Arte e tecnologia: differenze tra le versioni
Riga 19: | Riga 19: | ||
[[Software information technology: its new meaning for art]], esposizione organizzata da Jack Burnham presso il museum of Modern Art a New York nel 1970. | [[Software information technology: its new meaning for art]], esposizione organizzata da Jack Burnham presso il museum of Modern Art a New York nel 1970. | ||
− | L’obiettivo dell’esposizione era quello di dimostrare gli effetti delle tecnologie della comunicazione contemporanee nelle mani degli artisti. L'evento sancisce l’avvenuta accettazione del computer come strumento di creazione artistica e l'affermazione della [[ | + | L’obiettivo dell’esposizione era quello di dimostrare gli effetti delle tecnologie della comunicazione contemporanee nelle mani degli artisti. L'evento sancisce l’avvenuta accettazione del computer come strumento di creazione artistica e l'affermazione della [[Computer graphic]] come forma autonoma di espressione artistica. |
Il rilievo di questa mostra risiede, però, in una sezione particolare del materiale espositivo, quella delle installazioni realizzate in modo che il pubblico possa interagire con i programmi degli artisti. | Il rilievo di questa mostra risiede, però, in una sezione particolare del materiale espositivo, quella delle installazioni realizzate in modo che il pubblico possa interagire con i programmi degli artisti. | ||
Revisione 07:46, 26 Lug 2011
ARTE E TECNOLOGIA
Gli artisti iniziano ad attribuire una forte importanza alla tecnologia dalla fine degli anni cinquanta.
Nel 1965 Rauschenberg e Kluver costruirono una scultura radiocomandata e altamente sensibile chiamata Oracle (Oracolo), durante la costruzione dell’opera si convinsero sempre di più della necessità di una collaborazione tra artisti e tecnici.
Le Nine Evenings (Nove sere) era un’esibizione di teatro e tecnica organizzata da Rauschenberg e dall’ingegnere Kluver Billy nell’ ottobre del 1966. Le Nine Evenings coinvolgevano nove artisti tra cui i musicisti John Cage, David Tudor, il pittore Robert Whitman, e naturalmente Rauschenberg con diciannove ingegneri e tecnici colleghi di Kluver, che lavorava a ricerche sulle radiazioni elettroniche e sul laser. Le Nine Evenings furono il primo tentativo di collaborazione tra artisti e ingegneri per realizzare un progetto su vasta scala e segnarono l’inizio di un’era artistica nuova.
Esaltati dal successo delle Nine Evenings Rauschenberg e Kluver insieme ad altri artisti e ingegneri fondarono fondano presso il Los Angeles County Museum of Art il gruppo E.A.T. (Experiment in art and technology), un’organizzazione sotto forma di società per azioni che doveva unire artisti e tecnici da ogni parte degli Stati Uniti. Lo scopo dell’ E.A.T. era quello di catalizzare il convoilgimento dell’industria e della tecnologia nell’arte sviluppando un effettivo rapporto di collaborazione tra artisti e tecnici. Fu la nascita di un movimento che univa le discipline delle arti e delle scienze, una volta e per sempre, portandole su un unico medium. L’E.A.T. attrasse l’attenzione di importanti dirigenti d’azienda e ricevette sovvenzioni da grandi industrie cosi che all’inizion degli anni settanta comprendeva ben tremila artisti e altrettanti tecnici. Nei primi anni di attività sostenne circa cinqucento opere e due progetti speciali , il più famoso fu il padiglione della Pepsi-Cola all’esposizione mondiale del 1970 a Osaka, in Giappone. Il padiglione della Pepsi-Cola all’Expo ’70 sollevò un mucchio di polemiche ma fu sicuramente uno dei progetti più riusciti dell’ E.A.T. Nel 1975 l’ Experiment in art and technology morì , ma nei suoi nove anni di vita l’E.A.T aveva creato i presupposti per una comprensione sempre più grande tra tecnici e artisti, aprendo all’arte una nuova strada. Come disse Rauschenberg la maturità estetica è il risultato della familiarità con il mezzo ed inizialmente occorre una certa consapevolezza tecnologica, come quella che l’artista acquisisce con i suoi primi disegni.
Software information technology: its new meaning for art, esposizione organizzata da Jack Burnham presso il museum of Modern Art a New York nel 1970. L’obiettivo dell’esposizione era quello di dimostrare gli effetti delle tecnologie della comunicazione contemporanee nelle mani degli artisti. L'evento sancisce l’avvenuta accettazione del computer come strumento di creazione artistica e l'affermazione della Computer graphic come forma autonoma di espressione artistica. Il rilievo di questa mostra risiede, però, in una sezione particolare del materiale espositivo, quella delle installazioni realizzate in modo che il pubblico possa interagire con i programmi degli artisti.