Levi Montalcini Paola: differenze tra le versioni
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− | Si forma in una Torino meravigliosa, ricca di giovani e di committenti, come il grande collezionista Marino, e degli architetti del razionalismo nascente, come Giuseppe Pagano. Ma Torino | + | Si forma in una Torino meravigliosa, ricca di giovani e di committenti, come il grande collezionista Marino, e degli architetti del razionalismo nascente, come Giuseppe Pagano. Ma Torino ÃÂÃÂÃÂè anche una cittÃÂÃÂÃÂàche paga il prezzo della sua indipendenza con la freddezza e il distacco. |
− | La sua storia creativa e formale comincia nello studio del maestro [[Casorati]], pittore delle forme essenziali e non naturalistiche, di una neo- | + | La sua storia creativa e formale comincia nello studio del maestro [[Casorati]], pittore delle forme essenziali e non naturalistiche, di una neo-soggettivitÃÂÃÂÃÂàle cui linee guida vengono elaborate in un ÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂmanifesto dellÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂarte astrattaÃÂïÃÂÿÃÂý? che prende forma proprio dalla lezione del maestro. In quel contesto, Paola Levi Montalcini dipinge in modo diverso. La figura ÃÂÃÂÃÂè presente ma ÃÂÃÂÃÂè incompiuta, mossa, dinamica, informe. |
− | Ottiene imporanti riconoscimenti da parte di artisti e intellettuali. In una lettera del 1974 [[Argan]] scrive che il suo percorso | + | Ottiene imporanti riconoscimenti da parte di artisti e intellettuali. In una lettera del 1974 [[Argan]] scrive che il suo percorso ÃÂÃÂÃÂè ÃÂÃÂÃÂëveramente al limite ÃÂâÃÂÃÂÃÂàposto che un limite ci sia ÃÂâÃÂÃÂÃÂàtra lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂarte e la matematicaÃÂâÃÂÃÂÃÂæ, il pensiero ÃÂÃÂÃÂè uno, lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂarte ÃÂÃÂÃÂè la forma del pensiero e il pensiero ha sempre una formaÃÂÃÂÃÂû. |
− | [[De Chirico]], nel 1939, scrive una monografia sulla pittrice, in cui riassume la sua esperienza presso lo studio del maestro tradito ma mai dimenticato del tutto. In questo modo si chiude la prima fase della sua | + | [[De Chirico]], nel 1939, scrive una monografia sulla pittrice, in cui riassume la sua esperienza presso lo studio del maestro tradito ma mai dimenticato del tutto. In questo modo si chiude la prima fase della sua attivitÃÂÃÂÃÂÃÂ . |
Durante la guerra sceglie il silenzio. | Durante la guerra sceglie il silenzio. | ||
− | Il suo lavoro riprende con un cambiamento significativo che si realizza in un avvicinamento | + | Il suo lavoro riprende con un cambiamento significativo che si realizza in un avvicinamento allÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂ[[astrattismo]]. Si nota un indurimento del tratto e una frammentazione del segno che si puÃÂÃÂÃÂò racchiudere nella definizione di "neopicassismo". |
− | Nel 1948 Gillo Dorfles, Monari, Soldati e | + | Nel 1948 Gillo Dorfles, Monari, Soldati e lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂarchitetto torinese MonnÃÂÃÂÃÂè, fondarono il MAC (Movimento per lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂArte Concreta). Accanto al gruppo milanese si formÃÂÃÂÃÂò un gruppo torinese sotto Albino Galvano. Presto, al movimento si unisce anche Paola Levi Montalcini, accostandosi alle sperimentazioni europee dÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂavanguardia. Gillo Dorfles le dedica una seconda monografia (Paola Levi Montalcini, ed. Feltrinelli, 1962), in cui sottolinea lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂapprodo dellÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂartista ad un astrattismo apparente, non piÃÂÃÂÃÂù assunto come dato aprioristico. Fa parte di questo periodo la frequentazione dellÃÂâÃÂÃÂÃÂàAtelier 17 di S. W. Hayter di Parigi, dove si sperimentano, nel solco dellÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂereditÃÂÃÂÃÂàsurrealista, nuove soluzioni tecniche e si rinnovano i mezzi espressivi attraverso un cambiamento dei materiali utilizzati, per indagare le misteriose connessioni segno-significato, in una ricerca che procede verso la progressiva dissoluzione dellÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂelemento significante e verso lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂastrazione del senso. |
