Performance - Madre Snaturata: differenze tra le versioni
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Un’azione di sabotaggio pacifica ma che vuole essere risonante e rimbombante e che nel nome dello scomparso gallerista partenopeo Lucio Amelio vuol far sentire la sua voce. Si chiede [[De Luca Augusto]] come sia possibile che Napoli sotto le vesti del Madre, ospiti solo la mostra ma non ne faccia parte e dice: “Da quando in qua l’ospitalità deresponsabilizza l’ospitante?”, e continua parlando di un’esposizione preparata a tavolino, a mo’ di pacchetto, assolutamente non verificata o modificata dal direttore del Museo che aveva l’obbligo, oltre che il piacere, di promuovere e valorizzare gli artisti che fanno parte della città che ospita l’evento. Non conoscenza dell’arte napoletana? Motivi economici legati agli sponsor? Semplice disattenzione della direzione del Madre? Una cosa è certa, come sottolineano De Luca e Iabo: “L’arte finisce a Roma, non c’è neppure un artista italiano da Frosinone a Canicattì…Dal Giappone fino a Roma, e poi…basta”. | Un’azione di sabotaggio pacifica ma che vuole essere risonante e rimbombante e che nel nome dello scomparso gallerista partenopeo Lucio Amelio vuol far sentire la sua voce. Si chiede [[De Luca Augusto]] come sia possibile che Napoli sotto le vesti del Madre, ospiti solo la mostra ma non ne faccia parte e dice: “Da quando in qua l’ospitalità deresponsabilizza l’ospitante?”, e continua parlando di un’esposizione preparata a tavolino, a mo’ di pacchetto, assolutamente non verificata o modificata dal direttore del Museo che aveva l’obbligo, oltre che il piacere, di promuovere e valorizzare gli artisti che fanno parte della città che ospita l’evento. Non conoscenza dell’arte napoletana? Motivi economici legati agli sponsor? Semplice disattenzione della direzione del Madre? Una cosa è certa, come sottolineano De Luca e Iabo: “L’arte finisce a Roma, non c’è neppure un artista italiano da Frosinone a Canicattì…Dal Giappone fino a Roma, e poi…basta”. | ||
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Revisione 06:30, 30 Set 2013
Titolo:
MADRE SNATURATA ( operazione contro il Museo Madre di Napoli ).
Autore:
- Progetto di Iabo e De Luca Augusto alias Il Cacciatore di Graffiti ( Graffiti Hunter ).
Anno:
- anno 2009.
( Nel 2011, per denunciare una situazione di degrado della sua città, Augusto De Luca ha ideato la Performance - Partita a golf nelle buche stradali di Napoli con partenza da Piazza del Plebiscito )
Luogo:
- Museo Madre - Napoli
Video:
Descrizione:
Quale “Madre” dimentica i propri figli? Questo il dubbio alla base dell’operazione “Madre Snaturata” promossa dagli artisti napoletani De Luca Augusto e Iabo. Sabato 25 aprile 2009 alle ore 21 il museo Madre ( Museo d’Arte Donna Regina in via Settembrini 79, Napoli ) inaugura la collettiva Urban Superstar Show, organizzata dalla galleria romana Mondopop sotto la direzione di David Vecchiato. La mostra vede la partecipazione di ben 33 artisti internazionali, tra cui 11 italiani che come cita il comunicato sono: “…alcuni tra i nomi più interessanti della giovane Arte Contemporanea che nasce dalle ultime tendenze delle culture giovanili e urbane…”. Ed ecco il problema: gli unici artisti italiani provengono tutti da città da Roma in su.
Dove è finita l’arte napoletana e quella del meridione in genere? Come è possibile che un Museo, come il Madre, che ospita un evento, il primo di tal genere, dedicato alla Urban art, Street Art Italiana e internazionale non contempli nessuno dei suoi “legittimi figli”? Queste alcune delle domande che si sono posti De Luca Augusto e Iabo.
De Luca è un fotografo professionista che dalla metà degli anni settanta studia con originalità i diversi generi fotografici . Con il suo obiettivo ha immortalato e reso celebri le più belle immagini di Napoli, stampate poi sulle carte telefoniche della Telecom. Conosciuto anche come Il Cacciatore di Graffiti , da alcuni anni, ha accuratamente scollato dai muri della città i più bei graffiti su carta degli street artisti partenopei, raccogliendo centinaia di poster . L’altro promotore è uno tra i più conosciuti writer napoletani, Iabo, i cui ironici e provocatori graffiti circolano per la città napoletana, la sua galleria è stata la strada, e la sua tela i muri della metropolitana e gli angoli delle strade, ormai artista internazionale presente nelle maggiori rassegne d'arte contemporanea .
Indignati e offesi dal tradimento del Madre hanno ideato l’operazione “Madre Snaturata”, dando vita a un video, remake ironico del video del Museo Madre [[1]] , a un logo che ricalca quello ufficiale del Museo ma, lascia sgocciolare la pittura; è come se esso stesse perdendo il suo carattere originario e si stesse diluendo e “snaturando” ed infine utilizzando un' immagine del famoso gallerista napoletano Amelio Lucio, scomparso anni fa, che su posters di varia grandezza i due artisti hanno incollato di notte sui muri di tutta Napoli [[2]] . Lucio Amelio, quindi, è stato il portavoce di questa PROTESTA - PERFORMANCE.
Grazie alla diffusione web tramite il portale ziguline e i vari myspace, facebook, siti e blog, l’operazione si è estesa a macchia d’olio. Molti gli artisti a favore dei loro colleghi tra cui il collettivo Satoboy di Salerno, Trapanig, Helios, korvo, Biodpi, Last 22, Panik e tanti altri del sud e non solo, che all’inaugurazione del Museo Madre del 25 Aprile, hanno risposto con diversi happening fuori al Madre [[3]] . Tanti gli stickers incollati sui muri e le performance come quella dei Satoboy che hanno invaso l'entrata del Museo con tanti bambolotti imbavagliati, per rappresentare i figli di una "Madre Snaturata" che non possono parlare e non si possono esprimere.
Un’azione di sabotaggio pacifica ma che vuole essere risonante e rimbombante e che nel nome dello scomparso gallerista partenopeo Lucio Amelio vuol far sentire la sua voce. Si chiede De Luca Augusto come sia possibile che Napoli sotto le vesti del Madre, ospiti solo la mostra ma non ne faccia parte e dice: “Da quando in qua l’ospitalità deresponsabilizza l’ospitante?”, e continua parlando di un’esposizione preparata a tavolino, a mo’ di pacchetto, assolutamente non verificata o modificata dal direttore del Museo che aveva l’obbligo, oltre che il piacere, di promuovere e valorizzare gli artisti che fanno parte della città che ospita l’evento. Non conoscenza dell’arte napoletana? Motivi economici legati agli sponsor? Semplice disattenzione della direzione del Madre? Una cosa è certa, come sottolineano De Luca e Iabo: “L’arte finisce a Roma, non c’è neppure un artista italiano da Frosinone a Canicattì…Dal Giappone fino a Roma, e poi…basta”.