Acconci Vito: differenze tra le versioni
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− | + | Le sue performance sono incentrate sull'uso del corpo come mezzo espressivo. | |
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− | + | ?: Vito Acconci cade in avanti reiteratamente nel tentativo di afferrare una fotografia | |
− | + | * “Following sceglie ogni giorno una persona a caso per la strada e la segue il più a lungo possibile , fino a quando questa entra in un luogo a lui impenetrabile.Questi inseguimenti potevano avere una durata variabile: potevano essere episodi di due o tre minuti , nel caso che la persona salisse su una macchina, ma potevano durare anche ore,quando ad esempio qualcuno entrava in un cinema o in un ristorante | |
− | + | * “Proximity Vito Acconci si avvicina moltissimo a qualcuno in un museo , quasi sfiorandolo, intervenendo sul piano simbolico laddove il museo, ossia il non luogo, proibisce qualsiasi contatto , poiché il patto simbolico stipulato all’ingresso è quello di non toccare, di rimanere sul piano della visione. | |
− | + | ?: Performance basata sulla casualità dell’incontro,si svolse per un mese su una banchina abbandonata del molo 17 tra west street e park place. In un magazzino recintato del molo, ogni notte,dall’una alle due, Acconci aspettava che qualcuno , reclutato tramite inserzioni nel giornale, andasse ad incontrarlo. In quel caso gli avrebbe rivelato qualcosa di assolutamente segreto su di sé , qualcosa che chiunque avrebbe potuto usare come ricatto nei suoi confronti. | |
− | + | ?: Vito Acconci si morde tutte le parti del suo corpo raggiungibili dalla bocca così da lasciare un'impronta che viene poi ricoperta di colore | |
− | + | ?: Vito Acconci per una mezz'ora prende a schiaffi un microfono finché le sue mani sanguinano | |
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- Acconci Vito, (1993), Making Pubblic, Stroom, Denhaag | - Acconci Vito, (1993), Making Pubblic, Stroom, Denhaag | ||
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Revisione 14:07, 13 Apr 2005
Acconci Vito
Biografia
Vito Acconci lavora a Brooklyn e New York. Il periodo in cui svolge la sua pratica artistica va dagli anni Sessanta agli anni Settanta. Nel 1960 inizia con la prosa e la poesia, nel 1968 inizia con le arti visuali ed esegue performance di body-Art. Nel 1974 inizia a lavorare come architetto. Le sue performance sono incentrate sull'uso del corpo come mezzo espressivo.
Opere
Musei
Bibliografia
- Acconci Vito, (1993), Making Pubblic, Stroom, Denhaag
- Macrì Teresa, (1996), Il Corpo Postorganico, Costa & Nolan, Genova.
- Sondheim A., (1975), Vito Acconci : Works 1973-1974, Arts Magazine
- Celant G., (1980), Dirty Acconci, Artforum
- AA.VV, (1992), Vito Acconci Catalogo, Giunti, Firenze
Sito web
Poetica
Vito Acconci, non proviene da una formazione accademica ma trova un primo interesse nella scrittura e nella poesia. Ciò che più gli importa della poesia non è tanto il significato delle parole, ma l'attività sulla pagina, l'ordine delle singole lettere e lo spazio da esse occupato. Prende un'importanza fondamentale il luogo in cui si svolge l'azione: Vito Acconci usa quasi esclusivamente piccole stanze o celle, zone ridotte dove si possa rappresentare il proprio agire privato.
In una sua performance , divisa in tre atti, sperimenta questa teoria: nella prima fase spinge la sua mano in bocca il più possibile fino a quando non si sente soffocare, nella seconda fase sta in piedi bendato perché non possa raccogliere una palla di gomma che gli viene ripetutamente lanciata e da cui si lascia colpire, nella terza e ultima fase si getta negli occhi acqua e sapone, cercando di ripulirsi senza usare le mani, solo con il battito delle palpebre. Nella teoria di Acconci sullo stress, alla fase dell'adattamento segue l'esaurimento, la cui fase estrema è rappresentata dalla morte. Ma nelle sue opere non c'è il desiderio, tensione verso la morte, quanto accettazione dell'esperienza di sé, compenetrandola come parte della vita: