Own, be owned, remain invisible: differenze tra le versioni
Tratto da EduEDA
Riga 8: | Riga 8: | ||
==Autore:== | ==Autore:== | ||
− | [[ | + | [[Bounting Healt ]] |
==Descrizione:== | ==Descrizione:== | ||
In questo sito l’artista inglese ha scritto un testo, tra l’autobiografico e il manifesto artistico, nel quale quasi tutte le parole sono linkate ai relativi domini .com. Si tratta sostanzialmente di una riflessione sulla mercificazione di internet e sulla proliferazione dei siti web. I due livelli di denuncia erano sia letterari che ipertestuali. Letterari perché il discorso di Bounting spiega come ormai tutte le parole hanno un relativo sito commerciale, e ipertestuale perché ogni parola è effettivamente linkata a quel sito, come prova tangibile delle sue affermazioni. | In questo sito l’artista inglese ha scritto un testo, tra l’autobiografico e il manifesto artistico, nel quale quasi tutte le parole sono linkate ai relativi domini .com. Si tratta sostanzialmente di una riflessione sulla mercificazione di internet e sulla proliferazione dei siti web. I due livelli di denuncia erano sia letterari che ipertestuali. Letterari perché il discorso di Bounting spiega come ormai tutte le parole hanno un relativo sito commerciale, e ipertestuale perché ogni parola è effettivamente linkata a quel sito, come prova tangibile delle sue affermazioni. |
Revisione 15:02, 3 Feb 2010
Questo articolo è solo un abbozzo (stub). Se puoi contribuisci adesso a migliorarlo. - Per l'elenco completo degli stub, vedi la relativa categoria |
Contents
Titolo:
Own, be owned, remain invisible
Anno:
1997
Luogo:
Autore:
Descrizione:
In questo sito l’artista inglese ha scritto un testo, tra l’autobiografico e il manifesto artistico, nel quale quasi tutte le parole sono linkate ai relativi domini .com. Si tratta sostanzialmente di una riflessione sulla mercificazione di internet e sulla proliferazione dei siti web. I due livelli di denuncia erano sia letterari che ipertestuali. Letterari perché il discorso di Bounting spiega come ormai tutte le parole hanno un relativo sito commerciale, e ipertestuale perché ogni parola è effettivamente linkata a quel sito, come prova tangibile delle sue affermazioni.