− | Dopo la morte della madre si trasferisce a Roma. Qui inaugura la fase delle sperimentazioni fotografiche nel tentativo di superare il soggettivismo del segno. Importantissimo | + | Dopo la morte della madre si trasferisce a Roma. Qui inaugura la fase delle sperimentazioni fotografiche nel tentativo di superare il soggettivismo del segno. Importantissimo ÃÂÃÂÃÂè il contributo dei fratelli Piero e Angelo Lentile. I primi Collage di questo periodo sono costruiti montando le fotografie sulla tela. Il passaggio successivo ÃÂÃÂÃÂè lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂaggiunta del colore e lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂutilizzo di pannelli serigrafati con lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂapplicazione di reti plasmate col fuoco. Queste plasmature venivano proiettate su parete per fotografarne alcuni particolari. Il limite di questa tecnica consiste nellÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂimpossibilitÃÂÃÂÃÂàdi espandere la proiezione piÃÂÃÂÃÂù di una certa dimensione. LÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂutilizzo delle reti ÃÂÃÂÃÂè finalizzato alla creazione di strutture ambigue, a metÃÂÃÂÃÂàtra lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂorganico e lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂartificiale. |
− | Nel 1967 comincia la produzione delle opere cinetico luminose in perspex e delle incisioni in rame su lastre segnate | + | Nel 1967 comincia la produzione delle opere cinetico luminose in perspex e delle incisioni in rame su lastre segnate dallÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂacido. Le ultime opere dellÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂartista sono strutture realizzate con manubri in alluminio. |
− | Il suo lavoro si basa su dati acquisiti nella cultura e | + | Il suo lavoro si basa su dati acquisiti nella cultura e nellÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂutilizzo di materiali culturalizzati come il ferro, il rame, lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂalluminio, di cui delega la lavorazione ad artigiani, seguendo il lavoro durante tutte le sue fasi. |
− | La scoperta del computer la porta alla pubblicazione del libro | + | La scoperta del computer la porta alla pubblicazione del libro dÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂarte ''Le discordanze'', in cui utilizza la [[computer grafica]] in modo sperimentale. |
Parte delle sue opere sono oggi esposte alla [http://www.gnam.arti.beniculturali.it/gnam.htm Galleria Nazionale di Arte Moderna]. | Parte delle sue opere sono oggi esposte alla [http://www.gnam.arti.beniculturali.it/gnam.htm Galleria Nazionale di Arte Moderna]. | ||
− | [http://www.educational.rai.it/internet.asp?ContentType=tv&ContentId=27 Rai Educational] le ha dedicato una puntata della serie di documentari ''Vuoti di memoria. Donne e uomini da non dimenticare'', in cui si ripercorrono le fasi | + | [http://www.educational.rai.it/internet.asp?ContentType=tv&ContentId=27 Rai Educational] le ha dedicato una puntata della serie di documentari ''Vuoti di memoria. Donne e uomini da non dimenticare'', in cui si ripercorrono le fasi piÃÂÃÂÃÂù significative della vita e dellÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂopera di Paola Levi Montalcini, da cui ne emerge la sensibilitÃÂÃÂÃÂàschiva, la genialitÃÂÃÂÃÂàla forza di carattere fuori dal comune e la sua personalitÃÂÃÂÃÂàappena attenuata da un velo dÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂinquietudine. |
Muore il 29 settembre del 2000. | Muore il 29 settembre del 2000. | ||
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'''Poetica:''' Inserire il pensiero, le metodologie di lavoro, i riferimenti critici del personaggio o Gruppo | '''Poetica:''' Inserire il pensiero, le metodologie di lavoro, i riferimenti critici del personaggio o Gruppo | ||
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Paola '''Levi Montalcini''', ''Questo Novecento'', inedito | Paola '''Levi Montalcini''', ''Questo Novecento'', inedito | ||
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Francesco '''Poli''', "''Arte a Torino 1946-1947: qualche considerazione sul vecchio e il nuovo''" [sic], in Mirella Bandini, Giuseppe Mantovani e Francesco Poli (cura), Arte a Torino 1946/1953, cat., Torino, Regione Piemonte, Torino, 1983, pp. 9-23 | Francesco '''Poli''', "''Arte a Torino 1946-1947: qualche considerazione sul vecchio e il nuovo''" [sic], in Mirella Bandini, Giuseppe Mantovani e Francesco Poli (cura), Arte a Torino 1946/1953, cat., Torino, Regione Piemonte, Torino, 1983, pp. 9-23 |
