raccoglitore di molteplici contenuti e risorse, perché il suo scopo principale è quello di consentire un facile aggiornamento dei contenuti concepiti come episodi. Gli episodi, posti in successione nel tempo e composti da una struttura narrativa, saranno correlati da un filo conduttore che darà loro una sorta di continuità.


All’interno di un podcast didattico, le risorse per apprendere diventano maggiori rispetto a quelle di un blog didattico, perché in un podcast possono essere inseriti, non solo immagini e testi, anche opuscoli impaginati in pdf, link a pagine web per creare trasmissioni radio online, tg, film, documentari, video creativi, clip musicali e tecnici, o ancora videotutorial, cicli di lezioni, dispense a puntate e fumetti. Un edu-podcast gestito da studenti e insegnanti di una scuola dovrebbe essere caratterizzato da un piccolo palinsesto delimitato da uno specifico campo culturale. Se per esempio la scuola avesse intenzione di veicolare tutte le lezioni di tutte le materie (cosa per altro molto improbabile), non sarebbe affatto utile inserire quelle stesse materie all’interno del podcast, perché ogni iscritto riceverebbe continuamente aggiornamenti ai quali non sarebbe interessato. Occorre infatti realizzare dei Podcast e basarli su una coerenza interna in modo tale che il fruitore abbia chiaro sia l’aspettativa culturale che il preciso flusso di informazioni. La Burgos, mettendo in evidenza l’obiettivo di Edid@blog afferma: <<Tecnicamente il podcasting è semplice e non richiede che un computer e un microfono. L'obiettivo di Edid@blog è offrire un servizio in ambiente protetto e sulla piattaforma indicheremo i programmi da scaricare gratuitamente dalla rete >>.


Secondo una stima recente (aprile 2007), i podcast presenti in Italia hanno raggiunto il numero 814, quelli però attivi e costantemente aggiornati sono 253. Nelle innumerevoli categorie presenti nell’elenco dei podcast italiani, la categoria “Istruzione” conta 68 podcast didattici.


1.3 Il significato di weblog

Il termine weblog è stato creato da John Barger nel dicembre del 1997. La versione tronca blog è stata creata da Peter Merholz che nel 1999 ha usato la frase "we blog" nel suo sito, dando origine al verbo "to blog" (ovvero: bloggare, scrivere un blog). Attraverso i blog la possibilità di pubblicare documenti su Internet si è evoluta da privilegio di pochi (università e centri di ricerca) a diritto di tutti (i blogger, appunto). I blog hanno anche alcune somiglianze con i wiki, nel modo in cui vengono gestiti gli aggiornamenti, favoriti i commenti dei lettori e stimolate le nascite di community. Nel gergo di Internet, un blog è un diario in rete. Il termine blog è la contrazione di web log, ovvero "traccia su rete". Il fenomeno ha iniziato a prendere piede nel 1997 in America; nel 2001 è divenuto di moda anche in Italia, con la nascita dei primi servizi gratuiti dedicati alla gestione di blog. (estrapolato da http://www.wikipedia.it)


1.4 Il significato di podcast

Podcasting è un neologismo basato sulla fusione di due parole: iPod (il popolare riproduttore di file audio MP3 di Apple), e broadcasting. Il termine nacque quando l'uso dei feed RSS divenne popolare per lo scambio di registrazioni audio su computer, palmari, lettori di musica digitale e anche telefoni cellulari. RSS è l’acronimo di RDF Site Summary ed anche di Really Simple Syndication, uno dei più popolari formati per la distribuzione di contenuti web; RSS definisce una struttura adatta a contenere un insieme di notizie, ciascuna delle quali sarà composta da vari campi (nome autore, titolo, testo, riassunto, ...). Quando si pubblicano delle notizie in formato RSS, la struttura viene aggiornata con i nuovi dati; visto che il formato è predefinito, un qualunque lettore RSS potrà presentare in una maniera omogenea notizie provenienti dalle fonti più diverse. Pare che il termine podcasting sia comparso per la prima volta il 12 febbraio 2004 in un articolo del giornalista Ben Hammersley sul The Guardian intitolato "Audible revolution". Uno dei pionieri di questo sistema è invece Adam Curry, Video Jockey della MTV americana. Il nome fu primariamente associato al solo scambio di file audio, ma l'uso delle tecniche RSS al fine di condividere file video, iniziate già dal 2001, fece estendere il suo significato anche allo scambio dei file video, pur non avendo alcuna relazione etimologica con essi. Nel dicembre 2005, il dizionario americano New Oxford ha dichiarato Podcasting "parola dell'anno", definendo il termine come "registrazione digitale di una trasmissione radiofonica o simili, resa disponibile su internet con lo scopo di permettere il download su riproduttori audio personali". Il termine è, in realtà, improprio, visto che né per il podcasting, né per il successivo ascolto dei file sono strettamente necessari l'utilizzo di iPod o una trasmissione tradizionale (broadcasting). L'associazione con iPod nacque semplicemente perché in quel periodo il lettore audio portatile ideato e prodotto da Apple era estremamente diffuso. Il termine è stato spesso criticato poiché darebbe meriti ingiustificati alla Apple nello sviluppo della tecnologia del podcasting. Per questo motivo si è cercato di renderlo "neutro", utilizzandolo come acronimo di "Personal Option Digital Casting" (il primo ad averlo fatto sarebbe Doc Searls nell'articolo "DIY Radio with PODcasting"). La confusione sull'origine del termine si è perciò diffusa, anche alcune importanti testate giornalistiche italiane come Il Corriere della Sera, La Repubblica, la RAI, hanno commesso l'errore di trovare l'etimo nel suddetto acronimo: è invece ormai internazionalmente accettato che il termine derivi dal nome del supporto della Apple. Il podcasting è un sistema che permette di scaricare in modo automatico e in qualsiasi momento documenti audio, video o testuali (in formato pdf, mp3 o altro) chiamati podcast, utilizzando un programma ("client") generalmente gratuito chiamato aggregatore o feeder. La risorsa podcasting viene salvata nella memoria di un dispositivo per la riproduzione, è quindi asincrona, off-line e nomadica. Un podcast è perciò un file audio, video o testuale, messo a disposizione su Internet per chiunque si abboni ad una trasmissione periodica e scaricabile automaticamente da un apposito programma. (estrapolato da http://www.wikipedia.it)


Bibliografia:

Camussone P.F., Informatica, organizzazione e strategia, Edizioni McGraw Hill libri Italia, Milano 2000


Webliografia:

http://www.scuolaer.it/page.asp?IDCategoria=129&IDSezione=380&ID=73599

http://www.e-didateca.it

http://www.edidateca.it/edidablog/index.html

http://www.sophia.it/

http://www.audiocast.it/podlist

http://www.pubblica.istruzione.it/innovazione/index.shtml

http://www.pubblica.istruzione.it/innovazione/progetti/weblog.shtml

http://www.wikipedia.it