The thing: differenze tra le versioni
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+ | Tali attivisti fondano il nodo italiano di The Thing, un network internazionale dedicato all'arte e alla cultura delle reti nato a New York nel 1991. Contribuiscono alla sua fondazione Marco Deseriis (aka Snafu) e Giuseppe Marano (aka Subjesus), insieme ad Agnese Trocchi, Valerio Bindi, Tatiana Bazzichelli e, per un certo periodo, Alessandro Ludovico della rivista Neural. | ||
+ | Dopo alcuni mesi di prova, poco prima del lancio effettivo, il sito ospitato dalla Rete Civica romana (uno spazio telematico messo a disposizione dal Comune di Roma all’associazionismo) viene sottoposto a improvvisa censura dalle autorità comunali per la pubblicazione di alcune immagini dell'artista australiana Francesca Da Rimini. Queste sono parte di un contesto di una violenta campagna repressiva, che colpisce il libro-inchiesta di Luther Blissett: . | ||
+ | Nel frattempo The Thing inizia anche una proficua collaborazione con il network di Digital is Not Analog (www.d-i-n-a-.net), insieme al quale si fa promotrore di alcuni happening internazionali dedicati alla net.art e all'hacktivism, che ospitano esponenti di punta del vasto arcipelago delle nuove pratiche digitali. Non avendo più ottenuto risposta dal Comune di Roma, The Thing migra su Ecn.org, il server che ospita gran parte della telematica antagonista italiana, per poi trasferirsi definitivamente, nel 2002, sulle macchine di The Thing New York, con un nuovo nome-dominio (thething.it), una nuova interfaccia e un più esteso network di collaboratori. Purtroppo nel corso del 2005, il sito subisce un violento attacco da parte di ignoti hacker tanto da perdere il suo database. Attualmente resta online una versione "minima" in HTML. | ||
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+ | Il nodo italiano di The Thing (www.thething.it) è un punto di riferimento per una piccola ma attiva comunità di networkers, che percorrono in più direzioni il campo della sperimentazione di rete. The Thing si propone come ponte tra diverse realtà attive nel campo della comunicazione radicale, dalle tattiche radical-pubblicitarie di Guerriglia Marketing alle incursioni cyberfemministe del gruppo A/Matrix, alle mordaci operazioni di culture jamming degli Yes Men e degli 0100101110101101.ORG. Purtroppo la scarsità permanente di risorse, lo rende un progetto che oscilla tra momenti di grande vivacità, a periodi di completa inoperatività. | ||
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+ | Alla fine di novembre, il festival spagnolo di new media art Observatori offre al Comune di Roma una quota per acquistare l'Inbox (contenente l'opera "originale", formata dalla somma di tutte le e-mail di | ||
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+ | Competizione internazionale in cui i navigatori, che condividono la battaglia per la libertà di espressione, vengono invitati a spedire un'e-mail di protesta al Comune di Roma, contenenti testi, attachment grafici e anche piccoli software, valutate economicamente da una giuria internazionale sulla base della loro coerenza estetico-politica. La somma dei valori delle singole e-mail fissa il valore generale dell'operazione No Protest No Profit. | ||
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== Webliografia: == | == Webliografia: == | ||
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+ | [[categoria:Europa]] | ||
+ | [[categoria:Arte delle reti]] | ||
+ | [[categoria:net art]] | ||
+ | [[categoria:net.art]] |
Revisione 23:09, 16 Mag 2006
== Personaggio o Gruppo: == The Thing
Biografia:
TheThing.it nasce nel marzo del 2000 su iniziativa di alcuni attivisti provenienti dall'area della telematica sociale romana (in particolare dal gruppo di AvANa BBS) e del culture jamming. Tali attivisti fondano il nodo italiano di The Thing, un network internazionale dedicato all'arte e alla cultura delle reti nato a New York nel 1991. Contribuiscono alla sua fondazione Marco Deseriis (aka Snafu) e Giuseppe Marano (aka Subjesus), insieme ad Agnese Trocchi, Valerio Bindi, Tatiana Bazzichelli e, per un certo periodo, Alessandro Ludovico della rivista Neural.
Nel frattempo The Thing inizia anche una proficua collaborazione con il network di Digital is Not Analog (www.d-i-n-a-.net), insieme al quale si fa promotrore di alcuni happening internazionali dedicati alla net.art e all'hacktivism, che ospitano esponenti di punta del vasto arcipelago delle nuove pratiche digitali. Non avendo più ottenuto risposta dal Comune di Roma, The Thing migra su Ecn.org, il server che ospita gran parte della telematica antagonista italiana, per poi trasferirsi definitivamente, nel 2002, sulle macchine di The Thing New York, con un nuovo nome-dominio (thething.it), una nuova interfaccia e un più esteso network di collaboratori. Purtroppo nel corso del 2005, il sito subisce un violento attacco da parte di ignoti hacker tanto da perdere il suo database. Attualmente resta online una versione "minima" in HTML. Tra i collaboratori recenti si segnala l’arrivo di Miriam Tola (a.k.a Synner).
Sito web:
Poetica:
Il nodo italiano di The Thing (www.thething.it) è un punto di riferimento per una piccola ma attiva comunità di networkers, che percorrono in più direzioni il campo della sperimentazione di rete. The Thing si propone come ponte tra diverse realtà attive nel campo della comunicazione radicale, dalle tattiche radical-pubblicitarie di Guerriglia Marketing alle incursioni cyberfemministe del gruppo A/Matrix, alle mordaci operazioni di culture jamming degli Yes Men e degli 0100101110101101.ORG. Purtroppo la scarsità permanente di risorse, lo rende un progetto che oscilla tra momenti di grande vivacità, a periodi di completa inoperatività.
In seguito alla censura della autorità comunali romane, il 20 ottobre del 2000, The Thing lancia in collaborazione con il gruppo di net.artisti 0100101110101011.org, una competizione internazionale chiamata No Protest No Profit. I navigatori, che condividono la battaglia per la libertà di espressione, vengono invitati a spedire un'e-mail di protesta al Comune di Roma.
Opere:
- Net.Art - L'arte della connessione (www.thething.it/netart)
- No Protest No Profit
Competizione internazionale in cui i navigatori, che condividono la battaglia per la libertà di espressione, vengono invitati a spedire un'e-mail di protesta al Comune di Roma, contenenti testi, attachment grafici e anche piccoli software, valutate economicamente da una giuria internazionale sulla base della loro coerenza estetico-politica. La somma dei valori delle singole e-mail fissa il valore generale dell'operazione No Protest No Profit.