Darko Maver: differenze tra le versioni
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==Descrizione== | ==Descrizione== | ||
Rifilata, insieme a ''Luther Blissett'', alla 48" Biennale di Venezia e a riviste d'arte più o meno costituzionali. | Rifilata, insieme a ''Luther Blissett'', alla 48" Biennale di Venezia e a riviste d'arte più o meno costituzionali. | ||
Di ''Darko Maver'' si sa che è un artista sloveno che ha girova¬gato negli anni della guerra nella ex Jugoslavia, tra alberghi e case abban¬donate, disseminandovi manichini realistici e cruenti di vittime di omici¬di. Il conseguente arresto nel 1997 per propaganda antipatriottica, ha sollevato una campagna per la libertà d'espressione che ha coinvolto di¬versi artisti italiani. La sua morte, intervenuta in circostanze oscure nel maggio del '99 in una prigione del Kosovo, durante i bombardamenti Nato, apre le porte a un tributo nell'ambito della Biennale di Venezia e a una retrospettiva completa al Forte Prenestino di Roma. | Di ''Darko Maver'' si sa che è un artista sloveno che ha girova¬gato negli anni della guerra nella ex Jugoslavia, tra alberghi e case abban¬donate, disseminandovi manichini realistici e cruenti di vittime di omici¬di. Il conseguente arresto nel 1997 per propaganda antipatriottica, ha sollevato una campagna per la libertà d'espressione che ha coinvolto di¬versi artisti italiani. La sua morte, intervenuta in circostanze oscure nel maggio del '99 in una prigione del Kosovo, durante i bombardamenti Nato, apre le porte a un tributo nell'ambito della Biennale di Venezia e a una retrospettiva completa al Forte Prenestino di Roma. | ||
L'unico inconveniente è che Maver non è mai morto. O meglio, non è mai esistito. Il nome dell'artista è stato pescato casualmente in una bibliografia, la documentazione fotografica proviene da vari siti Internet, la campagna di solidarietà è una pura invenzione. L'operazione orchestrata da ''"EntarteteKunst"'' (Arte degenerata), webzine e newsletter gestita da 0100101110101101.org non è volta solo a criticare il sistema dell'arte. Al contrario, essa pone l'accento sulla costruzione artificiale, sulla tessitura di una narrazione collettiva che da luogo alla nascita di un mito (mitopoiesi). L'effetto realistico prodotto da questa fiction a più mani si fonda sull'intima conoscenza dei meccanismi narrativi che soggiacciono ai ''reseaux mediatici'' (il modo in cui la notizia nasce e si diffonde). Non è un caso che dietro questa azione vi sia anche lo zampino di ''Luther Blis-sett'', nome multiplo già impiegato da una moltitudine di autori, in Italia e all'estero, per giocare numerose beffe mediatiche. | L'unico inconveniente è che Maver non è mai morto. O meglio, non è mai esistito. Il nome dell'artista è stato pescato casualmente in una bibliografia, la documentazione fotografica proviene da vari siti Internet, la campagna di solidarietà è una pura invenzione. L'operazione orchestrata da ''"EntarteteKunst"'' (Arte degenerata), webzine e newsletter gestita da 0100101110101101.org non è volta solo a criticare il sistema dell'arte. Al contrario, essa pone l'accento sulla costruzione artificiale, sulla tessitura di una narrazione collettiva che da luogo alla nascita di un mito (mitopoiesi). L'effetto realistico prodotto da questa fiction a più mani si fonda sull'intima conoscenza dei meccanismi narrativi che soggiacciono ai ''reseaux mediatici'' (il modo in cui la notizia nasce e si diffonde). Non è un caso che dietro questa azione vi sia anche lo zampino di ''Luther Blis-sett'', nome multiplo già impiegato da una moltitudine di autori, in Italia e all'estero, per giocare numerose beffe mediatiche. | ||
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Revisione 14:32, 23 Mag 2009
Contents
Titolo
Darko Maver
Autore
Anno
1999
Luogo
Bologna
Sito Web
www.0100101110101101.org/home/darko_maver
Descrizione
Rifilata, insieme a Luther Blissett, alla 48" Biennale di Venezia e a riviste d'arte più o meno costituzionali. Di Darko Maver si sa che è un artista sloveno che ha girova¬gato negli anni della guerra nella ex Jugoslavia, tra alberghi e case abban¬donate, disseminandovi manichini realistici e cruenti di vittime di omici¬di. Il conseguente arresto nel 1997 per propaganda antipatriottica, ha sollevato una campagna per la libertà d'espressione che ha coinvolto di¬versi artisti italiani. La sua morte, intervenuta in circostanze oscure nel maggio del '99 in una prigione del Kosovo, durante i bombardamenti Nato, apre le porte a un tributo nell'ambito della Biennale di Venezia e a una retrospettiva completa al Forte Prenestino di Roma. L'unico inconveniente è che Maver non è mai morto. O meglio, non è mai esistito. Il nome dell'artista è stato pescato casualmente in una bibliografia, la documentazione fotografica proviene da vari siti Internet, la campagna di solidarietà è una pura invenzione. L'operazione orchestrata da "EntarteteKunst" (Arte degenerata), webzine e newsletter gestita da 0100101110101101.org non è volta solo a criticare il sistema dell'arte. Al contrario, essa pone l'accento sulla costruzione artificiale, sulla tessitura di una narrazione collettiva che da luogo alla nascita di un mito (mitopoiesi). L'effetto realistico prodotto da questa fiction a più mani si fonda sull'intima conoscenza dei meccanismi narrativi che soggiacciono ai reseaux mediatici (il modo in cui la notizia nasce e si diffonde). Non è un caso che dietro questa azione vi sia anche lo zampino di Luther Blis-sett, nome multiplo già impiegato da una moltitudine di autori, in Italia e all'estero, per giocare numerose beffe mediatiche.