Information Art: differenze tra le versioni
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Versione attuale delle 14:08, 24 Feb 2011
Contents
Movimento Artistico:
Information Art
Personaggi o Gruppi:
Kynaston Mc Shine, Vito Acconci (New York, 24 gennaio 1940), John Baldessari( National City, California, 17 giugno 1931), James Lee Byars, Group Frontera, Douglas Huebler, Joseph Kosuth, Lucy Lippard, Bruce McLean, N. E. Thing Co., OHO Group(1966-1971, Slovenia / Yugoslavia), Adrian Piper, Richard Artschwager, Iain Baxter, Mel Bochner, Geoge Brecht, Jack Burnham, James Lee Byars,Robert H. Cumming, Francoise Dallegret, Jan Dibbets, John Giorno, Robert Grosvenor, Hans Haacke, Richard Hamilton, Dick Higgins, Davi Det Hompson, Robert Huot, Alani Jacquet, Ed Kienholz, Joseph Kosuth, Les Levine, Sol LeWitt, Robert Morris, Bruce Nauman, Claes Oldenburg, Dennis Oppenheim, Richard Serra, Robert Smithson, Guenther Uecker, Stan Van Der Beek, Bernar Venet, Frank Lincoln Viner, Wolf Vostell, William Wegman, William T. Wiley, Maurizio Bolognini.
Luogo:
Il luogo di maggior sviluppo dell'Information Art furono gli Stati Uniti, nelle città di New York e Chicago.
Storia:
Information
L'Information Art trova le sue vere radici nel 1970, successivamente all'esposizione organizzata da Kynaston McShine (1935 - ) chiamata "Information", presentata al MoMa (Museo d'Arte Moderna) di New York. La mostra contribuì in modo decisivo ad affermare la posizione dominante dell'Arte Concettuale negli Stati Uniti .
L'esposizione condivideva diverse componenti della "Seventh Investigation (Art as Idea as Idea) Proposition One" di Kosuth (1970) Il processo della mostra consisteva nella corrispondenza tra il curatore e gli artisti attraverso una serie di venti raccolte di documenti ed una grande scatola contenente documenti di dimensioni più ampie, entrambi datati 1969/1970.
Tutto il materiale raccolto era costituito da biografie degli artisti, proposte di idee per la mostra, istruzioni per l'esposizione e fotografie. Un anno di dialoghi in continua evoluzione, che porta inveitabilmente ad un riflessione sul concetto di arte intesa non tanto come un risultato, ma quanto come lo sviluppo e l'ideazione collettiva di un progetto tramite uno scambio di informazioni e di idee.
I documenti includevano nomi di artisti concettuali come Vito Acconci, John Baldessari, James Lee Byars, Group Frontera, Douglas Huebler, Joseph Kosuth, Lucy Lippard, Bruce McLean, N. E. Thing Co., OHO Group, and Adrian Piper.
Kynaston Mc Shine in un memorario di Arthur Drexler descrive il concetto dell'esposizione "Information":
"Come potete notare, la mia mostra "Information" è essenzialmente conivolta nel più forte movimento artistico internazionale o "stile" del momento che è l' Arte Concettuale, Arte Povera, Earthworks, Systems, Process Art, etc, nelle loro definizioni più ampie. L'esibizione si propone di dimostrare la qualità immateriale e quindi concettuale di questo lavoro, ed il fatto che esso trascende dalle tradizionali categorie di Pittura, Scultura, Fotografia, Film, Disegno, Stampa, etc."
Sebbene “Information" non fosse esplicitamente una mostra tecnologica, il suo titolo suggeriva e diffondeva l’idea dell’arte come informazione (cosa che aveva già teorizzato Burnham nel suo saggio "Systems Esthetics" del 1968) ed implicava la consapevolezza di una mutazione culturale di ampio respiro verso l’era dell’informazione.
La realizzazione materiale e finale di un idea perdeva quindi importanza per lasciare spazio ai meccanismi comunicativi che ruotavano intorno ad un concetto ed al suo sviluppo, stringendo quindi un fondamentale patto di alleanza con la tecnologia al fine di estendere i limiti dell'esperienza. Mentre nell'Arte Concettuale il valore percettivo della vita viene sostituito spesso da altri valori e stimolazioni quali il suono, il movimento, il tatto, l'udito utilizzando frequentemente anche medium elettrocnici, nell'Information Art tali valori percettivi lasciano spazio alla pura ricezione dell'intelletto di fronte ad una quantità di informazioni trasmesse.
