Exposition of Music-Electronic Television: differenze tra le versioni
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La Germania aveva soltanto una stazione TV fino al 1963, e trasmetteva per non più di poche ore ogni sera – forse questo spiega l’orario tardo di apertura dell'esposizione di Paik. A differenza delle azioni di Fluxus, la corrente-filosofia di cui faceva parte Paik, che avvenivano nello stesso periodo, il progetto di Paik non ha avuto risonanza in TV. | La Germania aveva soltanto una stazione TV fino al 1963, e trasmetteva per non più di poche ore ogni sera – forse questo spiega l’orario tardo di apertura dell'esposizione di Paik. A differenza delle azioni di Fluxus, la corrente-filosofia di cui faceva parte Paik, che avvenivano nello stesso periodo, il progetto di Paik non ha avuto risonanza in TV. | ||
Il volantino stampato per l'esposizione includeva un testo teorico di Paik. | Il volantino stampato per l'esposizione includeva un testo teorico di Paik. | ||
− | + | “Si può dire che la televisione elettronica non è la pura e semplice applicazione ed espansione della musica elettronica nel campo dell’ottica, ma rappresenta un contrasto con la musica elettronica (almeno nella sua fase iniziale), che mostra una predefinita e determinata tendenza, sia nel suo metodo composizionale seriale, che nella sua forma ontologica (registrazioni su nastro destinate alla ripetizione). (...) Non solo ho espanso da 20 chilocicli a 4 megahertz il materiale che è stato trattato, ma più precisamente ho usato la proprietà fisica dell'elettrone (indeterminatezza, il carattere duale dei corpuscoli (particelle) e delle onde (status). | |
Revisione 20:18, 1 Giu 2005
Titolo:Exposition of Music-Electronic Television
Anno:1963
Luogo:
Autore:Paik June Nam
Descrizione: La prima mostra importante di Paik è stata tenuta dall’11 al 20 marzo 1963 in una galleria allestita dall'architetto Rolf Jährling nella sua residenza privata.
La Germania aveva soltanto una stazione TV fino al 1963, e trasmetteva per non più di poche ore ogni sera – forse questo spiega l’orario tardo di apertura dell'esposizione di Paik. A differenza delle azioni di Fluxus, la corrente-filosofia di cui faceva parte Paik, che avvenivano nello stesso periodo, il progetto di Paik non ha avuto risonanza in TV.
Il volantino stampato per l'esposizione includeva un testo teorico di Paik.
“Si può dire che la televisione elettronica non è la pura e semplice applicazione ed espansione della musica elettronica nel campo dell’ottica, ma rappresenta un contrasto con la musica elettronica (almeno nella sua fase iniziale), che mostra una predefinita e determinata tendenza, sia nel suo metodo composizionale seriale, che nella sua forma ontologica (registrazioni su nastro destinate alla ripetizione). (...) Non solo ho espanso da 20 chilocicli a 4 megahertz il materiale che è stato trattato, ma più precisamente ho usato la proprietà fisica dell'elettrone (indeterminatezza, il carattere duale dei corpuscoli (particelle) e delle onde (status).
L'artista Fluxus Tomas Schmit, ha aiutato Paik ad installare la mostra. La descrizione dettagliata di Schmit delle modifiche della tv individuale rende chiaro che l'impressione di caos comunicata dai televisori è ingannevole nella misura in cui la presentazione intera era più come un laboratorio con le varie messe a punto sperimentali, che una mostra convenzionale:
"undici televisori nella stanza fra la sala ed il giardino; organizzati - come i pianoforti - a caso; un televisore è in cima ad un altro, gli altri sono sul pavimento. Il materiale iniziale è stato fornito dai programmi normali della TV, ma questi sono a malapena riconoscibili nella maggior parte dei televisori(...): una delle esposizioni di televisori mostra un negativo di un’ immagine coperta con un’altra differente. Il gruppo dei due televisori: quello più basso ha delle bande orizzontali, quello in alto le bande verticali (quello più in alto in realtà mostra la stessa immagine di quello in basso, ma è sul suo fianco piuttosto che sui suoi piedi). Una singola linea verticale bianca corre attraverso la metà dello schermo della TV Zen. Un televisore è sdraiato a faccia in giù e mostra le sue immagini al parquet del pavimento. Negli otto televisori in alto la composizione dell'immagine (in televisione, il termine immagine include anche una dimensione temporale) è derivata da manipolazioni elettroniche più o meno predefinite del televisore, nei quattro televisori in basso la manipolazione è tale che le influenze esterne determinano l'immagine: uno dei quattro è collegato ad un interruttore a pedale davanti a lui; se premete l'interruttore, i cortocircuiti del processo di contatto determinano dei fuochi di punti di luce che immediatamente spariscono sullo schermo. Un altro televisore è agganciato ad un microfono; chiunque parli nel microfono vede un'esplosione di puntini chiari simili all'altro televisore, ma questa volta ininterrottamente. Il “kuba TV" è il più estremo; è collegato ad un registratore che fornisce la musica alla TV (ed a noi): i parametri della musica determinano i parametri dell'immagine. Infine (sul piano superiore) avete il “punto TV uno" che è collegato ad una radio; nel mezzo del suo schermo c’è un punto luminoso il cui il formato è determinato dal volume corrente della radio; più forte è il volume della radio, più grande è il punto, più basso è il volume della radio, più piccolo diventa il punto."
Ognuno dei televisori manipolati da vedere in questa stanza mostra una forma differente di distorsione dell’immagine. Guardando indietro alla mostra, Paik ha dichiarato:
Non esiste nessuna registrazione su pellicola di queste distorsioni, soltanto una serie di foto che danno un'idea generale delle modifiche.