Bini Mauro: differenze tra le versioni
Riga 18: | Riga 18: | ||
[[Immagine:Bini - Studio sulle entità modulari 1974.jpg|left|frame|Studio sulle entità modulari 1974]] | [[Immagine:Bini - Studio sulle entità modulari 1974.jpg|left|frame|Studio sulle entità modulari 1974]] | ||
+ | |||
+ | [[Immagine:Mauro Bini - Strutture in espansione 1.jpg|right|frame|Strutture in espansione 1]] | ||
+ | |||
+ | |||
+ | [[Immagine:Mauro Bini - Strutture in espansione 2.jpg|left|frame|Strutture in espansione 2]] | ||
+ | |||
+ | |||
+ | [[Immagine:Mauro Bini - Strutture in espansione 3.jpg|right|frame|Strutture in espansione 3]] | ||
+ | |||
+ | |||
+ | [[Immagine:Mauro Bini - Strutture in espansione 4.jpg|left|frame|Strutture in espansione 4]] | ||
+ | |||
+ | |||
+ | [[Immagine:Mauro Bini - Strutture in espansione 5.jpg|right|frame|Strutture in espansione 5]] | ||
Revisione 11:27, 26 Feb 2011
Questo articolo è solo un abbozzo (stub). Se puoi contribuisci adesso a migliorarlo. - Per l'elenco completo degli stub, vedi la relativa categoria |
E’ nato a Firenze nel 1932 dove vive e lavora. Attivo fin dai primi anni ’50, nel 1965 ha fatto parte del gruppo “Segno Rosso”; nel 1970 ha fondato con Bruno Pecchioli lo “Studio d’Arte il Moro” di Firenze; nel 1972 ha aderito al manifesto “Nascita di una morfologia costruttiva”. Ha con diretto per venticinque anni lo “Studio d’Arte il Moro” di Firenze ed attualmente è il responsabile dell’Archivio omonimo.
“[…] Mauro Bini si lascia ogni logica alle spalle. Ma è abbandono, invece, insieme, ironico e traumatico: ironico perché contiene un inganno che ne rovescia il gioco delle apparenze; traumatico perché lo iato tra il rigoroso impianto formale e la sua falsificazione si scopre a un tratto, inaspettatamente, proprio mentre – almeno a me è successo così – con la pazienza di chi, non pago di un’immediata visione globale, si accinga a una ricognizione analitica, proprio mentre, dicevo, si esaminano le figure e i campi, i tracciati e le direzioni, i nessi e le divaricazioni… La chiave per la decifrazione dell’inganno è l’inversione del sistema simmetrico nel suo tèlos opposto, l’urto dialettico tra l’illusoria quiete raggiunta dalle forme e la loro tendenza dinamica. In questa inversione mi parrebbe di poter riconoscere il trapasso dal sinonimo alla metafora. […]”
Eugenio Miccini