Manzoni Piero: differenze tra le versioni
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− | Manzoni Piero (Soncino, Cremona 1933 - Milano 1963): pittore e scultore italiano | + | Manzoni Piero (Soncino, Cremona 1933 - Milano 1963): pittore e scultore italiano, ma anche artista amante della trasgressione, che contribuì, con la sua opera dissacratoria, al rinnovamento dell'arte contemporanea. |
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+ | Abbandonata la pittura figurativa, aderì con Lucio Fontana al Movimento nucleare. Schierandosi contro qualsiasi presupposto di stile, produsse una serie di quadri in cui l'unico segno era rappresentato da impronte di oggetti come forbici, tenaglie o spille. Seguirono nel 1957 gli Achromes, tele completamente bianche, il cui senso era semplicemente quello di esistere. Due anni dopo, fondò la rivista "Azimuth" con il pittore Enrico Castellani e aprì una galleria a Milano. Le sue ricerche procedettero sempre nella direzione dell'arte concettuale, di cui sono emblematiche le novanta scatole di Merda d'artista, che mettono in rilievo il suo totale rifiuto di un'arte al servizio della forma. Ciò che Manzoni continuò a voler sottolineare fu l'importanza del processo creativo, dell'ideazione, più che dell'opera in sé. |
Revisione 10:51, 12 Feb 2007
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Manzoni Piero (Soncino, Cremona 1933 - Milano 1963): pittore e scultore italiano, ma anche artista amante della trasgressione, che contribuì, con la sua opera dissacratoria, al rinnovamento dell'arte contemporanea.
Abbandonata la pittura figurativa, aderì con Lucio Fontana al Movimento nucleare. Schierandosi contro qualsiasi presupposto di stile, produsse una serie di quadri in cui l'unico segno era rappresentato da impronte di oggetti come forbici, tenaglie o spille. Seguirono nel 1957 gli Achromes, tele completamente bianche, il cui senso era semplicemente quello di esistere. Due anni dopo, fondò la rivista "Azimuth" con il pittore Enrico Castellani e aprì una galleria a Milano. Le sue ricerche procedettero sempre nella direzione dell'arte concettuale, di cui sono emblematiche le novanta scatole di Merda d'artista, che mettono in rilievo il suo totale rifiuto di un'arte al servizio della forma. Ciò che Manzoni continuò a voler sottolineare fu l'importanza del processo creativo, dell'ideazione, più che dell'opera in sé.