Maltagliati Sergio: differenze tra le versioni

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L’utilizzo delle nuove tecnologie gli permette di far interagire nella medesima opera suono, immagine e testo, offrendo allo spettatore un’esperienza multisensoriale e interattiva, con una particolare attenzione alla componente sonora, figlia della migliore tradizione di ricerca sul suono sintetico ed elettronico.  Nei lavori di Sergio Maltagliati trova spazio e valore estetico anche l'elemento casuale. Il caso viene accettato non solo nelle musiche autogenerate da algoritmi e programmi autoprogettati, ma anche dal fatto che l'opera ammette la scelta autonoma da parte dei collaboratori, musicisti, e naviganti.
 
L’utilizzo delle nuove tecnologie gli permette di far interagire nella medesima opera suono, immagine e testo, offrendo allo spettatore un’esperienza multisensoriale e interattiva, con una particolare attenzione alla componente sonora, figlia della migliore tradizione di ricerca sul suono sintetico ed elettronico.  Nei lavori di Sergio Maltagliati trova spazio e valore estetico anche l'elemento casuale. Il caso viene accettato non solo nelle musiche autogenerate da algoritmi e programmi autoprogettati, ma anche dal fatto che l'opera ammette la scelta autonoma da parte dei collaboratori, musicisti, e naviganti.
  
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*1980 ''Fogli di Diario'' lirica per mezzo soprano-flauto e pianoforte (prima esecuzione - Belveglio Asti 1980).
 
*1980 ''Fogli di Diario'' lirica per mezzo soprano-flauto e pianoforte (prima esecuzione - Belveglio Asti 1980).

Revisione 19:39, 25 Mar 2009

Biografia

Dopo una formazione musicale presso il Conservatorio “L.Cherubini” di Firenze, Sergio Maltagliati si occupa di pittura, arte visuale e dal 1997 esclusivamente di musica su Internet, progettando e realizzando operazioni sonoro/visuali interattive web-based. Il suo lavoro è stato esposto in festival, gallerie e istituzioni internazionali, tra cui: HyperArt Web Gallery (New York); Istanbul Contemporary Art Museum; Rhizome.org; Digital Pocket Gallery (Helsinki); PEAM Festival (Pescara); Melbourne Fringe Festival; Electonic Language Festival (San Paolo del Brasile); Sound Art Museum (Roma); Museum of Contemporary Art Merida Yucatan (Mexico); MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo (Roma); Galerie De Meerse Hoofddorp (Amsterdam). Attualmente vive e lavora a Firenze.

Poetica

Il lavoro pittorico e visuale di Sergio Maltagliati può sembrare distante dalla musica, infatti quale altra relazione può esserci tra l’immagine ed il suono se non un flusso di trasposizione da un linguaggio ad un altro. Ecco allora che i lavori visuali di Maltagliati si dilatano senza più limiti spaziali, la sua immagine (partitura) si carica di suoni (note) che si moltiplicano fino all’inverosimile e che possono così arrivare alla percezione di un orecchio che non conosce neppure l’alfabeto iniziale della musica. E' da sottolineare la preminenza del "suono" rispetto alla "musica", della "parola" sul "discorso", non solo per il bisogno di realismo, di attenzione alle sonorità del mondo, ma anche, e non sembri contraddizione, per un'esigenza di più profonda comunicazione con quanto ci circonda. Senza dubbio la partitura di Maltagliati denota il bisogno di trovare simboli nuovi, diversi dal consueto, una ricerca non per distruggere il passato, ma trasformarlo per adattarlo ad una società contraddittoria come quella attuale. Dal 1996 con l’avvento di Internet la sua opera diventa aperta alla collaborazione non solo nel suo organizzarsi ma anche nel suo manifestarsi nel tempo, in una visione multimediale dell’arte con l’interazione e la fusione tra diversi codici comunicativi. L’utilizzo delle nuove tecnologie gli permette di far interagire nella medesima opera suono, immagine e testo, offrendo allo spettatore un’esperienza multisensoriale e interattiva, con una particolare attenzione alla componente sonora, figlia della migliore tradizione di ricerca sul suono sintetico ed elettronico. Nei lavori di Sergio Maltagliati trova spazio e valore estetico anche l'elemento casuale. Il caso viene accettato non solo nelle musiche autogenerate da algoritmi e programmi autoprogettati, ma anche dal fatto che l'opera ammette la scelta autonoma da parte dei collaboratori, musicisti, e naviganti.


==Lavori più significativi==
Iridem, 1983

Composizioni strumentali

  • 1980 Fogli di Diario lirica per mezzo soprano-flauto e pianoforte (prima esecuzione - Belveglio Asti 1980).
  • 1983 Iridem per trombone e clarinetto.
  • 1984 Inciclo per trombone solo.
  • 1987 La Luce dell'Asia per coro di voci bianche.
  • 1980/89 Sintassi in Rosso e Nero per voce e pianoforte (prima esecuzione -Villa Martini Monsumano Terme 1989).
  • 1990/91 K.1-626 M. per coro-orchestra-nastro magnetico e oggetti (prima esecuzione -Teatro Manzoni Pistoia 1990).
  • 1991 Sinfonia (prima esecuzione - ex Palazzo comunale Montevettolini 1991).
  • 1993 Aria48 da parti strumentali e arie di 51 opere (e 48 Arie) per canto e orchestra.
    Musica intorno alla Gabbia (particolare), 1985

