MetaForum: differenze tra le versioni
(Metaforum II Budapest '95) |
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+ | In questo convegno internazionale durato tre giorni (dal 6 all’8ottobre) hanno partecipato diversi ospiti, scrittori, pensatori, hacker e personaggi di nazionalità diversa bene o male inseriti nel processo generale di formazione globale delle idee: Matthew Fuller da Londra impegnato in pubblicazioni Underground e nello sviluppo di ipertesti artistici, John Perry Barlow dal midwest americano, famoso come paroliere dei Grateful Dead, ma anche uno dei fondatori dell'Electronic Frontier Foundation, un'organizzazione che promuove la libertà d'espressione nei nuovi media digitali, Marleen Stikker di Amsterdam sindaco della Digital City (la città virtuale del Nord Europa), Konrad Beker dell'institute of new technology Vienna, i rappresentanti della rete Fidonet ungherese, Tania Dekina videomaker di Mosca, i rappresentanti della rivista Very Ciber Indeed da Lubiana, Terminal Café da Praga, Keiko Sei da Tokio, il gruppo di New York Critical Art Esemble e naturalmente StranoNetwork come rappresentante italiano. | ||
+ | Durante il convegno si è a lungo dibattuto sul problema delle diversità linguistiche, sull’arte telematica, sull’anonimato, sulla crittografia, sulla democrazia in rete, fino ad arrivare alle questioni specifiche dell’Europa dell’est. | ||
+ | Il tentativo di ricreare in rete un flusso informativo unidirezionale simile a quello dei più comuni media correlato a links e spazi pubblicitari o promozionali è parso come un problema comune da risolvere tentando contemporaneamente di rendere il tutto più democratico, collettivo, facilmente accessibile da parte di chiunque e, almeno in parte, sciolto da interessi economici e vincoli legali. | ||
+ | Oltre a questo si è discusso della necessità di una lingua franca in un sistema globale di interconnessioni: poiché oggi la lingua più utilizzata in rete è l’inglese, gli svantaggi che può arrecare questa a diversi paesi sono molteplici come ad esempio la perdita della cultura e l’allontanamento sia dai dati reali sia dalla loro percezione. Si è quindi venuto a creare un dibattito parallelo incentrato sulla comunicazione meta culturale o metalinguistica in cui le diverse idee vengono analizzate e dove si cerca di creare nuove forme di comunicazioni in rete più stimolanti ma soprattutto il più lontane possibile dagli errori interpretativi. | ||
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Revisione 11:16, 26 Mag 2005
METAFORUM II
In questo convegno internazionale durato tre giorni (dal 6 all’8ottobre) hanno partecipato diversi ospiti, scrittori, pensatori, hacker e personaggi di nazionalità diversa bene o male inseriti nel processo generale di formazione globale delle idee: Matthew Fuller da Londra impegnato in pubblicazioni Underground e nello sviluppo di ipertesti artistici, John Perry Barlow dal midwest americano, famoso come paroliere dei Grateful Dead, ma anche uno dei fondatori dell'Electronic Frontier Foundation, un'organizzazione che promuove la libertà d'espressione nei nuovi media digitali, Marleen Stikker di Amsterdam sindaco della Digital City (la città virtuale del Nord Europa), Konrad Beker dell'institute of new technology Vienna, i rappresentanti della rete Fidonet ungherese, Tania Dekina videomaker di Mosca, i rappresentanti della rivista Very Ciber Indeed da Lubiana, Terminal Café da Praga, Keiko Sei da Tokio, il gruppo di New York Critical Art Esemble e naturalmente StranoNetwork come rappresentante italiano.
Durante il convegno si è a lungo dibattuto sul problema delle diversità linguistiche, sull’arte telematica, sull’anonimato, sulla crittografia, sulla democrazia in rete, fino ad arrivare alle questioni specifiche dell’Europa dell’est.
Il tentativo di ricreare in rete un flusso informativo unidirezionale simile a quello dei più comuni media correlato a links e spazi pubblicitari o promozionali è parso come un problema comune da risolvere tentando contemporaneamente di rendere il tutto più democratico, collettivo, facilmente accessibile da parte di chiunque e, almeno in parte, sciolto da interessi economici e vincoli legali.
Oltre a questo si è discusso della necessità di una lingua franca in un sistema globale di interconnessioni: poiché oggi la lingua più utilizzata in rete è l’inglese, gli svantaggi che può arrecare questa a diversi paesi sono molteplici come ad esempio la perdita della cultura e l’allontanamento sia dai dati reali sia dalla loro percezione. Si è quindi venuto a creare un dibattito parallelo incentrato sulla comunicazione meta culturale o metalinguistica in cui le diverse idee vengono analizzate e dove si cerca di creare nuove forme di comunicazioni in rete più stimolanti ma soprattutto il più lontane possibile dagli errori interpretativi.