Megert Franziska: differenze tra le versioni
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Franziska Megert è nata a Thun in Svizzera nel 1950. Vive a Düsseldorf in Germania e a Berna in Svizzera. | Franziska Megert è nata a Thun in Svizzera nel 1950. Vive a Düsseldorf in Germania e a Berna in Svizzera. | ||
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Nel 1979 termina i suoi studi in Psicologia all’Università di Berna e si trasferisce a Düsseldorf, dove frequenta i corsi di fotografia, cinema, video all’Accademia di Belle Arti. | Nel 1979 termina i suoi studi in Psicologia all’Università di Berna e si trasferisce a Düsseldorf, dove frequenta i corsi di fotografia, cinema, video all’Accademia di Belle Arti. | ||
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I suoi primi lavori sono costituiti da serie di ritratti fotografici ottenuti per sovraimpressione. | I suoi primi lavori sono costituiti da serie di ritratti fotografici ottenuti per sovraimpressione. | ||
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A partire del 1982 realizza dei video e due anni dopo la sua prima videoinstallazione. | A partire del 1982 realizza dei video e due anni dopo la sua prima videoinstallazione. | ||
− | 1982, prima esposizione personale della sua carriera nel museo Kunstmuseum di Berne. | + | |
− | Dal 1986 al 1991, | + | Nel 1982, prima esposizione personale della sua carriera nel museo Kunstmuseum di Berne. |
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+ | Dal 1986 al 1991, il suo principale interesse va, da quel momento, alle installazione video, per cui utilizza collage di stampe laser, che funzionano sia come opere compiute che come schizzi, in vista di videoinstallazione. | ||
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Dal 1991 integra con la digitalizzazione il suo processo di elaborazione dell’immagine. | Dal 1991 integra con la digitalizzazione il suo processo di elaborazione dell’immagine. | ||
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Negli anni 1993/1994 è Docente-ospite presso l’Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts di Parigi, nel 1994 è Docente-ospite presso l’Università du Québec e l’Université Concordia a Montréal in Canada. | Negli anni 1993/1994 è Docente-ospite presso l’Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts di Parigi, nel 1994 è Docente-ospite presso l’Università du Québec e l’Université Concordia a Montréal in Canada. | ||
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Dal 1997 collabora con architetti, realizzando Rendering in 3-D (con visualizzazione dell’integrità della stuttura, là dove non esistano che planimetrie) e animazioni al computer. | Dal 1997 collabora con architetti, realizzando Rendering in 3-D (con visualizzazione dell’integrità della stuttura, là dove non esistano che planimetrie) e animazioni al computer. | ||
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In seguito realizza siti per artisti e compagnie. | In seguito realizza siti per artisti e compagnie. | ||
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Dal 2000 è membro corrispondente dell’Accademia Europea delle Scienze, delle Arti e delle Lettere. | Dal 2000 è membro corrispondente dell’Accademia Europea delle Scienze, delle Arti e delle Lettere. | ||
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Ha realizzato la concezione e l’aggiornamento quotidiano del sito di Fernando Arrabal, con cui ha collaborato dal 1999 al 2002. | Ha realizzato la concezione e l’aggiornamento quotidiano del sito di Fernando Arrabal, con cui ha collaborato dal 1999 al 2002. | ||
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Lo storico dell’arte Ante Glibota sta documentandosi sulla totalità del lavoro di Franziska Megert, in vista della pubblicazione di una monografia. | Lo storico dell’arte Ante Glibota sta documentandosi sulla totalità del lavoro di Franziska Megert, in vista della pubblicazione di una monografia. | ||
'''Premi:''' | '''Premi:''' | ||
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Nel 1984 e 1987 ottiene il Premio Video del Cantone di Berna. | Nel 1984 e 1987 ottiene il Premio Video del Cantone di Berna. | ||
Nel 1988 riceve un contributo economico per la realizzazione di un’opera dalla Confederazione Helvetica e nel 1989 un ulteriore contributo dal Kunstfonds di Bonn, Germania. | Nel 1988 riceve un contributo economico per la realizzazione di un’opera dalla Confederazione Helvetica e nel 1989 un ulteriore contributo dal Kunstfonds di Bonn, Germania. | ||
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Franziska Megert lavora nell’ambito dei nuovi media, dell’immagine digitale che ragruppa in se il tempo, lo spazio e il movimento e che trasmette all’artista il sentimento di analogia strutturale di fondo con la precarietà e l’aleatorietà dei processi psichici, riverberantisi, a loro volta, sui comportamenti umani dell’individuo e della collettività. | Franziska Megert lavora nell’ambito dei nuovi media, dell’immagine digitale che ragruppa in se il tempo, lo spazio e il movimento e che trasmette all’artista il sentimento di analogia strutturale di fondo con la precarietà e l’aleatorietà dei processi psichici, riverberantisi, a loro volta, sui comportamenti umani dell’individuo e della collettività. | ||