Opere e performance

  • 1985 Musica intorno alla Gabbia atto unico per musica-mimica e figure zoo- antropomorfe (prima esecuzione Spedale degli Innocenti - Firenze 1985). Nella struttura dell’opera, è stato volutamente invertito il ruolo trdizionale tra il pubblico e la scena. Gli interpreti hanno occupato, geometricamente, il vasto spazio della sala ponendo il pubblico prima sul palcoscenico e inducendolo, poi, a muoversi intorno ai gruppi sonori e visuali. La parte musicale si è basata sul valore interdisciplinare della musica, ispirandosi alle ricerche di John Cage sul principio di "catturare e controllare i rumori in funzione di elementi musicali". La parte coreografica e scenica dell'opera, realizzata dal pittore Edoardo Salvi ha costituito un ininterrotto dinamismo di forme e di situazioni spaziali, collegando immagine, gesto e suono.
  • 1989 Revolution variazioni dalle nove sinfonie di Beethoven.
  • 1993 12 esperienza sonora per libere improvvisazioni con pietre e rami di fiume (prima esecuzione – Villa Martini Monsummano Terme 1993).
  • Alla ricerca dei Silenzi perduti per 10 nastri, 7/10 lettori audio con 10 esecutori.
  • 1997 Netoper@
  • 2001 NeXtOper@

Computer Visu@lMusiC

Il software autom@tedVisualMusiC nasce da una collaborazione con il pionere della musica elettronica Pietro Grossi. Il codice di programmazione viene scritto sulla base e sulle esperienze dei programmi realizzati da Grossi negli anni ’80 nel linguaggio BBC Basic con computer Acorn Archimedes, una programmazione apparentemente senza logica, affidata ad una casualità, o meglio ad una condizione di porre l’artista in una situazione di controllare i processi creativi nella misura desiderata, fino a far diventare il compositore non tanto l'autore quanto l'ascoltatore di una musica, che lui stesso non avrebbe mai concepito. Il risultato ottenuto è un programma automatico e generativo che, partendo da una semplice sequenza sonoro-visuale, genera innumerevoli e infinite variazioni, dove anche l’ascoltatore-fruitore ha un ruolo predominante. Facendo scorrere liberamente il mouse sulle immagini si ottengono differenti combinazioni sonore: la superfice dell'immagine genera dei campioni differenti di colore e di musica.

Sound Life, 2001
  • 1999 Circus 5.05
  • 2001 Net Surfing 3.0
  • Automated Music 1.02
  • Sound Life 3.01
  • 2002 PIxeLs
  • 2003 Variazioni Goldberg
  • Oper@pixel
  • 2005 MIDI_Visu@lMusiC, un esempio di utilizzo artistico-creativo del software midi Cubase su piattaforma Atari Mega STE. Le ricerche iniziano nei primi anni novanta, e tutto il lavoro è antologicamente documentato in una mostra dal titolo Partiture per floppy disk nel 1997 presso la Galleria Il Gabbiano di La Spezia. Il catalogo pubblicato dal Comune della Spezia-Assessorato alla Cultura, contiene uno scritto introduttivo del musicologo Renzo Cresti e scritti teorici dell'autore. nel 2005 il progetto midi_Visu@lMusiC è riproposto per telefono cellulare I-Mode.
  • 2008 Circus4/8

Bibliografia

  • Tommaso Tozzi , Arte delle reti / Net Art - Elementi per un atlante: liste e linee temporali, Carrara, ed. UCAN, 2007.
  • N.Cisternino, I.Gómez, F. Mariani e M. Ratti, AD LIBITUM Musica da vedere, ed. SilvanaEditoriale, 2003. ISBN 88-8215-614-1
  • Ugo Barlozzetti, Segni FirenzeAnnoDuemilatre Musica e arti visive: Marcello Aitiani, Giancarlo Cardini, Giuseppe Chiari, Pietro Grossi, Daniele Lombardi, Albert Mayer, Sergio Maltagliati, ed. Presidenza del Consiglio Comunale di Firenze, 2003.
  • Stephen Wilson, Information Arts, MIT Press, 2003. ISBN 0262731584
  • Daniele Lombardi, Attraversamenti, La musica in Toscana dal 1945 ad oggi 2002, Firenze, ed. Maschetto&Musolino, 2002.
  • Luca Lepore, NetOpera: le geniali armonie della musica interattiva, "Campus web", aprile 1999.
  • Roberta Bosco, E io te le SUONO su Internet, "Gulliver", agosto 1999.
  • Ted Warnell, THE NET OPERA, Canada, ed. Zn new media library, 1999. [1]
  • Renzo Cresti; Sergio Maltagliati, Partiture per floppy disk La Spezia, ed. Assessorato Cultura Comune, "Circolo Culturale Il Gabbiano", 1997.
  • Mara Borzone, O Mesmo Som, La Spezia, ed. Assessorato Cultura Comune e Provincia, "Circolo Culturale Il Gabbiano", 1996.
  • Partiture, Montecatini Terme, ed. Assessorato alla Cultura, 1991 (CID/Arti Visive Centro Luigi Pecci Prato).
  • Faustina Tori, Maltagliati all'Accademia, Montecatini Terme, "La Nazione", 12 novembre 1991.

Sito web

Visu@lMusiC

Webliografia

Discografia

  • Suono Segno Gesto Visione a Firenze 2 P.Grossi, G.Chiari, G.Cardini, A.Mayr, D.Lombardi, M.Aitiani, S.Maltagliati -etichetta Atopos-
  • CIRCUS_8 dvd video Quantum Bit Limited Edition / QuBIT 005