Revolution: differenze tra le versioni
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+ | composta e diretta da Sergio Maltagliati che ha coinvolto studenti delle scuole medie. Fin dalla genesi dell'opera i ragazzi sono stati «invitati e guidati» a pensare, nella realizzazione del loro lavoro, ad un suono o ad un rumore. Ogni ragazzo nel suo dipinto, ha quindi suggerito un suo suono personale che Maltagliati ha raggrappato in quattro diverse situazioni sonore: musica | ||
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Revisione 20:54, 10 Mag 2009
Contents
Titolo:
Revolution Oltre Kandinskij per la libertà dei colori, dei suoni e degli uomini: Son blue-rouge 1789 Revolution.
Autore:
Anno:
1989
Luogo:
Monsummano Terme
Sito web:
Descrizione:
Variazioni dalle nove sinfonie di Beethoven. La parte visiva dell'opera consiste in un unico grande quadro - circa 300 metri quadri - a cui hanno lavorato 224 ragazzi, con interventi liberi su grandi fogli che sono poi diventati le tessere di questo enorme mosaico. Libera è stata anche la composizione grafica, il cromatismo e la tecnica (tempera, collage, ecc.). Il dipinto, suddiviso in sedici grandi «quinte» di ben sei metri per tre, si è scoperto lentamente durante la performance e segni e colori hanno dato vita ad una sinfonia musicale, composta e diretta da Sergio Maltagliati che ha coinvolto studenti delle scuole medie. Fin dalla genesi dell'opera i ragazzi sono stati «invitati e guidati» a pensare, nella realizzazione del loro lavoro, ad un suono o ad un rumore. Ogni ragazzo nel suo dipinto, ha quindi suggerito un suo suono personale che Maltagliati ha raggrappato in quattro diverse situazioni sonore: musica (per le prime nove strisce sono state arrangiate le sinfonie di Beethoven), parole, suoni e rumori. Quattro situazioni apparentemente distanti e separate ma che in realtà sono strettamente legate alla nostra vita quotidiana, tanto da essere considerate la colonna sonora dell'esistenza.
Il lavoro è documentato in un video, prodotto dall'Assessorato alla Cultura del comune di Monsummano Terme.