Art by Telephone
Nonostante la mostra "Information" avesse dato l'imput vero e proprio alle ideologie dell'Information Art, un anno prima, nel 1969, fu allestita al Museum Of Contemporary Art di Chicago la mostra "Art by Telephone", all'interno della quale era già presente una forte caratterizzazione concettuale. La mostra, curata da Jan van der Marck, consisteva infatti nella raccolta registrata di una serie di interviste telefoniche con gli artisti conivolti, registrate dal curatore su l'LP del direttore del museo. E' possibile poter scaricare ed ascoltare dal web il file, convertito successivamente in mp3, delle conversazioni registrate, visitando il sito web [[1]]
Software information technology: it's new meaning for art
Un'altra importante mostra inaugurata quasi contemporanemente nel 1970 a New York fu senza dubbio Software information technology: its new meaning for art, allestita presso il Jewish Museum di New York.
Jack Burnham , il curatore della mostra, approfondì l'analisi delle relazioni teoriche tra arte e tecnologia dell’informazione, giungendo a risultati mai ottenuti prima di allora.
L'esposizione, in quanto intesa come ricerca di un possibile dialogo tra arte e tecnologia, rappresentò il primo grande tentativo di utilizzare un computer in un contesto museale.
Il progetto era quindi molto ambizioso e assolutamente innovativo, combaciando perfettamente con la visione concettualmente elbaorata di Burnham, secondo la quale esistevano dei parallelismi tra i programmi o software elettronici, e le forme sempre meno materiali e concrete dell’arte sperimentale che si pensava funzionassero, metaforicamente, come i sistemi per l'elaborazione delle informazioni.
Alla mostra furono esposte opere di artisti concettuali come Les Levine, Hans Haacke e Joseph Kosuth. I loro lavori furono quindi posizionati accanto a dispositivi tecnologici, come il sistema ipertestuale progettato da Ted Nelson e un modello di architettura interattiva elettronicamente controllato, messo a punto da Nicholas Negroponte e dall’Architecture Machine Group del MIT.
It's For You. Conceptual Art and the Telephone
A cinquant'anni dalla nascita dell'arte concettuale e dell'information art ,verrà allestita all' Housatonic Museum of Art di Bridgeport, negli Stati Uniti, la mostra "It's For You. Conceptual Art and the Telephone", visibile dal 24 febbraio al 25 marzo 2011. La mostra, curata da Terri C. Smith, nel coprire un arco di cinquant'anni, rende conto anche dell'influenza che le tecnologie di comunicazione a distanza hanno avuto sulla produzione artistica: dalla comunicazione bidirezionale dei primi esperimenti con la rete telefonica analogica, tra gli anni '60 e '70 (come il progetto Art by Telephone, del Museum of Contemporary Art di Chicago, o Dial a Poem, di John Giorno), fino al paradigma della comunicazione molti-a-molti reso possibile dalle reti digitali.
Gli artisti invitati al progetto sono Art by Telephone, Maurizio Bolognini, Chris Burden, John Cage, Bethany Fancher, T Foley, Lukas Geronimas, John Giorno, Peter Greenaway, Jonn Herschend, Jeremy LeClair, Christian Marclay, Adam McEwen, Max Neuhaus, Yoko Ono, Robert Peters, Pietro Pellini, Adrian Piper, Rachel Perry Welty, Hannah Wilke.
Il lavoro di Maurizio Bolognini, artista concettuale italiano, viene spesso indicato come il versante concettuale della ricerca legata alle tecnologie digitali, sia perche' le sue installazioni riprendono con nuovi mezzi alcune tematiche dell'arte concettuale (lo spazio, il tempo, la dimensione infinita), sia perche' consistono in molti casi nella realizzazione di dispositivi autosufficienti, attivati in modo minimo e astratto.
L'installazione di Bolognini, Computer/Telephone Piece For Housatonic, è riconducibile ai due principali ambiti della sua ricerca: la generazione all'infinito di immagini casuali e in continua espansione, e l'apertura del processo generativo all'interazione del pubblico.
