Arte interattiva: differenze tra le versioni
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+ | Proprio in questo periodo inizia il lavoro di Myron W.Krueger, pioniere della Realtà Artificiale, che costruisce opere interattive dal ’69 in poi. Muovendosi all'interno di uno spazio percepito dal computer si osserva sullo schermo la propria figura che interagisce con figure astratte o con le immagini sintetiche di altri utenti. L'atto di comunicare crea uno spazio particolare, costituito dall'informazione condivisa in quel momento dai partecipanti (Videoplace). | ||
+ | L'arte interattiva trova terreno fertile anche negli ambienti della rete e un primo interessante esempio è l'operazione avviata da [[Ascott Roy|Roy Ascott]] che collegando quasi 200 persone sparse in 30 nazioni del mondo, permette a ogni partecipante di inviare a un'unità centrale, le personali elaborazioni sul tema scelto degli aspetti della Terra (Aspect of Gaia) che sono fatte interagire fra loro dando luogo a un'opera collettiva aperta. Il risultato di opere simili è un intreccio d'idee, suoni, forme che si possono man mano ingrandire e proliferare all'infinito, rimodellando in continuazione i dati giunti alla sede centrale. | ||
+ | Esistono diversi livelli d’interazione, la prima forma d’interzione, quella più superficiale è definita pilotata. | ||
+ | L’utente ha la possibilità di seguire un suo percorso, di seguire un tragitto basato sui suoi interessi e non predeterminato, però non può intervenire modificando o trasformando l’opera; si limita a ‘schiacciare un bottone’ e si muove comunque secondo parametri di scelta studiati a monte. | ||
+ | Questo tipo di interattività, quasi illusoria è stata compresa e studiata dalla net art, che da un lato ne ha denunciato, spesso con ironia, i limiti. | ||
+ | L’effettiva interattività è quella che viene definita partecipata. In questo caso il contributo dell’utente diventa indispensabile per la concreta realizzazione dell’opera, l’opera vive attraverso il contributo di più persone che comunicano tra loro sviluppando il progetto iniziale. | ||
+ | Le migliori opere di net art sfruttano proprio le reali potenzialità interattive e comunicative della rete creando network. | ||
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+ | [[Categoria: Arti delle reti]] |
Revisione 18:24, 5 Mar 2007
Le origini dell’arte interattiva vanno cercate nella seconda metà degli anni ’60. Questa è la data nella quale si realizzano le prime convergenze tra esperienza artistica e ricerca di interfacce tra uomo e computer. Proprio in questo periodo inizia il lavoro di Myron W.Krueger, pioniere della Realtà Artificiale, che costruisce opere interattive dal ’69 in poi. Muovendosi all'interno di uno spazio percepito dal computer si osserva sullo schermo la propria figura che interagisce con figure astratte o con le immagini sintetiche di altri utenti. L'atto di comunicare crea uno spazio particolare, costituito dall'informazione condivisa in quel momento dai partecipanti (Videoplace). L'arte interattiva trova terreno fertile anche negli ambienti della rete e un primo interessante esempio è l'operazione avviata da Roy Ascott che collegando quasi 200 persone sparse in 30 nazioni del mondo, permette a ogni partecipante di inviare a un'unità centrale, le personali elaborazioni sul tema scelto degli aspetti della Terra (Aspect of Gaia) che sono fatte interagire fra loro dando luogo a un'opera collettiva aperta. Il risultato di opere simili è un intreccio d'idee, suoni, forme che si possono man mano ingrandire e proliferare all'infinito, rimodellando in continuazione i dati giunti alla sede centrale. Esistono diversi livelli d’interazione, la prima forma d’interzione, quella più superficiale è definita pilotata. L’utente ha la possibilità di seguire un suo percorso, di seguire un tragitto basato sui suoi interessi e non predeterminato, però non può intervenire modificando o trasformando l’opera; si limita a ‘schiacciare un bottone’ e si muove comunque secondo parametri di scelta studiati a monte. Questo tipo di interattività, quasi illusoria è stata compresa e studiata dalla net art, che da un lato ne ha denunciato, spesso con ironia, i limiti. L’effettiva interattività è quella che viene definita partecipata. In questo caso il contributo dell’utente diventa indispensabile per la concreta realizzazione dell’opera, l’opera vive attraverso il contributo di più persone che comunicano tra loro sviluppando il progetto iniziale. Le migliori opere di net art sfruttano proprio le reali potenzialità interattive e comunicative della rete creando network.