Revisione 02:44, 10 Gen 2009
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Biografia: Paola Levi Montalcini nasce il 22 Aprile del 1909 a Torino. Spesso ÃÂÃÂÃÂè ricordata solo per essere la sorella della scienziata, ma la sua presenza nel Novecento ÃÂÃÂÃÂè altrettanto importante. LÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂartista attraversa il secolo con uno spirito continuo di ricerca espressiva che la spinge verso sperimentazioni nel campo dellÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂarte visiva sempre in bilico tra il razionalismo e lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂirrazionalismo, tra una sensibilitÃÂÃÂÃÂàumbratile e un simbolismo intellettuale. Era fantasiosa e visionaria, e, nello stesso tempo, estremamente coerente. Si forma in una Torino meravigliosa, ricca di giovani e di committenti, come il grande collezionista Marino, e degli architetti del razionalismo nascente, come Giuseppe Pagano. Ma Torino ÃÂÃÂÃÂè anche una cittÃÂÃÂÃÂàche paga il prezzo della sua indipendenza con la freddezza e il distacco. La sua storia creativa e formale comincia nello studio del maestro Casorati, pittore delle forme essenziali e non naturalistiche, di una neo-soggettivitÃÂÃÂÃÂàle cui linee guida vengono elaborate in un ÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂmanifesto dellÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂarte astrattaÃÂïÃÂÿÃÂý? che prende forma proprio dalla lezione del maestro. In quel contesto, Paola Levi Montalcini dipinge in modo diverso. La figura ÃÂÃÂÃÂè presente ma ÃÂÃÂÃÂè incompiuta, mossa, dinamica, informe. Ottiene imporanti riconoscimenti da parte di artisti e intellettuali. In una lettera del 1974 Argan scrive che il suo percorso ÃÂÃÂÃÂè ÃÂÃÂÃÂëveramente al limite ÃÂâÃÂÃÂÃÂàposto che un limite ci sia ÃÂâÃÂÃÂÃÂàtra lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂarte e la matematicaÃÂâÃÂÃÂÃÂæ, il pensiero ÃÂÃÂÃÂè uno, lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂarte ÃÂÃÂÃÂè la forma del pensiero e il pensiero ha sempre una formaÃÂÃÂÃÂû. De Chirico, nel 1939, scrive una monografia sulla pittrice, in cui riassume la sua esperienza presso lo studio del maestro tradito ma mai dimenticato del tutto. In questo modo si chiude la prima fase della sua attivitÃÂÃÂÃÂà. Durante la guerra sceglie il silenzio. Il suo lavoro riprende con un cambiamento significativo che si realizza in un avvicinamento allÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂastrattismo. Si nota un indurimento del tratto e una frammentazione del segno che si puÃÂÃÂÃÂò racchiudere nella definizione di "neopicassismo". Nel 1948 Gillo Dorfles, Monari, Soldati e lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂarchitetto torinese MonnÃÂÃÂÃÂè, fondarono il MAC (Movimento per lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂArte Concreta). Accanto al gruppo milanese si formÃÂÃÂÃÂò un gruppo torinese sotto Albino Galvano. Presto, al movimento si unisce anche Paola Levi Montalcini, accostandosi alle sperimentazioni europee dÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂavanguardia. Gillo Dorfles le dedica una seconda monografia (Paola Levi Montalcini, ed. Feltrinelli, 1962), in cui sottolinea lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂapprodo dellÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂartista ad un astrattismo apparente, non piÃÂÃÂÃÂù assunto come dato aprioristico. Fa parte di questo periodo la frequentazione dellÃÂâÃÂÃÂÃÂàAtelier 17 di S. W. Hayter di Parigi, dove si sperimentano, nel solco dellÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂereditÃÂÃÂÃÂàsurrealista, nuove soluzioni tecniche e si rinnovano i mezzi espressivi attraverso un cambiamento dei materiali utilizzati, per indagare le misteriose connessioni segno-significato, in una ricerca che procede verso la progressiva dissoluzione dellÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂelemento significante e verso lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂastrazione del senso. Dopo la morte della madre si trasferisce a Roma. Qui inaugura la fase delle sperimentazioni fotografiche nel tentativo di superare il soggettivismo del segno. Importantissimo ÃÂÃÂÃÂè il contributo dei fratelli