− | Infatti molti dei lavori di Megert implicano un processo | + | Infatti molti dei lavori di Megert implicano un processo di frammentazione che tende a smatterializzare e a polverizzare una pretesa organicità. |
+ | I suoi punti d' interesso sono soprattutto i luoghi della contraddizione, le tendenze antagoniste, i paradossi insiti nelle modalità di relazione e di comunicazione. | ||
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Nel suo lavoro sposta l’accento sul potenziale emotivo di situazioni quotidiane, al di là perfino del contenuto testuale. La Megert ama fare emergere il senso nella costellazione di interpretazioni e sentimenti che si riflettono, via via, nello specchio delle sue associazioni come in quelle dello spettatore, cui è rivolto il suo lavoro e nell’apporto interattivo del quale si integra. | Nel suo lavoro sposta l’accento sul potenziale emotivo di situazioni quotidiane, al di là perfino del contenuto testuale. La Megert ama fare emergere il senso nella costellazione di interpretazioni e sentimenti che si riflettono, via via, nello specchio delle sue associazioni come in quelle dello spettatore, cui è rivolto il suo lavoro e nell’apporto interattivo del quale si integra. | ||
In breve la decodificazione delle sue video-installazione e animazioni si compie nel rendere attuale una catena associativa, che riconduce alla riflessione sulla compresenza dell’alterità e sull’insidia potenziale che minaccia dall’interno l’ostinata ricerca di un’illusoria perfezione. | In breve la decodificazione delle sue video-installazione e animazioni si compie nel rendere attuale una catena associativa, che riconduce alla riflessione sulla compresenza dell’alterità e sull’insidia potenziale che minaccia dall’interno l’ostinata ricerca di un’illusoria perfezione. | ||
Non a caso l’opera di Franziska Megert tematizza le figure del transito, del passaggio da uno stato all’altro, della metamorfosi, del ribaltamento, nel suo opposto speculare, di una situazione o previsione di partenza. | Non a caso l’opera di Franziska Megert tematizza le figure del transito, del passaggio da uno stato all’altro, della metamorfosi, del ribaltamento, nel suo opposto speculare, di una situazione o previsione di partenza. | ||
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Lo spunto alla sua riflessione si alimenta direttamente a quel paesaggio di lucida follia che è la realtà quotidiana vissuta e filtata da lei come soggetto femminile, dotato della multisensibilità dell’artista. | Lo spunto alla sua riflessione si alimenta direttamente a quel paesaggio di lucida follia che è la realtà quotidiana vissuta e filtata da lei come soggetto femminile, dotato della multisensibilità dell’artista. | ||
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Franziska M. studia le inquadrature di ripresa e l’effetto, a tre dimensioni, dello spostamento ottico su scale immense, interminabili corridoi, prospettive aeree di fuga, moti di danza della videocamera in soggettiva. In seguito incommincia a scannerizzare febbrilmente progetti di città e aree urbane da reinventare nel paradosso della logica digitale. | Franziska M. studia le inquadrature di ripresa e l’effetto, a tre dimensioni, dello spostamento ottico su scale immense, interminabili corridoi, prospettive aeree di fuga, moti di danza della videocamera in soggettiva. In seguito incommincia a scannerizzare febbrilmente progetti di città e aree urbane da reinventare nel paradosso della logica digitale. | ||
− | + | Il suo, per così, dire cavallo di battaglia è la teoria di Duchamp: “Arte è la cosa che noi pensiamo sia arte”(…) | |
'''Opere:''' | '''Opere:''' |
Revisione 09:16, 26 Feb 2008
Personaggio:
Megert Franziska
Biografia:
Franziska Megert è nata a Thun in Svizzera nel 1950. Vive a Düsseldorf in Germania e a Berna in Svizzera.
Nel 1979 termina i suoi studi in Psicologia all’Università di Berna e si trasferisce a Düsseldorf, dove frequenta i corsi di fotografia, cinema, video all’Accademia di Belle Arti.
I suoi primi lavori sono costituiti da serie di ritratti fotografici ottenuti per sovraimpressione.
A partire del 1982 realizza dei video e due anni dopo la sua prima videoinstallazione.
Nel 1982, prima esposizione personale della sua carriera nel museo Kunstmuseum di Berne.
Dal 1986 al 1991, il suo principale interesse va, da quel momento, alle installazione video, per cui utilizza collage di stampe laser, che funzionano sia come opere compiute che come schizzi, in vista di videoinstallazione.
Dal 1991 integra con la digitalizzazione il suo processo di elaborazione dell’immagine.