Poetica:
Information Art ( o Informatism) è un ramo emergente dell'Electronic Art che si basa sulla sintesi tra computer science,information techonology ed altre forme d'arte più classiche come la performance art, la new media art e l'arte concettuale. L'Information Art include spesso interazioni e collegamenti con l'utilizzo del computer, che generano contenuti basati sul processo e sullo scambio di una grande quantità di dati/informazioni.
Questo scambio di dati, che avviene spesso attraverso reti telematiche (World Wide Web) permette di annullare la distanza tra artista e fruitore, generando così una sorta di happening collettivo globale all'interno del quale avviene uno scambio di informazioni.
L'esperienza estetica non si avvale quindi più di concetti come lo spazio ed il tempo, ma si basa spesso sull'interattività e sulla partecipazione collettiva. L'information art può essere definita tale anche mediante la creazione e L'uitlizzo dei network e del linguaggio di programmazione, facendo si che la fruibilità dei contenuti possa essere globale e instantanea.
La nascita e l'appilicazione del web 2.0 (blog, forum, chat, sistemi quali Wikipedia, Youtube, Facebook, Myspace, Twitter, Gmail, Wordpress,ecc) hanno permesso di poter condividere e scambiare informazioni e contenuti multimediali attraverso la rete utilizzando un profilo personale , permettendo così di raggiungere uno spiccato livello di interazione tra i rispettivi utenti.
Oltre alla creazione condivisa di contenuto on-line, il Web 2.0 è caratterizzato dalla pubblicazione immediata del contenuto e alla sua classificazione e indicizzazione nei motori di ricerca, in modo che l'informazione sia subito disponibile a beneficio dalla comunita'.
L'information Art è quindi concettuale, basata sull'elaborazione di idee, e dulla loro diffusione tramite una comunicazione telematica.
La figura del Curatore, osservando anche la metodologia con il quale furono ideate e allestite le due mostre a New York da Kynaston Mc Shine e Jack Burnham, rappresenta un elemento chiave all'interno del significato concettuale dell'Information Art.
Il lavoro di curatela, infatti, è basato principalmente sull'ideazione, sulla raccolta e quindi sulla comunicazione di informazioni riguardanti una mostra. Il curatore, operando all'interno dell'arte concettuale, ha il compito di elaborare un'idea di base che possa ritrovare parallelismi tra i lavori dei singoli artisti, attingendo alle informazioni riguardanti questi ultimi, lo spazio espositivo, il contesto.
La comunicazione curatoriale si avvale principalmente della tecnologia, utilizzandola per uno scambio di informazioni instantaneo ed esteso.
Alcuni validi esempi di comunicazione telematica riguardante l'arte sono rappresentati da portali come Exibart,Undo,Teknemedia. Questi vastissimi portali hanno al funzione di mettere in comunicazione diretta artisti, eventi, curatori, collezionisti, gallerie, di tutto il mondo. Un servizio di indirizzario stampa, inoltre, permette di ricevere ogni settimana un calendario delle principali inaugurazioni in corso,inviando così informazioni in tempo reale a decine di migliaia di utenti contemporanemente.
E' quindi possibile registrarsi con un profilo personale, ed avere quindi la possibilità di scambiare e ricevere informazioni in tempo reale. In alcuni casi, come ad esempio all'interno di Exibart Tv, è possibile scambiare informazioni attraverso il video streaming in tempo reale, potendo seguire così una quantità infinita di eventi a distanza.
Opere:
- Kynaston Mc Shine, "Information" (1970) MoMa of New York.
- Vito Acconci, "Conversion" (1970): video nel quale simula la trasformazione femminile del proprio corpo
- Jhon Baldessari, "Painting for Kubler" (1967 - 1968), presentava allo spettatore delle istruzioni teoriche su come visualizzare e sull'importanza del contesto e della continuità con le opere precedenti
- James Lee Byars, "The Looking Glass" (1978)
- Douglas Huebler "Variable piece n° 4 N.Y.C.", November 1968: Fotografia in bianco e nero, 10 foto e 1 testo.
Correlazioni:
performance art, net art, arte concettuale, new media art