Piero e Angelo Lentile. I primi Collage di questo periodo sono costruiti montando le fotografie sulla tela. Il passaggio successivo ÃÂÃÂÃÂè lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂaggiunta del colore e lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂutilizzo di pannelli serigrafati con lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂapplicazione di reti plasmate col fuoco. Queste plasmature venivano proiettate su parete per fotografarne alcuni particolari. Il limite di questa tecnica consiste nellÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂimpossibilitÃÂÃÂÃÂàdi espandere la proiezione piÃÂÃÂÃÂù di una certa dimensione. LÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂutilizzo delle reti ÃÂÃÂÃÂè finalizzato alla creazione di strutture ambigue, a metÃÂÃÂÃÂàtra lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂorganico e lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂartificiale. Nel 1967 comincia la produzione delle opere cinetico luminose in perspex e delle incisioni in rame su lastre segnate dallÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂacido. Le ultime opere dellÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂartista sono strutture realizzate con manubri in alluminio. Il suo lavoro si basa su dati acquisiti nella cultura e nellÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂutilizzo di materiali culturalizzati come il ferro, il rame, lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂalluminio, di cui delega la lavorazione ad artigiani, seguendo il lavoro durante tutte le sue fasi. La scoperta del computer la porta alla pubblicazione del libro dÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂarte Le discordanze, in cui utilizza la computer grafica in modo sperimentale. Parte delle sue opere sono oggi esposte alla Galleria Nazionale di Arte Moderna. Rai Educational le ha dedicato una puntata della serie di documentari Vuoti di memoria. Donne e uomini da non dimenticare, in cui si ripercorrono le fasi piÃÂÃÂÃÂù significative della vita e dellÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂopera di Paola Levi Montalcini, da cui ne emerge la sensibilitÃÂÃÂÃÂàschiva, la genialitÃÂÃÂÃÂàla forza di carattere fuori dal comune e la sua personalitÃÂÃÂÃÂàappena attenuata da un velo dÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂinquietudine. Muore il 29 settembre del 2000. Sua sorella dice di lei: ÃÂÃÂÃÂëPaola era un universo. Ma un universo inquieto, perchÃÂÃÂÃÂé lei era inquietaÃÂÃÂÃÂû.
Poetica: Inserire il pensiero, le metodologie di lavoro, i riferimenti critici del personaggio o Gruppo
Opere: Inserire la produzione delle opere, facendo riferimenti maggiori a quelle piÃÂÃÂÃÂù significative
Bibliografia:
Gillo Dorfles, Rita Levi Montalcini, F.lli Pozzo, Torino, 1962
Maurizio Fagiolo Dell'Arco, "Luoghi, persone tempi della ricerca artistica", in Ida Gianelli, cit., pp. 128-147
Roberto Gabetti e Aimaro Isola con Benedetto Camerana, "Echi fuori d'Italia: architetture a Torino, 1950/1970", in Ida Gianelli, cit., pp. 128-147
Ida Gianelli (cura) Un'avventura internazionale - Torino e le arti 1950-1970, cat., Rivoli, Charta, Milano-Firenze, 1993
Rita Levi Montalcini, Cantico di una vita, Raffaello Cortina, Milano, 2000
Rita Levi Montalcini, Un universo inquieto, Baldini Castoldi Dalai, 2001
Paola Levi Montalcini, Questo Novecento, inedito
Paola Levi Montalcini, "La continuitÃÂÃÂÃÂÃÂ della spirale", in Marcolino Gandini, cat. Firenze-Roma, 1981
Francesco Poli, "Arte a Torino 1946-1947: qualche considerazione sul vecchio e il nuovo" [sic], in Mirella Bandini, Giuseppe Mantovani e Francesco Poli (cura), Arte a Torino 1946/1953, cat., Torino, Regione Piemonte, Torino, 1983, pp. 9-23
Francesco Poli, "Gli anni dell'informale a Torino", in Renato Barilli e Franco Somi (cura) L'informale in Italia, cat., Bologna, Mazzotta, Milano, 1983, pp. 58-65
Raymond Queneau, Segni, cifre e lettere e altri saggi, (trad. dal francese e introduzione di Italo Calvino), Einaudi, Torino, 1981
Pier Carla Richetta, "Presenza e adesione: il 'Movimento Arte Concreta' a Torino", in Francesco Poli (cura) Arte a Torino 1946/1953, cit., pp. 74-77
Webliografia:
http://www.fototensioni.net/plm.html
http://www.luxflux.net/artists/levi/biog.htm
http://www.caffeeuropa.it/immagini/124immagini-MostraMontalcini.html
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