The Golden Calf: differenze tra le versioni
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Revisione 12:09, 20 Apr 2006
Titolo: The Golden Calf
Anno: 1994
Luogo: Ars Electronica 94: Intelligente Ambiente, Brucknerhaus Linz, Austria
Autore: Jeffrey Shaw
Descrizione: Quest’opera è costituita da un piedistallo bianco su cui è appoggiato un monitor a colori LCD connesso a un meccanismo computazionale tramite un cavo che passa dal piedistallo.
L’osservatore di quest’opera può prendere e maneggiare il monitor tenendolo tra le mani. Lo schermo mostra una rappresentazione di un piedistallo con un’immagine di un vitello d’oro (generata da un computer).
Muovendo il monitor intorno al piedistallo che ha di fronte, il visitatore può osservare il vitello da tutti i lati, come se fosse davanti a lui. Perciò le funzioni del monitor sono come quelle di una finestra che rivela un corpo virtuale apparentemente situato in uno spazio reale.
Il vitello d’oro ha una superficie a specchio molto lucente nella quale lo spettatore vede i riflessi sull’attuale sede dell’installazione. Infatti sono state precedentemente scattate delle foto digitali della stanza e proiettate sulla pelle del vitello che così riflette tali immagini.
Mentre il visitatore non è incluso in questa riflessione digitale dell’evento, egli si può vedere riflesso sulla superficie dello schermo LCD .
L’immaterialità di questo vitello d’oro è enfatizzata dal fatto che solo le superfici esterne sono modellate, infatti se il visitatore muove lo schermo come per entrare nel corpo del vitello, non vede niente: solo l’involucro esterno dell’animale è visibile. Ne Il Vitello d’oro il corpo non è un oggetto materiale, ma semmai un soggetto immateriale del processo specificatamente fisico della rivelazione.
Quando si sposta il monitor verso l’alto il basso o ai lati del piedistallo, il visitatore si muove come se effettuasse una danza cerimoniale davanti a un pilastro tecnologico di un fantasma quasi tangibile, un’entità che sfugge alle regole della fisica.