Negli anni 1993/1994 è Docente-ospite presso l’Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts di Parigi, nel 1994 è Docente-ospite presso l’Università du Québec e l’Université Concordia a Montréal in Canada.
Dal 1997 collabora con architetti, realizzando Rendering in 3-D (con visualizzazione dell’integrità della stuttura, là dove non esistano che planimetrie) e animazioni al computer.
In seguito realizza siti per artisti e compagnie.
Dal 2000 è membro corrispondente dell’Accademia Europea delle Scienze, delle Arti e delle Lettere.
Ha realizzato la concezione e l’aggiornamento quotidiano del sito di Fernando Arrabal, con cui ha collaborato dal 1999 al 2002.
Lo storico dell’arte Ante Glibota sta documentandosi sulla totalità del lavoro di Franziska Megert, in vista della pubblicazione di una monografia.
Premi:
Nel 1984 e 1987 ottiene il Premio Video del Cantone di Berna. Nel 1988 riceve un contributo economico per la realizzazione di un’opera dalla Confederazione Helvetica e nel 1989 un ulteriore contributo dal Kunstfonds di Bonn, Germania. Nel 1992 ottiene un sostegno economico per il suo lavoro d’artista dalla Città e dal Cantone di Berna. Nel 1994, riceve il Premio della Biennale di Berna.
Sito web:
Poetica:
Franziska Megert lavora nell’ambito dei nuovi media, dell’immagine digitale che ragruppa in se il tempo, lo spazio e il movimento e che trasmette all’artista il sentimento di analogia strutturale di fondo con la precarietà e l’aleatorietà dei processi psichici, riverberantisi, a loro volta, sui comportamenti umani dell’individuo e della collettività. Infatti molti dei lavori di Megert implicano un processo di frammentazione che tende a smatterializzare e a polverizzare una pretesa organicità. I suoi punti d' interesso sono soprattutto i luoghi della contraddizione, le tendenze antagoniste, i paradossi insiti nelle modalità di relazione e di comunicazione.
Nel suo lavoro sposta l’accento sul potenziale emotivo di situazioni quotidiane, al di là perfino del contenuto testuale. La Megert ama fare emergere il senso nella costellazione di interpretazioni e sentimenti che si riflettono, via via, nello specchio delle sue associazioni come in quelle dello spettatore, cui è rivolto il suo lavoro e nell’apporto interattivo del quale si integra. In breve la decodificazione delle sue video-installazione e animazioni si compie nel rendere attuale una catena associativa, che riconduce alla riflessione sulla compresenza dell’alterità e sull’insidia potenziale che minaccia dall’interno l’ostinata ricerca di un’illusoria perfezione. Non a caso l’opera di Franziska Megert tematizza le figure del transito, del passaggio da uno stato all’altro, della metamorfosi, del ribaltamento, nel suo opposto speculare, di una situazione o previsione di partenza.
Lo spunto alla sua riflessione si alimenta direttamente a quel paesaggio di lucida follia che è la realtà quotidiana vissuta e filtata da lei come soggetto femminile, dotato della multisensibilità dell’artista.
Franziska M. studia le inquadrature di ripresa e l’effetto, a tre dimensioni, dello spostamento ottico su scale immense, interminabili corridoi, prospettive aeree di fuga, moti di danza della videocamera in soggettiva. In seguito incommincia a scannerizzare febbrilmente progetti di città e aree urbane da reinventare nel paradosso della logica digitale. Il suo, per così, dire cavallo di battaglia è la teoria di Duchamp: “Arte è la cosa che noi pensiamo sia arte”(…)
Opere:
- “Su un Letto di Rosa” (http://www.megert.de/rosen.html) (1987)
- “Sit-In” ( http://www.megert.de/sitin.html) (1988)
- “Tunnel” 1988
- “Off” (http://www.megert.de/off.html) (1989)
- “ Giocare con il fuoco” 1989
- “Arachne-Vanitas” (http://www.megert.de/arachne.html) (1991)
- “HOMMeAGE” (http://www.megert.de/videoin.html) (1996)
- “La Città degli Immortali” (http://www.megert.de/immort.html) (1998-2001)
Bibliografia:
- 2004, a cura di Fagone Vittorio, Solimano Sandra, Bianda Lorenzo, ARTE del VIDEO, Il viaggio dell’uomo immobile, videoinstallazioni, videoproiezioni, Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’Arte, Lucca
- 2004, Bordini Silvia, ARTE ELETTRONICA, Art Dossier, Giunti Editore S.p.A., Firenze.
- 2000, Arrabal Fernando, DD Divine Diablesse, Edizione a.b. paris.
- 2003, Glibota Ante, FRANZISKA MEGERT dall’immaterialità degli Angeli all’Architettura di Luce, Ny Arts, International Edition.
Webliografia: